L'ex sindaco Petrucci interrogato in carcere Avrebbe «dissipato» 78 milioni dell'Onmi di Guido Guidi

L'ex sindaco Petrucci interrogato in carcere Avrebbe «dissipato» 78 milioni dell'Onmi Ha chiesto la libertà provvisoria, torse gli verrà negata L'ex sindaco Petrucci interrogato in carcere Avrebbe «dissipato» 78 milioni dell'Onmi Le accuse contestate dal giudice istruttore : otto reati di « interesse privato in atti d'ufficio », tre reati di « peculato per distrazione» - Il successore.di Petrucci all'Olimi, Morgantini, dovrà rispondere anche di truffa: «ottenne centinaia di milioni rilasciando assegni non coperti » - Prestiti ad un tasso enorme - Le azioni incriminate sarebbero state compiute per poter ricavare vantaggi politici, elettorali e personali - La de romana si dichiara convinta dell'innocenza dell'imputato (Nostro servizio particolare) Roma, 23 gennaio. Amerigo Petrucci, ex sindaco di Roma: 78 milioni 119 mila e 967 lire prelevate .dai fondi dell'Opera imzìonale maternità infanzia e dissipati per favorire i suoi amici: Dario Morgantini (che'ha sostituito Amerigo Petrucci nell'incarico di commissario straordinario alla Federazione provinciale dell'Onmi): 44 milioni 448 mila e 302 lire distribuite agli amici dei suoi amici. Queste, in cifre, le accuse che sono state loro contestate oltre alla responsabilità, di entrambi, di avere portato il passivo dell'ente ad 1 miliardo e 255 milioni dì lire. Ad Amerigo Petrucci l'accusatore ha attribuito la responsabilità di essere stato protagonista di 11 episodi del quali 8 sono stati ritenuti come reati di « interesse privato in atti di ufficio » e tre come « reato di peculato per distrazione». A Dario Morgantini sono stati contestati sei reati di « interesse privato », tre di peculato, uno di appropriazione indebita, uno di falso ed uno di truffa. . I reati contestati ad Amerigo Petrucci, a Dario Morgantini e al loro amico Domenico Cavallaro, presidente della Associazione concessionaria ortofrutticoli presso i mercati generali (tuttora latitante) non prevedono la obbligatorietà del mandato di cattura. Per quale motivo è stato preso un provvedimento tanto severo? Il giudice istruttore- dott. Giulio Franco lo ha spiegato nel capo di imputazione e questo gli Ita evitato di tornare sull'argomento oggi quando si è recato in carcere per interrogare tanto l'ex sindaco quanto Dario Morgantini. I motivi sono sostanzialmente quattro: 1) Sufficienti indizi di colpevolezza. 2) Gli episodi, oltre che numerosi, sono gfavi perché è staio danneggiata la pubblica amministrazione nel settore assistenziale e in quello delle forniture alimentari e perché sono stati sfruttati i « pubblici uffici per fini polìtici e per personale utilità elettorale». 3) La « pervicacia » dimostrata dagli imputati nello svolgere una attività illecita anche dopo una censura mossa dalle autorità tutorie. 4) «La necessità, in reta- zione-al giudizio negativo sulle qualità morali dei prevenuti, di evitare che Petrucci, Morgantini e Cavallaro, lasciati in libertà, possano influire, inquinandola, sulla ulteriore prova da acquisire nel seguito della istruttoria». Nei particolari, le accuse contestate all'ex sindaco Petrucci sono: a) Per il reato di interesse privato: avere concesso a Domenico Cavallaro (2 maggio 1959 -1" settembre 1961) a trattativa privata la fornitura di generi ortofrutticoli per un importo di 51 milioni e 600 mila lire a prezzi troppo elevati; avere concesso all'Istituto Suore Serve di Maria Riparatrice, a trattativa privata, la fornitura di vestitini per 3 milioni 758 mila lire; avere concesso all'Ente femminile di assistenza la fornitura di pacchi e vestitini per neonati per 3 milioni 137 mila lire a trattativa privata; avere concesso a suor Flaviana Venturi, vicaria delle Suore Serve Maria Riparatrice,'di concentrare presso l'istituto dì Roio (Chieti) i minori assistiti a carico dell'Onmi ed ospitati in istituti gestiti da quelle suore, al solo scopo di favorire suor Flaviana; aver fatto assumere come governante la signora Maria Pia Marini che gli era utile per scopi elettoralistici; aver assunto impegni dispendiosi aumentando così il disavanzo dell'Onmi nonostante le superiori disposizioni; aver favorito Morgantini'a diven tare rappresentante del Co¬ mune presso l'Opera Pia dì S. Donato soltanto per « procurarsi la impunità nei reati di peculato e di interesse privato », perché altrimenti Morgantini lo avrebbe denunciato; infine aver istigato Morgantini, nel 1962 e nel 1963, a concedere a Domenico Cavallaro la fornitura di generi alimentari, a prezzi, supcrio: ri a quelli di mercato. b) Per il reato di peculato: aver erogato sussidi o proceduto a ricoveri al solo scopo di' ottenere un vantaggio politico ed elettorale: la somma è stata valutata in oltre 11 milioni, ma il magistrato ha posto in rilievo che la indagine non è completa; aver consentito che Domenico r vallaro' tra il 1959 e il 1962 vendesse all'Onmi prodotti ortofrutticoli a prezzi maggiorati, guadagnando così quasi 8 milioni dì lire; aver disposto sussidi (per 178 mila lire) a fini estranei ai compiti dell'Onmi. Le accuse contestate a Dario Morgantini sono quasi identiche a quelle dalle quali deve difendersi Petrucci: fra le altre, si imputa al Morgantini di avere erogato sussidi (oltre 18 milioni) a chi non aveva diritto durante la campagna elettorale alla quale egli non partecipò, ma alla quale parteciparono suoi amici come Amerigo Petrucci e il deputato on. Darida (de); aver favorito in rrndo illecito suor Flaviana Venturi «a lui legata da ingenti — ha sottolineato l'accusatore — rapporti finanziari »; aver fatto assumere un autista e una cuoca a lui legati da interessi finanziari. Infine vi è l'accusa di truffa contestata a Dario Mor¬ gantini. Per organizzare le campagne elettorali fu costretto a chiedere del denaro in prestito, l'ottenne ma ad un tasso che in qualche occasione arrivò al 3 mila e 80 per cento: tant'è che ora ha denunciato i suoi creditori per usura. Ma a sua volta Dario Morgantini è stato incriminato per truffa perché rilasciando assegni non coperti, ottenne la consegna di alcune centinaia di milioni. Amerigo Petrucci è distrutto moralmente e fisicamente. Non lo ha avvicinato nessuno, ad eccezione del giudice istruttore e degli agenti dì custodia: ma così hanno fatto sapere oggi i suoi amici. Comunque questa sera i suoi legali on. Ungaro e Cartelli, De Simone e Giovanni Leone hanno deciso di presentare una istanza per ottenere la libertà provvisoria sottolineando i gravi disturbi cardiaci di cui soffre l'ex sindaco di Roma. L'arresto di Amerigo Petrucci ha dato origine a numerose riunioni tra i vari organismi direttivi della de romana sotto la presidenza del segretario politico dott. Nicola Slgnorello. E' stato approvato un ordine del giorno nel quale « il comitato romano della de, l'assemblea dei segretari di sezione, i parlamentari, i consiglieri comunali a provinciali, i segretari provinciali del Lazio » dopo avere manifestato la loro solidarietà « all'amico Amerigo Petrucci», si dichiarano convinti dell'innocenza dell'imputato. Negli ambienti giudiziari si ritiene che per il momento la istanza di libertà provvisoria venga respinta. Guido Guidi il giudice dott. Giulio Franco lascia il carcere dopo aver interrogato l'ex sindaco Petrucci (Telef. Ansa)

Luoghi citati: Chieti, Lazio, Roma