Oggi nel Rallye di Montecarlo si iniziano le prove conclusive

Oggi nel Rallye di Montecarlo si iniziano le prove conclusive SONO ANCORA IN CARA 153 EQUIPAGGI SU 200 PARTITI Oggi nel Rallye di Montecarlo si iniziano le prove conclusive I primi a giungere net Principato sono stati gli elvetici Lier e Buzzi : erano partiti da Atene, sono restati al volante sessanta ore consecutive - Le auto sorvegliate da gendarmi armati - Fra gli equipaggi senza penalità vi è anche quello del nipote di De Gaulle - In programma 1491 chilometri di percorso, con 7 prove di velocità (Dal nostro inviato speciale) Montecarlo, 22 gennaio. La prima fase del Rallye automobilistico di Montecarlo si è conclusa stamane con l'arrivo nel Principato dei concorrenti partiti nella serata di venerdì da Atene, Lisbona, Reims, Francoforte, Dover, Oslo, Varsavia e Montecarlo stessa. Sono giunti 153 dei 200 equipaggi in gara: 47 hanno dovuto abbandonare la competizione, per 10 più per guasti meccanici. Hanno fatto eccezione, purtroppo, Sandro Munari e Luciano Lombar clini, fermati sulla strada di Skoplje dal terribile scontro di sabato con una macchina jugoslava, e due concorrenti inglesi — New e Chitty, — terminati nei pressi di Le Mans contro un'auto francese. Secondo la tabella di marcia, i primi a concludere l'« itinerario di avvicinamento » sono stati gli svizzeri Patrick Lier e Michel Buzzi, su una « Sumbeam Imp. ». Erano le 8,22 del mattino, i due avevano lasciato Atene esattamente alle 20,15 di venerdì, il che significa che hanno trascorso al volante circa 60 ore. Cinque minuti dopo è giunto il finlandese Timo Makinen, sulla « Mini-Cooper S », uno dei favoriti in questo Rallye, che ha già vinto nel 1965, in compagnia — come oggi — dell'inglese Paul Easter. Poi, via via, sono arrivati tutti gli altri. La sfilata si è conclusa a mezzogiorno e mezzo con la «Saab» dei norvegesi Steen e Bastiansen. Questo l'arrivo «ufficiale», perché ce n'è stato un altro, ufficioso, sulle montagne che circondano Montecarlo, poco prima dell'ultimo posto di controllo. Tutte le Case che seguono la competizione hanno disposto squadre di meccanici e furgoni per offrire alle loro vetture l'assistenza necessaria, per eliminare gli eventuali guasti o per sostituire quel certo pezzo che si è danneggiato. Tutte operazioni da compiere in quell'oretta di tempo che i piloti guadagnano in genere sulla tabella-base, fissata per ogni controllo della Giuria. A Montecarlo le macchine sarebbero state ricoverate nel parco chiuso, ove non è più possibile entrare, pena la squalifica. Vi sono addirittura coppie di gendarmi armati che sorvegliano il recinto. Così, tutti i concorrenti si sono affrettati ad arrivare nei punti concordati in precedenza con i loro direttori di corsa. Alla Turbie, la strada più alta delle tre che attraversano la Costa Azzurra, c'erano la « Bmc » e la «.Porsche ». Anche gli equipaggi privati in gara con vetture della « Fiat » hanno potuto contare sull'assistenza della Casa torinese, che non ha voluto lasciare completamente soli i suoi clienti sportivi. La « Lancia » si era sistemata invece in una villa a pochissimi metri dal posto di controllo, situato sulla Moyenne Comiche. Un cortile, una squadra di meccanici. Sono comparsi prima Andersson e Davenport, seguiti dal campione europeo Soderstrom e da Pat Moss. La guidatrice inglese, scendendo di macchina, ha soltanto domandato: « Come sta Mu nari? ». La Moss, che era partita da Montecarlo, si è lamen tata della fitta nebbia incon trata nella zona di Grenoble « Avevo tolto gli antinebbia per montare un altro paio di proiettori allo iodio, otti mi ma dì tipo normale. Cosi quando è sceso il nebbione ho dovuto faticare per poter proseguire » Comunque, né la Moss né la Nystrom. sua compagna di viaggio, sono apparse stan che. Si sono rifatto il trucco per comparire a Montecarlo in perfetto ordine. Del resto 11 vezzo quest'anno si sta co municando dalle concorrenti femminili anche alle macchine. Se non hanno riparazioni urgenti da fare, le Ca-;e cu rano la toeletta delle' vettu re, come se dovessero inviar le ad un salone. Oggi, a Mon tecark». molte auto hanno sfatato la leggenda del fango e della polvere dei Rallye presentandosi lucide e pulite al controllo finale. Alla « Lancia » l'atmosfera è abbastanza serena. L'inci dente di Munari e Lombar dini ha dolorosamente colpi to la squadra, ma l'impegno ne è uscito rafforzato. Non lo dicono, non vogliono dirlo per non incorrere nella retorica, ma una affermazione che onorasse Lombardini vorrebbero ottenerla tutti, piloti e meccanici. Questa sera il direttore sportivo, Cesare Florio, ha tenuto una riunione per mettere a punto gli ultimi particolari sulla prova di domani. E' in programma la seconda fase del Rallye, la MonacoVals-Les-Baihs-Monaco: 1491 chilometri di percorso, sette prove di velocità. Partenza alle 7,30, arrivo mercoledì mattina, dopo aver toccato Gap e la regione alle spalle di Marsiglia. Le strade sono abbastanza pulite, la neve caduta nei giorni scorsi si è sciolta. C'è soltanto qualche tratto ghiacciato. Una situazione ' che sembra favorire la «Porsche», le cui due litri — più potenti delle rivali italiana e inglese — hanno logicamente buon gioco sull'asciutto. La «Bmc» comunque, ha fatto entrare le sue vetture nel parco chiuso con pneumatici muniti di chiodi molto lunghi, da ghiaccio. Qualcuno dice che i meteorologi che gli inglesi si sono portati appresso sentenziano per domani neve. Ma è più probabile che sia solo una mossa tattica, come quelle in uso nel calcio, e che le « Mini » cambino le gomme in quel quarto d'ora prima della partenza che il regolamento lascia ai concorrenti per operazioni del genere. Del resto, ogni vettura ha a sua disposizione Oltre centoventi pneumatici. Tutte le altre marche hanno scelto pneumatici tipo corsa, senza chiodi o con scarsissima chiodatura. Il tempo, domani, darà ragione a qualcuno e torto ad altri. Da segnalare che fra gli equipaggi in gara, senza penalizzazione, c'è anche quello composto da Henri Chemin e Alain De Gaulle. Il nipote del Generale si sta comportando bene, malgrado non sia abituato alle fatiche dei Rallyes. Michele Fenu Pat Moss, sorella dell'ex campione del volante, all'arrivo a Montecarlo (Telef.)