«Nella mia povertà mando questo biglietto da mille»

«Nella mia povertà mando questo biglietto da mille» «Nella mia povertà mando questo biglietto da mille» La nostra sottoscrizione a favore dei siciliani sinistrati dal terremoto ha superato i 300 milioni. Ieri era il settimo giorno: ci sono pervenute 1640 offerte per 22.390.440 lire; il totale generale è salito a 304 milioni 96.890 lire. Lo slancio di generosità è vigoroso. Alla nobile gara partecipano in larga misura le scolaresche, non solo di Torino. Sempre numerose le offerte rilevanti: Società Sitav di Saint-Vincent e personale dipendente lire 1.000.000; grand, uff. Mario Rubatto, presidente degli ospedali psichiatrici, a titolo personale, lire 500 mila; Monoservizio S.p.A. lire 500.000; Società Scet 500.000; Società Sfitta 500 mila; Società Sicme 500 mila; liceo ginnasio di Aosta 315.985; M. C. R. 300 mila; scuola media Righi 271.250; i dipendenti Silt 261.500: Società Simbi di Borgaro Torinese 227.000; diripentì e dipendenti della Società Simbi 227.000; cavaliere del Lavoro Garis a nome delle Società Garis 4 C. 200.000; liceo scientifico G. Ferraris 200 mila. A fianco delle offerte cospicue cè ne sono un'infinità dì piccole, portate o mandate da operai, pensionati, casalinghe, e anche bambini. Siamo molto grati a /queste, persone che sanno sacrificarsi, privarsi di qualcosa per poter donare. E certo anche t siciliani ai quali vanno le offerte capiranno l'importanza, il valore delle mille lire che mani callose o tremanti si sono tolte di tasca con generosità. Ad esempio uno di questi biglietti da mille lire era in una lettera firmata Rina. Diceva la nostra lettrice: « Sono quella Rina che si univa sempre al suo Pierino per inviarti il suo modesto obolo in ogni sciagura grave. Ora sono rimasta sola, da pochi giorni, perché il mio Pierino se n'è andato per sempre e mi ha lasciata povera e vecchia. Ma anche nel mio dolore e nella mia povertà trovo questo piccolo biglietto da mille e lo mando a quegli sventurati che sono al freddo e hanno bisogno di tutto ». Altra generosità nel dolore: « Sono una ragazza di 15 armi colpita da paralisi alle mani e ai piedi sin dalla nascita. Quindici anni sono passati velocemente perché alleviati dall'amore della mia famiglia. Adesso cominciò a capire che cosa vuol dire camminare, appagare la curiosità, conoscere gli angoli più segreti della casa e invece esser costretta a sedere su uno sgabello e trascinarlo per la casa. Dedico i miei dolori ai siciliani che erano paralizzati come me e sono morti perché non si sono potuti muovere per fuggire ». Michele Bisogni, da Genova,''scrive una lettera suddivisa in diversi punti: « Io ho vissuto la tragedia del terremoto che distrusse Reggio Calabria e Messina e posso' dirvi quanto segue: 1) I denari mandati da tanta gente se I fanno, un giro, vizjpsp finiscono per non arrivare mai a destinazione, fra venti anni si dirà "dove sono andati a finire?"; avvenne cosi per i terremotati di Messina. 2) I denari per le baracche sono sprecati; cosi avvenne a Reggio e Messina. 3) Se si vuole davvero costruire subito le casette antisismiche si può, ci sono ditte specializzate che riescono a farle sorgere in pochi mesi. 4) Per costruire queste case ci si deve servire, oltre che del personale specializzato, delle perso- ne valide del luogo perché è la maniera più efficace per aiutarle e distrarle dalla loro grande sventura; rendendole partecipi di attività produttive si immettono nella vita e sì staccano dalla 'fissazione della perdita dei loro cari. Che Dio ti ricompensi, « Stampa », per il bene che fai e soprattutto per il modo come lo fai: presto e alla luce del sole ». Una menzione particolare alle scuole che ci inviano le loro offerte; ne elenchiamo alcune: elementari di Torino: Duca degli Abruzzi, Ranneri, Radice, Romita, Pininfarina, Vittorino da Feltre, Ricardi di Netro, Maria Consolatrice, Silvio Pellico; elementari di: Caramagna (Cuneo), S. Anna di S. Mauro, Villar S. Costanzo (Cuneo), Alba, Costelnuovo Scrivia, Cascine Vica, Biancheri di Ventimiglia, Santhìà, Lavezzole, S. Damiano (Asti), Cervasca (Cuneo), Casale Monferrato, Gassino, Vigliano (Vercelli); medie torinesi: Giacosa di via Filadelfia, Baretti, Manzoni, Righi, Istituto Richelmy; medie di: Arma di Taggia, Lanzo Torinese, Cameri (Novara), Caresana (Vercelli), Trofarello, Liceo Ginnasio di Aosta, Liceo. G. Ferraris di Torino, Collegio Margara e Liceo Linguistico Virgilio pure di Torino. Una bambina della prima elementare della scuola Vittorino da Feltre scrive: « Le case di tanti bambini siciliani si sono rotte con il terremoto. Noi dobbiamo fare i fioretti e mandare i nostri soldini perché i muratori le possano aggiustare, altrimenti come fanno quando piove? ». « La Stampa » ha pagine e pagine piene di «fioretti» dei suoi lettori.