Gli Stati Uniti considerano la cattura «un atto di guerra» di Nicola Caracciolo

Gli Stati Uniti considerano la cattura «un atto di guerra» Gli Stati Uniti considerano la cattura «un atto di guerra» La Corea del Nord annuncia la «confessione» del comandante della nave (Dal nostro corrispondente) Washington, 24 gennaio. Il segretario di Stato Dean Rusk ha dichiarato oggi che la cattura da parte dei nord coreani della nave americana Pueblo può e essere considerata un atto di guerra » ed ha aggiunto: « Ho un consiglio energico da dare alla Corea del Nord: si calmi ». Il presidente Johnson ha preso parte oggi ad una riunione del Consiglio nazionale di sicurezza, un organismo ristretto nel quale —- ha detto il portavoce della Casa Bianca, George Christian — « sono state esaminate molte alternative ». La Corea del Nord ha rifiutato ieri notte di restituire la Pueblo e insiste nella sua versione secondo cui la nave americana (che aveva a bordo una serie di apparecchiature elettroniche complicatissime per intercettare comunicazioni radio in Corea) è stata presa nelle acque ter ritoriali nord-coreane; gli americani negano che possa essere accaduto. A questo punto si pone un interrogativo fondamentale. C'è il pericolo che gli americani usino la forza per tentare di ottenere che la Pueblo e il suo equipaggio vengano lasciati liberi? La risposta non può essere che interlocutoria. Bisognerebbe, per poter fare previsioni, sapere che cosa è successo. La Pueblo è entrata o no nelle acque territoriali nordcoreane? E' questo infatti il nocciolo della questione. Sarebbe infatti inconcepibile che gli Stati Uniti rischino l'apertura di un seoondo fronte, oltre quello del Vietnam, in Estremo Oriente, più un confronto con la Cina e con 1 Unione Sovietica per difendere il diritto di un battello, che dipendeva non si sa bene se dalla Cia o dai Servizi segreti della Marina, ad andare nelle acque territoriali nord-coreane. La situazione a Washington, benché nessuna decisione sia stata ancora presa, appare estremamente grave. La- portaerei atomica - americana Enterprise, la più grande nave del mondo (83.350 tonnellate, 331 metri di lunghezza, con sulla tolda un centinaio di aerei supersonici) è stata dirottata ieri mentre navigava dal Giappone verso il Vietnam e si trova ora di fronte al porto nord-coreano di Wonsan, dove la Pueblo con i suoi 83 uomini d'equipaggio è stata portata ieri da quattro siluranti comuniste. Un portavoce del Dipartimento di Stato ha detto oggi che le mosse diplomatiche americane finora non hanno avuto nessun esito. Almeno fino a questo momento l'Unione Sovietica, alla quale gli Stati Uniti, che non hanno rapporti diplomatici con la Corea del Nord, si sono rivolti, rifiuta di fare da intermediaria. Il mistero sulle circostanze della cattura della Pueblo resta oggi fitto. Come mai il battello che aveva a bordo tre mitragliere (e non due, come è stato detto ieri) non ha fatto almeno un tentativo di difendersi? Il Pentagono sostiene che i nord-coreani sono saliti a bordo della nave senza che venisse sparato un colpo. E' passata un'ora e quarantacinque minuti tra il primo incidente e il momento in cui i nord-coreani sono saliti sulla nave. Come mai aerei americani dal Giappone e dalla Corea del Sud non sono accorsi sul posto? E come mai la nave non si è autoaffondata? Gli americani sperano che le apparecchiature di bordo, in gran parte ultrasegrete, siano state distrutte dall'equipaggio tra il quale ci sono stati, non si sa bene in che circostanze, quattro feriti. Secondo l'agenzia di stampa, nord-coreana, il comandante della Pueblo, Bucher, avrebbe dichiarato che quando la nave è' stata avvicinata dalle vedette comuniste essa si trovava in una posizione le cui coordinate sono 39 gradi e 17,4 minuti di latitudine nord e 127 gradi e 46,9 minuti di longitudine est. Da ciò risulterebbe che la nave era a 7,6 miglia dalla costa ed è noto che la Corea del Nord ha istituito il limite delle acque territoriali a 12 miglia dalla costa. Il comandante Bucher (sempre secondo l'agenzia nordcoreana) avrebbe inoltre detto: a Ci siamo messi subito in allarme ed abbiamo tentato di fuggire sparando sulle navi di pattuglia dell'esercito popolare, ma la situazione è diventata subito pericolosa per noi e un uomo è sta¬ to ucciso, un. altro ferito gravemente e due feriti leggermente. Non avevamo via d'uscita e siamo stati catturati dalle pattuglie navali dell'esercito popolare. Essendo stati catturati ora, io dico francamente che il nostro atto è stato un atto criminale che ha violato flagrantemente l'accordo di armistizio ed è stato un puro atto di aggressione ». Il Dipartimento americano della Difesa ha denunciato questa sera la « confessione » del comandante della nave Pueblo, trasmessa per radio dall'agenzia di stampa nordcoreana, come un « travisamento dei fatti ii e ha aggiunto che le dichiarazioni del comandante Bucher sono redatte in uno stile tale per cui « non possono essere state scritte o preparate' da un americano ». Nicola Caracciolo iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!imiimi!iìiiiiiiiiiiìiii

Persone citate: Bucher, Dean Rusk, George Christian, Johnson