Furiosi incendi alimentati dal vento divampano nei boschi intorno a Torino

Furiosi incendi alimentati dal vento divampano nei boschi intorno a Torino Furiosi incendi alimentati dal vento divampano nei boschi intorno a Torino Il rogo più impetuoso si è sviluppato sui monti della Sacra di San Michele, dove sono state devastate intere piantagioni - L'intervento dei vigili del fuoco ha impedito che andasse distrutto un ristorante Incenerita una vigna fra Reano e Trana - Incendi anche sulle colline di Pino e a Front Canavese Cinque trazioni minacciate dalie fiamme in Valle di Susa (Nostro servizio particolare) Avigliana, 26 gennaio. Fiamme rabbiose nei boschi intorno a Torino: case minacciate, una strada provinciale interrotta dal fuoco, alcune piantagioni distrutte, decine di vigili impegnati duramente per tutta la giornata. Gli incendi si sono sviluppati per le solite imprudenze: la sigaretta buttata dall'auto, il luocherello non spento bene. Il furioso vento che ha tormentato la campagna fino a sera ha fatto il resto: le fiamme correvano qua e là impazzite, investendo il bo¬ schetto o il prato, la vigna. Soltanto il prodigarsi dei vigili del fuoco e di alcuni volontari ha impedito danni maggiori. L'incendio più grosso si è sviluppato stamane nei boschi sui fianchi della montagna della Sagra di San Michele, sul versante che si specchia nel lago grande dl Avigliana. Prima un fumo azzurrino che s'è levato nella mattinata tersa e ventosa: poi si sono scorte le fiamme, sempre più alte, più impetuose Il vento le ha sospinte verso l'alto del monte pro¬ prio in direzione della borgata Mortera: una decina di case e un ristorante appollaiati a mezza costa, a fianco della strada che porta alla Sagra. Sono arrivati i vigili del fuoco di Giaveno, Almese, Avigliana, Alpignano: quattro squadre di volontari, capaci, appassionati. C'è stato subito uno scambio concitato dì ordini, un correre tra ì boschi, i colpi delle zappe che battevano rapide sui focolai. Ma il vento è divenuto tortissimo, pieno di vortici, cambia va continuamente direzione: verso le 12 è staio impossibile arginare l'incendio che s'è arrampicato su velocissimo verso Mortera. « Ero davanti al mio ristorante — racconta Aldo Cugno, 55 anni, titolare del "San Francesco " — ho visto le fiamme avanzare nel prato di fronte: fiamme altissime, che superavano i fili di alta tensione. I vigili del fuoco di Giaveno le attendevano sul limitare del prato con un'autopompa. Dietro di loro la strada per la Sagra e poi subito casa mia. Sono stati momenti terribili: ho pensato che tutto quel che avevo poteva finire bruciato. Ma il getto d'acqua è riuscito ad arrestare il fuoco proprio sul ciglio della provinciale. Un gran fumo, le grida strozzate degli uomini accecati dalla fuliggine rovente; poi tutto è finito, le fiamme si sono acquetate, arrestate definitivamente ». La zona è rimasta senza luce elettrica per qualche ora poiché l'hanno dovuta interrompere quando i fili sono stati minacciati. Nel primo pomeriggio l'incendio si è assopito un poco. E' ripreso furioso nel tardo pomeriggio, divampando nei pressi delle borgate Grignetto e Dino. Le case sono state parecchie volte lambite dal fuoco; per fortuna i vigili sono ancora una volta riusciti a bloccarlo tra l'apprensione dei contadini. A sera qualche focolaio brillava ancora qua e là sul fianco della montagna, controllato dai vigili che hanno lavorato incessantemente per tutto il giorno, senza aver neppure il tempo di mangiare. L'incendio ha devastato una vasta zona boschiva, con un fronte dl mezzo chilometro e una profondità di un chilometro circa. Sempre nel pomeriggio un altro Incendio si è sviluppato lungo la provinciale tra Reano e Trana in località Baracco. Fortunatamente in quella zona non ci sono case. Ma le fiamme, alte a tratti perfino dieci metri, hanno distrutto la vigna di Severo Ruffino e decine di ettari di bosco. Ad un certo momento hanno attaccato le piante che crescono lungo la provinciale: parecchie auto hanno dovuto lermarsi e tornare indietro, mentre i vigili del fuoco di Giaveno arginavano l'incendio come potevano. Anche qui verso sera, con lo scemare del vento, le fiamme si sono spente e sono rimasti soltanto pochi focolai. A Front Canavese, nel canalone, dove viene depositata, a decine di tonnellate al giorno, l'immondizia di Torino, si è sviluppato un incendio per autocombustione. Il luogo è deserto e non c'è stato pericolo; ma il fetore dei rifiuti bruciati ha ammorbato per ore l'abitato di Front. Sulla collina torinese, presso Pino, è bruciato un boschetto e alcuni ettari di prato. I vigili del fuoco di Torino, chiamati in tutte le zone d'incendio, sono stati impegnati fino a sera. In caserma è rimasta soltanto una squadra per la sorveglianza della città. a. n. Vigili del fuoco lottano contro l'incendio lungo la provinciale presso Reano

Persone citate: Aldo Cugno, Baracco, Mortera, Ruffino