Sette anni al rapinatore che svaligiò la casa del presidente dell'Eridania
Sette anni al rapinatore che svaligiò la casa del presidente dell'Eridania Sette anni al rapinatore che svaligiò la casa del presidente dell'Eridania 11 processo a Genova - I due complici furono già condannati t Dal nostro corrispondente) Genova, 17 gennaio. La Corte d'Assise di. Genova ha inflitto sette anni e un mese di reclusione al venti quattrenne Carlo Villa, da La vagna, che il 20 marzo 1966. entrato con un complice nell'appartamento dell'avv. Do menico Borasio, presidente dell'» Eridania », immobilizzò la cameriera e si impadronì di denaro contante, di preziosi e di due pellicce per complessivi quattro milioni. La sentenza e stata emessa alle ore 13,3(1 -Il oggi; il pubblico ministero aveva chiesto la condanna dell'imputato a 10 anni e 2 mesi di reclusione Due complici di Carlo Villa sono già stati giudicati la scorsa estate. Carlo Chiucchi, 27 anni, da Derna (Libia), che aiutò matorialmente 11 rapinatore, era stato condannato a 4 anni e 9 mesi di reclusione; Pierino Fabbri. 28 anni, da Moni alci no (Siena), autista della famiglia Borasio, a 5 an ni, 4 mesi e 15 giorni. Subito dopo la rapina, Carlo Villa era espatriato: arrestato in Belgio, la magistratura di quel Paese ne aveva concesso l'estradizione solo quando il processo ai due complici era già terminato. Carlo Villa, nel suo interrogatorio, ha ammesso i fatti, scagionando però l'autista Pierino Fabbri che. a suo dire, è del tutto estraneo al colpo. Quando il presidente gli ha chiesto come abbia avuto notizie sulle abitudini della fa¬ miglia Borasio, se non gliele aveva fornite l'autista, ha così spiegato: « Le ho ricavate chiacchierando con il portie re, tanto è vero che quando sono entrato nnliappartamen to ero convìnto di non tro vare nessuno ». La cameriera però era rimasta in casa. Trovatisi di fronte alla donna, Maria Agnese Pagano, i due giovani l'aggredirono a pugni; poi, mentre Chiucchi la teneva immobilizzata, Villa legò la donna e con un cerotto le chiuse la bocca, perché non gridasse. Il bottino fu piuttosto cospicuo: una pelliccia di visone, una di castoro, preziosi per due milioni e duecentomila lire. f. d.
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