Una linea semplice e disinvolta s'afferma nelle collezioni dei grandi sarti parigini

Una linea semplice e disinvolta s'afferma nelle collezioni dei grandi sarti parigini Una linea semplice e disinvolta s'afferma nelle collezioni dei grandi sarti parigini Ieri sono state presentate le creazioni primaverili di Jeanne Lanvin e di Patou - Predominano i modelli pratici, a vita stretta, che rendono aggraziata la figura femminile - Ancora in voga i motivi floreali, i colletti, inamidati e le cinture di pelle (Nostro servizio particolare) Parigi, 24 gennaio. Ancora qualche giorno e poi si concluderanno a Parigi le presentazioni delle collezioni di alta moda. Intanto in queste ultime sfilate i sarti più importanti continuano a proporre le loro novità. La giornata di oggi, con le presentazioni di Lanvin e di Patou (due nomi di vecchia data e di tenace fama) ha segnato nuovi punti a favore di una figura femminile molto aggraziata: i modelli suggeriscono gonne « danzanti » ad ogni passo, vita serrata dalla cintura, e, come ormai è diventata un'abitudine, gambe generosamente in vista. Jeanne Lanvin non ha disegnato i suoi modelli su un unico tema-base, ma piuttosto ha suggerito diverse interpretazioni del medesimo soggetto. Cosi, in tema di soprabiti, si può scegliere tra i capi senza colletto, con un bordo di tessuto riportato in modo da permettere un'abbottonatura lunga; o fra quelli tagliati a vita (o meglio, ad un punto di vita di parecchi centimetri più alto di quello naturale) con colletto largo, e allacciatura a doppiopetto. Per gli abiti la scelta è anche più varia: ecco gli allegri giovanili vestitini, denominati «baby-look», dalla piccola vita « impero » da cui parte l'ampiezza della gonna; ecco la « linea romantica » simbolizzata dagli abiti, in pesante seta blu o nera, con cintura alta, gonna àmpia e colletto spumeggiante di organdis bianco guernito al centro da una grande gardenia; ecco lo « stile birmano » caratterizzato dal tessuto di seta a disegno orientale, dalle maniche lunghe, dalle fenditure laterali della gonna a tunica. Non sono infine mancati gli « abiti-charleston » che, con il lungo corpino piatto, la cintura che scivola sui fianchi e la corta gonna a pieghe svolazzanti, ripropongono una linea ormai diventata familiare all'occhio, durante questi giorni. E' facile supporre che alcuni particolari (come la gardenia immacolata, i collettini inamidati, la flanella tennis, le cinture di pelle tagliate in forma, le gonne a pieghe, la vita lunga e, per la sera, le guernizioni di penne di struzzo colorate o di petali di fiori in tessuto leggero) saranno le carte vincenti della prossima moda. Senza contare il trionfale rilancio del blu-marin, che è ormai incontestato dominatore di ogni sfilata. Anche Jean Patou ha preparato per le sue « gamines » un guardaroba giovanile e raffinato nei dettagli; però al contrario degli altri suoi colleghi ha preferito usare il jersey di lana bianca per i piccoli sproni con colletti alti « alla russa » e per i polsini delle maniche lunghe: il risultato di queste decorazioni di lana leggera sarà certamente meno pratico, ma la pennellata di colore bianco risulta più pastosa sul « tutto blu » e lo illumina con una luce meno cruda e violenta. Gli abiti « chemisier » trovano nella mano felice del disegnatore Michel Goma, che ha preparato la collezione Patou, un'aggiornata trasformazione che li rende di facile confezione e di un'eleganza disinvolta, che incontrerà certamente il gusto di tutte le donne. s. r.

Persone citate: Jean Patou, Jeanne Lanvin, Lanvin, Michel Goma

Luoghi citati: Parigi