Le «preziose» di Molière nella civiltà francese di Sandro Volta

Le «preziose» di Molière nella civiltà francese firn? M/or mostra alla Biblioteca Nazionale di Parigi Le «preziose» di Molière nella civiltà francese (Dal nostro corrispondente) Parigi, gennaio.. Il 18 novembre 1659, la marchesa de Rambouillet era presente alla prima di Les précieuses ridicules, che Molière aveva portato quella sera sulla scena del Petit-Bourbon, e le bastarono le prime battute per riconoscersi in uno dei principali personaggi della commedia. Perfino il nome non lasciava dubbi: Molière aveva chiamato la sua protagonista, Cathos, diminutivo di Catherine, che è l'anagramma di Arthénice, come la Rambouillet veniva chiamata dai familiari. Ancora più scoperta era l'identità dell'altra prècieuse di Molière: Magdelon, ossia Madeleine de Scudéry. Ne nacque uno scandalo. Molte delle précieuses più in vista di Parigi assistevano allo spettacolo, e . tutte . si sentirono più o meno toccate da quella rappresentazione: benché Molière affermasse di avere voluto mettere in scena, soltanto delle « sciocche provinciali », le précieuses parigine riuscirono a far proibire il lavoro per quattordici giorni. Soltanto il 2 dicembre il divieto venne tolto e, come sempre accade in questi casi, l'interruzione aveva procurato una straordinaria pubblicità alla commedia. Alla ripresa, infatti, il successo fu immenso; il prezzo dei posti venne raddoppiato, l'incasso fu di 1400 lire, invece delle 533 della prima rappresentazione. In dieci mesi, fino alla demolizione del Petit-Bourbon, Les précieuses ridicules furono recitate quarantaquattro sere. Ci furono anche delle recite private, due delle quali presso il cardinale Mazarino, e a una il re assistette in incognito, il 26 ottobre 1660. Si capisce così come il ricordo delle précieuses sia rimasto nei secoli legato alla fresca, effervescente satira dell'atto--unico di Molière-' e che la loro memoria sia ancora oggi associata a un senso di ridicolo. Certo, il grande scrittore aveva colpito giusto rappresentando gli aspetti grotteschi d'un costume in cui futilità e pedanteria si confondevano; èra ineccepibile la sftia prèsa in giro d'un mondo soggetto ad un convenzionalismo bucolico, dove tutto si riduceva a lunghe divagazioni sul tema dell'amore, espresse in un linguaggio che pretendeva di essere quello delle ninfe e dei pastorelli. Però, la prèciositè del Gran Secolo non è stata soltanto questo: è stata il riflesso nel costume di una svolta storica che ha trasformato le strutture sociali, creando le premesse della Francia moderna. Lo stesso Molière, quando si decise a pubblicare Les précieuses ridicules, scrisse nella prefazione: « Le vere précieuses avrebbero torto se si offendessero quando si rappresentano le ridicole che le imitano male ». Una mostra inaugurata in questi giorni alla Bibliothèque Nationale sotto il titolo « Les salons littéraires au XVII siede, au temps des précieuses », con oltre trecento pezzi fra dipinti, manoscritti, libri, ricostruzioni di ambienti dell'epoca ed altri documenti, offre una visione completa del fenomeno e ne rivela, oltre gli aspetti curiosi, l'interesse storico. Benché schiettamente pari; gino, il fenomeno della prèciositè ebbe origine italiana, non soltanto per l'influenza esercitata dai lunghi soggiorni del cavalier Marino a Parigi, ma anche perché italiana era la madre di Madame de Rambouillet, siciliani gli antenati di Mademoiselle de Scudéry e ascendenza fiorentina avevano molte delle dame di corte durante la reggenza di Maria de' Medici. Italiano . era pure il pittore Romanelli che, nei grandi affreschi di palazzo Mazarino, ha lasciato la più smagliante iconografia . delle précieuses. Loro capostipite fu Madame de Rambouillet. Era una donna delicata, che sveniva se rimaneva qualche minuto esposta al sole o davanti al fuoco; per questo riceveva coricata nella sua camera da letto, la famosa « camera blu », ricostruita ora in ogni particolare alla Bibliothèque Nationale, che diventò il più famoso salotto parigino del suo tempo. Non poteva fare altrimenti, perché, « maiala, confinata nel suo palazzo, sentiva con forza il bisogno di gioia». Però, le altre précieuses vollero seguirne l'esempio e, pur avendo ottima salute, adottarono la moda di ricevere stando a letto. Nella « camera blu » nacque in Francia, fra il 1608 e la metà del secolo, l'arte della conversazione, con l'impegno a svincolarsi dalla parlata rozza della campagna, che aveva usato fino allora anche la società della capitale. Venne creato così un linguaggio spesso affettato, con squisitezze magari ogni tanto di dùbbio gusto, non privo però d'una certa eleganza, cui conferirono titoli di nobiltà personaggi che frequentarono assiduamente le riunioni della marchesa: da Corneille a Madame de Sévigné, da La Fayette a La Rochefoucauld. Quello della Rambouillet fu, tuttavia, soltanto un salotto mondano, senza le pretese' letterarie che dominarono, invece, il salotto dell'altra précieuse presa di mira da Molière: Mademoiselle de Scudéry, autrice d'un romanzo di più di tredicimila pagine, Le grand 'Cyrus, pubblicato nel 1650. « La Saffo francese » veniva chiamata la padrona di casa dai suoi ospiti, i quali le attribuirono anche i titoli di regina del tenero, principessa di stima, dama di riconoscenza, inclinazione e terreni adiacenti. Il salotto di Mademoiselle fu celebre a Parigi dal 1656 al 1675. Leziosità e svenevolezze, che si stenta oggi a prendere sul serio. Eppure, si deve alle précieuses del XVII secolo un rinnovamento sostanziale della lingua francese. Certe locuzioni, come per esempio « imbarcarsi in ^ un cattivo affare », diventate poi luoghi comuni, furono create nei loro salotti. La parlata si sveltì, acquistò quella verve che è rimasta la sua più bella attrattiva. La prèciositè rappresentò, d'altronde, il primo movimento di emancipazione della donna. Dopo la morte di Enrico IV, i compiti femminili non avevano cessato' di svilupparsi: due reggenti, Maria de' Medici e Anna d'Austria, avevano successivamente governato il regno e l'influenza delle donne se ne era avvantaggiata, eccitando la fantasia delle précieuses e incoraggiandole alle rivendicazioni. Già dal 1622 Mademoi- selle de Gournay aveva pubblicato un- libro sull'eguaglianza dei sessi e nel 1656 l'abate di Pure propose, forse sorridendo, il matrimonio di prova, il divorzio e la limitazione delle nascite. Perché la prèciositè fu uno degli aspetti, e non certo il più trascurabile, della rivoluzione borghese che si operò durante il regno di Luigi XIV. Le prime précieuses furono, infatti,-ambiziose provinciali di origine modesta, che, venute a Parigi, cercarono di imitare le usanze della Corte. A poco a poco, però, i loro modi ebbero una tale risonanza che finì per essere la Corte ad imitarle. Avvenne così quella fusione di classi, su cui fondò il proprio potere il Re Sole. Sandro Volta Alle sfilate parigine di moda molta curiosità ha suscitato questo abito da sposa di Lanvin: infatti è confezionato in tessuto intrecciato di paglia bianca (Tel. A.P.)

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