Londra aumenta le tasse per diminuire i consumi di Mario Ciriello

Londra aumenta le tasse per diminuire i consumi Dopo la riduzione delle spese pubbliche Londra aumenta le tasse per diminuire i consumi Il Cancelliere dello Scacchiere, Jenkins, dichiara ai Comuni: «Prima di raggiungere la sicurezza, dovremo affrontare due anni di sacrifici » - Previsti un inasprimento dell'imposta sugli acquisti e restrizioni delle vendite a rate - In rialzo la sterlina (Dal nostro corrispondente) Londra, 17 gennaio. Martedì 19 marzo: ecco la data che gli inglesi attendono adesso con pessimistica rassegnazione. Sarà, il giorno del «budget», del bilancio, per l'anno finanziario 1968-69 e, salvo sorprese, si concluderà con l'annunpio di più pesanti tasse, dirette e indirette. Saranno conclusioni inevitabili dopo i due secchi discorsi pronunciati nelle ultime ventiquattr'ore dal Cancelliere dello Scacchiere Roy Jenkins,. ieri sera tardi alla televisione e oggi pomeriggio ai Comuni. « Sarà un duro bilancio » ha avvertito Jenkins: le drastiche economie annunciate ieri dal premier Harold Wilson « non bastano ». « Prima di raggiungere la sicurezza — ha detto il Cancelliere in Parlamento — la nazione dovrà affrontare almeno due anni dt ardua lavoro e onerosi sacrifici». Maggiori o nuove imposte sembrano dunque certe, ma come e dove colpiranno? Il governo lo determinerà nelle prossime settimane, quando più chiaro diverrà l'andamento dei consumi e dei redditi. Jenkins ha parlato chiaro: «Noi non vogliamo congelare nuovamente stipendi e salari, facciamo affidamento sull'autodisciplina, ma se le retribuzioni saliranno, dovrò inasprire le tasse e più, veloce ' sarà l'ascesa, maggiore sarà l'onere fiscale ». Perché? Perché, se l'Inghilterra non vuole perdere i vantaggi offerti dalla svalutazione, deve accrescere le vendite all'estero: anzi, per far questo, deve impedire un aumento dei costi. Fra ieri ed oggi, la strategia governativa s'è fatta più chiara. Ieri Wilson annunciava una lunga serie di « tagli » nelle spese pubbliche: tutte le forze inglesi a Singapore, in Malaysia e nel Golfo Persico saranno ritirate entro il 1971, sarà disdetta l'ordinazione di cinquanta apparecchi militari americani tipo P-lll, sarà ridotto il bilancio della difesa, sarà reimposta una tariffa sui medicinali, 190 lire per farmaco; il prolungamento da quindici a sedici anni nell' istruzione obbligatoria sarà differito al '73, si diminuiranno numerosi stanziamenti statali. Wilson non è andato oltre nei suoi preventivi ed i risparmi annunciati per il prossimo biennio superano di poco i 750 milioni di sterline, meno del miliardo indicato nelle scorse settimane da fonti governative; bisognerà trovare, quindi, altri trecento milioni di sterline; gran parte dovrebbe provenire dalle misure fiscali che saranno note il 19 marzo o, se necessario, anche prima. In linea di massima, la stampa ha accolto favorevolmente il programma di Wilson: ma autorevoli giornali come il «Financial Times» 10 esortano a usare « l'ascia » con ancora maggior Ìmpeto; si afferma che i consumi so no troppo alti, che occorre togliere «quest'anno» dell'economia dai 300 ai 400 milio ni di sterline; che. senza attendere il bilancio, il governo può alzare subito l'imposta sugli acquisti o limitare le vendite a rate. Se Wilson e Jenkins hanno preferito rin viare di qualche settimana la decisione, è forse per non deflazionare la già depressa economia. Si studierà frattanto l'atteggiamento dei sindacati: la loro Federazione ha approvato già un aumento dei redditi, nei prossimi mesi, dal 3 al 4"Zo; lo tollererà 11 governo? La sterlina, scesa ieri prima del mancato annuncio di restrizioni ai consumi, è invece salita stasera chiudendo a 2 dollari 40 cents e 7/8 di cent. Nel suo odierno discorso — con cui ha aperto il dibattito parlamentare che si concluderà col voto di domani sera — il cancelliere Jenkins ha detto che la svalutazione, se ben sfruttata, dovrebbe rialzare « il tasso annuo di sviluppo economico » portandolo al 40b. Il .'69 dovrà chiudersi con un « buon attivo » nella bilancia dèi pa g amen ti: se ciò non avverrà « amare » saranno le conse guenze. Jenkins ha pure ricordato che la Gran Bretagna « non è più una superpoten za », che, .d'ora in poi, « il suo peso nel mondo 6arà deter minato dalla sua forza eco nomica». Un punto è chiaro: dopo il '70-71 l'Inghilterra sarà una potenza esclusivamente europea; sarà una svolta decisiva per l'unificazione di tutto il continente. Mario Ciriello

Persone citate: Harold Wilson, Jenkins, Roy Jenkins

Luoghi citati: Gran Bretagna, Inghilterra, Londra, Singapore