Come vivono 1700 profughi a Torino

Come vivono 1700 profughi a Torino Sommo fuggiti terrorizzati dai paesi dove ia terra trema Come vivono 1700 profughi a Torino Arrivati ieri altri 73, tutti da Alcamo - Dicono: «Vogliamo dimenticare» - A completo carico del Comune ci sono adesso 303 persone in alberghi o nei tre accantonamenti - L'assistenza sociale e sanitaria alle famiglie, sussidi per i sinistrati ospiti di parenti - Continuano le iniziative della Croce Rossa, della Prefettura e dei Comuni - Lo strano caso di Angelina: nata nei giorni del terremoto, non esiste per lo Stato Civile La sottoscrizione aperta da « La Stampa » a favore dei siciliani vittime del terremoto ha raccolto ieri 19.610.000 lire. Il totale ammonta a \ 377.073.740 lire di cui 330 milioni accreditati presso le | banche di Palermo per la distribuzione ai sinistrati sui luoghi della sciagura. Continua frattanto l'esodo di migliaia di profughi verso il Nord. Si calcola che a Torino, fino a questo momento, ne siano giunti 1700; un migliaio sono in città presso | . parenti o nei ricoveri appositamente allestiti, il resto nei comuni vicini. A tutti si provvede o con sussidi o con l'ospitalità completa, da parte del Comitato di soccorso. Ne tiene le Mia la Prefettura, ne fanno parte il Comune, la Provincia, la Croce Rossa, l'Eca, gli amministratori della cintura ed enti vari. Ed ecco come si prospetta attualmente la situazione. ARRIVO DI PROFUGHI — Ieri in mattinata ne sono giunti 73, dei quali 31 presi a carico dal comune di Torino i cui assistiti salgono così a -303: 87 sistemati in alberghi, 58 nell'Asilo notturno di via Ormea, 47 nella scuola' « Gozzi » della Madonna del Pilone, 111 nel « Centro sociale » delle Vallette in corso Toscana 204. I nuovi arrivati di ieri sono tutti di Alcamo, una cittadina dove le case non sono state distrutte ma lesionate. Parecchi sono commercianti, che hanno abbandonato tutto quanto possedevano nelle loro botteghe, incalzati dallo spavento di nuove scosse. Dicono: « Vogliamo dimenticare ». Hanno i nervi a pezzi, soprattutto le donne e i bambini. Alcuni uomini, messa al sicuro la famiglia, sono decisi a tornare nell'isola non appena la terra avrà smesso di tremare. ACCOGLIENZA AI SINISTRATI — Il « Centro soccorso » di Porta Nuova li smista con rapidità, dopo avere fornito il necessario in indumenti e biancheria (il tutto arriva dalla Croce Rossa). Ai sinistrati che si recano presso parenti viene assicurato un sussidio di 10 mila lire a testa fino ad un massimo di 70 mila lire (fondi della Prefettura). Negli accantonamenti predisposti dal Comune, la divisione assistenza dell'assessore Ada Sibille, diretta dal dottor Laudi e l'ufficio d'igiene che fa capo alla prof. Malan hanno organizzato: mense (per tutti in via Ormea, per donne e bambini in corso Toscana); trasporto a spese della Fiat di tutti gli altri nelle trattorie convenzionate; personale specializzato, cioè assistenti sociali, sanitarie, cuoche; visite giornaliere dei medici municipali e condotti, medicinali gratuiti, eventuali ricoveri in ospedale: ieri due bimbi di pochi mesi sono stati accolti all'Istituto per l'infanzia. Prosegue il censimento dei v terremotati, per stabilirne ( luogo di provenienza e necessità. Vengono fatte presenti le offerte di lavoro, che sono parecchie, specie nelle cascine dell'Albese e del Monferrato. Purtroppo si richiedono qualifiche (trattoristi, potatori, muratori, falegnami) che pochi degli uomini possiedono. Finora i collocamenti so- dpmlzcc| u no scarsi. Si fa anche il censimento dei bambini in età scolastica, per consentire la ripresa degli studi interrotti. LTnam comunica che i sinistrati, suoi assistiti, posso¬ no presentarsi alle sezioni territoriali di residenza. Anche se sprovvisti di documenti, basterà una dichiarazione provvisoria per ottenere le prestazioni mediche e farmaceutiche. Prosegue il diritto anche per' i familiari dei deceduti. NUOVE INIZIATIVE — L'Accademia di Belle Arti apre stamane alle 11, nel suo salone, una vendita benefica di opere d'arte il cui ricavato andrà alle popolazioni siciliane. (Vedere servizio in 9J pagina).. La Croce Rossa, aderendo all'appello dell'« Ospedale dei bambini » di Palermo ha inviato ieri sera per aereo 50 casse di panni-carta. Con lo stesso volo è partita anche una camera operatoria completa, dono dei partigiani dell'Anpi all'ospedale di- O» stelvetrano in risposta a un appello lanciato ai compagni di lotta dal primario professor Ajello che combatté in Piemonte nelle file della Resistenza. La direzione didattica delle Scuole speciali ha inviato due insegnanti in Sicilia; condurranno con sé alcuni orfani che saranno ospitati presso maestri e accolti nella scuola « Gemelli ». ■k * Nel Comuni della cintura 1 profughi a carico delle amministrazioni locali o ospiti di parenti variano da 15 a 50 persone. I consigli comunali provvedono a stanziamenti d'emergenza per l'aiuto immediato. Domani alle 15 a Grugliasco l'associazione sportiva «Vallerò», presieduta da Marcello Martinengo, disputerà una partita di calcio con l'unione sportiva « Ardita Leumann ». Precederà alle 13,45 un incontro tra glt allievi della Valle- agenti- della «VaHero» e dell'iiArdl- ro e l'unione sportiva Borgls. La manifestazione servirà per raccogliere fondi che saranno versati a « La Stampa » per i terremotati della Sicilia. Al termine della partita, a cui presenzieranno, tra gli altri, il sindaco di Grugliasco Rossi e l'asses sore di Torino dott. Lucci, i diri ta » ed 1 giocatori offriranno U sangue all'autoemoteca dell'Avis. * * Angelina La Sala nata 11 13 gen naio a Santa Margherita Belice, non esiste per lo Stato Civile. Lo ha appreso ieri il padre ai municipio dl Moncalieri dove è andato per denunciare la nascita. Avrebbe voluto farlo il 14 gennaio al Comune del suo paese, ma quel giorno riuscì a stento a salvare dalle rovine della casa crollata per il terremoto la moglie, Rosa Raia dl 25 anni, la neonata e gli altri tre figli: Margherita di 6 anni, Antonina di 4 e Antonino di 2. Dopo il disastro puerpera e neonàta vengono portate in elicottero all'ospedale da campo di Montevago, poi a quello di Sciacca. Martedì sono dimesse e la famiglia parte subito per Torino. A Borgo S. Pietro di Moncalieri, in via Sestriere 27, abitano 1 genitori della giovane donna: Vito Raia, 48 anni, manovale, e Angela. Due stanze, dove ci sono anche altri set profughi. Si dor- me per terra, si mangia come si può, ma c'è un tetto. I tre bambini più grandi sono ricoverati con la bronchite all'ospedale infantile. Ieri l'uomo va al municipio a denunciare la sua ultima nata. Ma non può, perché la bimba ha visto la luce a S. Margherita Belice, e poi sono già trascorsi più di 10 giorni. Bisogna ricorrere alla via giudiziaria: si'fa un processo verbale In Comune con due testimoni, un sebondo, con 5, davanti al Pretore. I due atti vengono inviati, alla Procura della Repubblica dl Torino che li invierà a quella dl Sciacca. La quale, fra qualche mese, autorizzerà l'Iscrizione della neonata sui registri dello Stato Civile. Si potrebbe guadagnare tempo, se 11 padre si presentasse personalmente a Sclacca. Ma non ha i soldi per 11 viaggio. Inoltre non sa dove trovare la levatrice che 11 13 gennaio alutò Angelina a venire al mondo. \ | | Moncalieri: con i genitori la bimba che non risulta nata

Persone citate: Ada Sibille, Ajello, Laudi, Leumann, Lucci, Malan, Marcello Martinengo, Rosa Raia, Vito Raia