Il problema dei profughi dalla Sicilia

Il problema dei profughi dalla Sicilia anche ieri ne sono arrivali 200 a Porla Nuova Il problema dei profughi dalla Sicilia Scendono dal treno stanchi e sfiduciati - Hanno perso tutto, non hanno nulla - La Croce Rossa fornisce indumenti - Comune e Prefettura distribuiscono buoni per il vitto - L'asilo di via Ormea, la scuola di Madonna del Pilone, il Centro delle Vallette li ospitano - Si preparano altri locali - Ma il dramma più angoscioso è trovare un lavoro in città e nelle campagne - Sottoscrizione nelle fabbriche - Doni al bimbo nato da una profuga L'immensa fiducia dei lettori nella rapida opera di soccorso intrapresa da inviati e funzionari de « La Stampa » sui luoghi del disastro, spinge sempre nuove schiere di generosi a versare le offerte ai nostri uffici. Ieri la sottoscrizione del giornale ha raccolto altri 22 milioni. Il totale ha superato i 304 milioni. Si apre ora grave e doloroso, il problema dei profughi, che mette a dura prova le capacità ricettive delle grandi città verso le quali vengono avviati con il biglietto di viaggio gratuito. Ieri a Torino ne sono arrivati altri duecento. L'opera di soccorso ferve. Vediamo come si svolge. La Prefettura, divisione gabinetto e divisione assistenza, tiene le fila di un'organizzazione che di giorno in giorno risolve problemi sempre nuovi. Ha messo a disposizione i locali del « Centro » profughi di Porta Nuova, dove lavorano instancabilmente funzionari del Comune, la Polizia ferroviaria, assistenti sociali, crocerossine e pionieri. Ha dotato gli Eca di Torino e della provincia dei fondi necessari per i sussidi d'urgenza, fornisce al Comune gran parte delle attrezzature per i ricoveri provvisori dei senzatetto. I siciliani che arrivano hanno bisogno di tutto: vestirsi, mangiare, dormire, lavorare. Vestirsi, un camioncino della Croce Rossa fa la spola ogni due o tre ore dai magazzini di via Bologna a Porta Nuova; porta indumenti, per coprire convenientemente bimbi, donne, uomini e ragazzi. Mangiare: il Comune e la Prefettura distribuiscono ai profughi buoni-pranzo per le trattorie vicine ai luoghi di ricovero. Dormire: per la sistemazione presso parenti la Croce Rossa fornisce letti, lenzuola, coperte, materassi, pigiama. Come abbiamo già detto, l'ospitalità data con il cuore e di slancio spesso dura poco. Parecchi profughi tornano a Porta Nuova dopo un giorno o due dicendo: « Non ci possono più tenere ». Le assistenti sociali, pa¬ zientemente, ricominciano da capo la ricerca di una sistemazione. L'asilo di via Ormea è al completo: 50 profughi. Così la scuola della Madonna del Pilone che ne ospita 60. Decine di famiglie sono state alloggiate in albergo. Ieri sera sono stati allestiti 150 letti nel « Centro sociale » delle Vallette. A ogni persona ospitata da parenti viene consegnato, tra¬ mite l'Eca, un sussidio di diecimila lire, fino a un massima di settantamila lire. Non ricevono denaro invece i profughi a carico dell'assistenza pubblica. Lavorare: questo è lo scoglio più duro, anche perché gli uomini validi sono in genere braccianti o salariati agricoli. Qualche posto lo ha trovato l'Unione meridionali (corso Vittorio 68), qualche altro la « Famiglia Siciliana» (corso S. Maurizio 65). L'anagrafe rilascia, su atto notorio per le persone prive df documenti, il libretto di lavoro: i titolari potranno poi presentarsi all'ufficio provinciale che vagherà caso per caso. Ma le possibilità sono minime. Unica speranza: la campagna. Un'informazione per i pensionati provenienti dalla Sicilia: presentandosi con un documento d'identificazione agli sportelli dell'Inps (via XX Settembre 34) potranno riscuotere subito i ratei di pensione maturati che non hanno potuto incassare nei loro paesi. * * Le segreterie provinciali della UH, Cisl e Cgil hanno lanciato un appello al lavoratori perché versino « due ore di retribuzione a favore delle popolazioni colpite dal terremoto in Sicilia ». D'intesa con gli industriali, le somme verranno trattenute dall'azienda sulla busta paga. Gli importi della sottoscrizione dei lavoratori saranno versati su di un conto corrente a Roma intestato ai tre sindacati. Anche l'Unione Industriale e l'Associazione piccola industria che hanno già versato un notevole contributo alla sottoscrizione de « La Stampa » hanno invitato gli associati a partecipare al soc- I ragazzi di tutte le scuole portano la loro offerta agli uffici de «La Stampa» corsi con « un contributo pari al valore di mezza giornata di retribuzione per ciascun dipendente, da versare alla popolare sottoscrizione aperta dai lettori de « La Stampa » per un aiuto concreto, diretto ed immediato alle sventurate popolazioni siciliane ». — Antonino Giuseppe Brillo, 11 primo bimbo di profughi nato nella nostra città, ha avuto una festosa accoglienza. Dopo la notizia pubblicata ieri da «La Stampa » sono giunti all'ospedale S. Anna pacchi dono inviati o portati da nostri lettori. Al piccolo siciliano ed alla sua mamma, Antonina Colonna, 22 anni, fuggita da Poggioreale (Trapani) con il marito Francesco, 26 anni e la primogenita Anna, 18 mesi, sono stati offerti indumenti di lana, biancheria per la culla e per la casa, una vestaglia da donna ed una medaglia d'oro. Tramite il nostro giornale, La vuova crociata ha regalato un corredino completo e 10 mila lire. Altre 10 mila lire sono state donate personalmente dal segretario dell'istituzione signor Gaggero, che si sono aggiunte a una modesta offerta portata da « La Stampa ». Una lettrice ha messo a disposizione una carrozzella. Da Poggioreale la famiglia Brillo è giunta a Torino con padre, madre e quattro fratelli della moglie. Tre sono minorenni, la maggiore, 24 anni, è gravemente minorata dalla poliomielite. Su proposta dell'ufficio assistenza di Torino henno accolto l'offerta di un alloggio e di un lavoro del sindaco di Asti.

Persone citate: Antonino Giuseppe Brillo, Gaggero

Luoghi citati: Asti, Roma, Sicilia, Torino, Trapani