Perché chi ha perso tutto ritrovi una fonte di speranza

Perché chi ha perso tutto ritrovi una fonte di speranza Perché chi ha perso tutto ritrovi una fonte di speranza Anche ieri il cuore dei nostri lettori ha risposto all'appello per la Sicilia martoriata dal terremoto: 1240 offerenti ci hanno portato o inviato 19. 610.010 lire che fanno salire il totale generale a 377.073.740 lire. La continuità di quésto slancio generoso consentirà ai nostri inviati che operano nei paesi distrutti di aiutare tanta altra gente bisognosa. La maggiore offerta, 1 milione 750.000, viene dall'Industrie Vernici Italiane di Torino, con i versamenti effettuati dagli operai ed impiegati degli stabilimenti di Milano e Quattordio e dalla società. Un lettore che si è indicato soltanto con le sigle D.S. ha inviato un milione. Seguono la Società Amiantifera di Balangero con operai, impiegati e dirigenti 578 mila lire; il Real collegio Carlo Alberto di Moncalieri 517.735 lire; i funzionari e commessi della Dogana di ^Torino 459.500 lire; gli insegnanti e allievi dell'Istituto Tecnico statale commerciale e per geometri Giovanni Cena di Ivrea e Cuorgnè 378 mila 070 lire; i dipendenti delle agenzie di Torino della Shell Italiana 249 mila lire. « Il gettito delle scuole è sempre molto .forte: ad esempio, l'Istituto professionale di Stato per il commerciò « Giulio » ha inviato 192.500 lire, la scuola elementare Cairoli, sezione di via Monastir 168.055 lire, la scuola elementare Roncalli di Settimo Torinese 152.360 lire. Quello delle scuole è un lungo elenco che vorremmo poter riportare per esteso se lo spazio ce lo consentisse; ne ricordiamo un certo numero: in città, Vittorino da Feltre, Casati, Santarosa. Lombardo Radice, serale Manzoni, Pestalozzt. Cesare Battisti, Giàcosa, B. V dì Campagna; fuori città: media Pascoli di Acqui Terme, dementa- : re maschile di Pino Torinese, Bovio di Alessandria, elementare di Quarona, media di Leinì. IV Novembre di Casale, elem. Cavour di Cascine Vica. elem. di Carignano. elem di Camagna, elem. di Intra, media di Bussoleno. istituto Lagrange di Rivarolo Canavese, media Certosa di Pavia, istituto professionale per il commercio Migliara dì Alessandria, elementari di: Savona, Venan, Mondovi, S. Antonino di Susa. La Loggia. Fossano. Moncucco Torinese. Courmayeur. S. Mauro Torinése, oratorio di Pinerolo. Scrivono le alunne della elementare IV Novembre di Casale Monferrato: «Cara "Stampa", noi e la nostra maestra abbiamo raccolto i denari per i Sicilia-, ni terremotati. Mandali a una bambina. della nostra'"» età, per comperarsi una bambolina che le farà compagnia. Mentre gioca non pensa al brutto terremoto ». Ogni alunro della V classe mista di Intra ha scritto dei pensieri che servissero per accompagnare l'offerta e una commissione formata da un gruppo di ragazzi ha esaminato gli scritti; la scelta è caduta su quello di Claudio Calderoni: « Il terremoto è una cosa che fa paura, una cosa spaventosa. La gente della Sicilia non vuole stare più in casa, perché le loro case sono pericolanti. Io non posso l'are molto portando cinquecento o mille lire, ma se tutti gli italiani dessero qualcosa, allora si potrebbe risolvere questo problema. Ma invece, molti dicono " poverini " e basta, poi vanno a mangiare e non ci pensano più. Non bisogna fare cosi, perché se tutti facessero cóme piace e pare a loro, i siciliani della zona colpita morirebbero o di fame o di freddo ». Ci giungono offerte dalle più lontane regioni del mondo: da Johannesburg, ad esempio, dalla Danimarca, da Stoccolma. Quest'ultimo versamento ci è stato fatto da un italiano emigrato. G. M.. il quale scrive fra l'altro: « La nostra organizzazione di soccorso sta dimostrando a tutto il mondo la sua inefficienza. Da anni-ormai un progetto di legge che garantisce soccorsi immedia-1 ti alle popolazioni colpite da disastri " stagiona " in Parlamento in attesa che i nostri legiferanti, salatamente pagati con il denaro pubblico, si decidano a votarlo e a farlo cosi esecutivo ». Moltissime le offerte commoventi, che ci vengono dalle persone povere, che si tolgono di tasca un denaro raggranellato a poco a poco, contato e ricontato, prezioso. Ecco Giovanni Cisero che vuole festeggiare il suo settantesimo anno di lavoro artigiano con un'offerta di 50 mila lire rappresentate da due mesi di pensione e un'aggiunta per arrotondamento; la dedica è: « Con inseparabile pensiero per quelle vittime di tanta sventura del terremoto in Sicilia, nostra Italia». Una lettera contenente due mila lire, scritta con mano molto tremante, viene da Aosta: « Mi rammarico di non poter di più. Sono una povera pensionata e vecchia. Dio vi benedica per il gran bene che fate ». La sottoscrizione de « La Stampa » non è quindi soltanto ricca dei milioni che sono indicati nel totale, ma anche di una grande riserva di amore. E chi riceve attraverso i nostri inviati un aiuto materiale sa che con il denaro c'è l'affettuosa'solidarietà dei lettori de «La Stampa». Anche questo serve per riprendere fiducia.