Commossi funerali alla bimba sepolta 50 ore sotto le macerie

Commossi funerali alla bimba sepolta 50 ore sotto le macerie Commossi funerali alla bimba sepolta 50 ore sotto le macerie (Dal nostro inviato speciale) Palermo, 20 gennaio. Racchiusa in una piccola bara bianca, è tornata oggi a Gibellina Eleonora, la bimba estratta viva dalle macerie dopo cinquanta ore ma spirata ieri. Per lei ha trepidato il mondo. La sua morte ha commosso milioni di uomini: a lungo ricorderemo il suo viso dolcissimo. Il furgone s'è mosso alle 11, sotto la pioggia, dall'obitorio di « Villa Sofia », l'ospedale palermitano dove, trasferita in elicottero, per un giorno e mezzo era rimasta silenziosa gli occhi fissi nel vuoto. I me dici avevano tentato tutto per salvarla una seconda vòlta. L'ha stroncata il terrore, anche se il certificato registra: « Sindrome da schiacciamento ». (i JVur» ti veggu più, anema mia, flgghia mia », singhiozzava sua mamma. Leonarda Fontana. Ieri aveva chiesto che la salma fosse trasportata a Gibellina: «Me la porto con me, potrò andarla a trovare Quando vorrò ». Per tutta la notte e stamane, prima che la cassa fosse sigillata, ha tenuto avvinta la sua bimba, l'ha coperta di baci. « Addio cudduredda ». Vuol dire « cuoricino n, à il nomignolo affet¬ tuoso dato ad Eleonora dai compaesani. Per ore è sfilata la gente dinanzi alla piccola morta. Eleonora è rivestita d'un prezioso abito da prima comunione, offerto da una signora, unico abito di valore che abbia posseduto. La folla si allarga per lasciar passare la bara. Il furgone parte: un'impresa funebre di Palermo ha offerto il trasporto. « Questa bimba — dice un signore — è il simbolo della Sicilia che soffre. Non l'abbiamo conosciuta, ma è come se le fossimo sempre vissuti accanto »: è un magistrato, il dottor Calogero Costanzo. Sono sentimenti che trovano conferma nell'ondata di emozione suscitata in Italia e nel mondo dalle terrificanti immagini del salvataggio di Eleonora. La notte delia catastrofe era a Gibellina con il padre e un fratello di dodici anni, Francesco. Sua madre si trovava a Marsala per assistere il figlio maggiore, Nicola di 14 anni, ricoverato all'ospedale. La famigliola dorme quando la prima scossa ammonitrice (2,35) la sveglia di soprassalto. Fuggono in campagna, a casa dei nonni. Arriva la scossa tremenda (3,05): la casa è sbriciolata e le macerie seppelliscono tutti. Salvatore Di Girolamo, il padre di Eleonora, ha le gambe spezzatje. Gli altri sono illesi. All'alba arrivano i soccorritori che estraggono il padre, i nonni e Francesco. Sono tutti colpiti da choc. A questo punto subentra il mistero. Secondo alcuni, i Di Girolamo dissero che sotto le macerie c'era Eleonora ma la squadra di soccorso, dopo aver ispezionato le rovine, non trovò tracce della piccola. La bimba era svenuta, probabilmente. Secondo altri, la squadra preferì portare al sicuro i superstiti, tanto più che Salvatore Di Girolamo era gravemente ferito, ripromettendosi di tornare più tardi. Il fatto certo è che Eleonora restò cinquanta ore sotto le rovine. Mercoledì mattina, a due giorni e mezzo dal disastro, alcuni pompieri odono flebili lamenti. Scavano e trovano la bambina: Lamberto Fumo La piccola Eleonora Di Girolamo vegliata dalla mamma nella camera ardente all'ospedale di Palermo (Telef.)

Persone citate: Calogero Costanzo, Di Girolamo, Lamberto Fumo, Leonarda Fontana, Salvatore Di Girolamo, Villa Sofia

Luoghi citati: Gibellina, Italia, Palermo, Sicilia