«Il direttore del banco prestava denaro a tutti e senza garanzie»

«Il direttore del banco prestava denaro a tutti e senza garanzie» Stilano I testimoni al processo dì Voghera «Il direttore del banco prestava denaro a tutti e senza garanzie» Così ha dichiarato il commissario ministeriale che indagò sul dissesto della «Cassa Rurale» di Torrazzi) Costi Presidente: « A quanto ammontò la perdita complessiva? » - Teste: « Circa 78 milioni » - Il presidente della banca (un prete) dice: «Controllavamo l'attività del direttore, ma nei limiti della nostra competenza in materia» (Dal nostro inviato speciale) Voghera, 23 gennaio. Oggi è proseguito al Tribunale di Voghera, con l'escussione di alcuni testimoni, il processo per il dissesto (circa 100 milioni) della « Cassa Rurale e Artigiana » di Torrazza Coste, nel Vogherese. Il principale imputato, il ragioniere Alide Adaglio, già direttore dell'istituto privato di credito, non s'è presentato in aula perché indisposto. Anche tre degli imputati minori non erano presenti: la signora Fiorella Mangiarotti in Papalia, il conte Alberto Melzi d'Eril e Luigi Ceroni. Il teste più interessante è stato l'avvocato Edoardo Fosco, di Pavia, nominato dal ministero del Tesoro commissario giudiziale della banca dopo il dissesto. «Persone alle quali occorreva del denaro — ha detto — e che non erano in grado di procurarselo in modo regolare, avevano trovato nella Cassa di Torrazzo Coste la situazione ideale per effettuare prelievi di decine di milioni senza dare la minima garanzia ». Il rag. Adagilo registrava infatti versamenti Inesistenti, faceva annotazioni illeggibili, accettò in garanzia cambiali per decine di milioni firmate da chi possedeva soltanto un terreno che poi risultò valutato 600 mila lire. « Un valore di appena 600 mila lire — commenta l'aw. Fusco — e per di più gravato da un'ipoteca dello Stato per il mancato vagamento delle tasse! ». Presidente — Che tipo di finanziamenti effettuava VAdaglio? Avv. Fusco — Tutte le operazioni non furono altro che finanziamenti di persone dissestate, prossime a fallire o già coinvolte in fallimento. Presidente — Quale fu il « deficit » finale della Cassa Rurale? Avv. Fusco — Considerato che riuscimmo a ricuperare una ventina di milioni? la perdita fu di 78 milioni, interamente coperti, a garanzia dei vecchi clienti onesti, dalla Banca Popolare Vogherese. Altro teste è stato don Arrigo Luigi Casella, parroco di Torrazza e presidente della « Cassa Rurale e Artigiana ». Egli ha escluso di aver apposto la sua firma su libretti di conto corrente In bianco; ha negato di essere stato al corrente che libretti non regolari venivano rilasciati dall'Adagllo. Presidente — Ma il consìglio d'amministrazione esercitava un controllo sull'attività del direttore? Don Casella — Abbiamo sempre esercitato te nostre funzioni ed effettuato alcuni controlli, ma nei limiti della nostra competenza. E le competenze del consiglieri, gente onesta ma semplici agricoltori, dovevano essere molto modeste, considerati i risultati: nessuno di loro aveva mai intuito che specie di clientela girasse attorno alla Cassa dopo l'arrivo del ragionier Adagilo. Conclusa la sfilata del testimoni, il processo è stato sospeso; la ripresa è fissata per domani pomeriggio. Si avrà l'arringa dell'unico legale di parte civile, l'aw. Novarini, e la requisitoria del P. M., dott. Santachiara. f. m. Italo Manfredi, da sinistra, Livio Catenacci, ed Alide Adaglio al banco degli imputati a Voghera

Luoghi citati: Pavia, Torrazza, Torrazza Coste, Torrazzo, Voghera