Sadismo e delitto nel pollaio modello

Sadismo e delitto nel pollaio modello Sadismo e delitto nel pollaio modello «La morte ha fatto l'uovo», film «avanguardistico» di Giulio Questi (.Cristallo) — Un film a « flashes », d'intenzione terribilmente moderna », è questo La morte ha fatto l'uovo, comproduzione italofrancese a colori per schermo panoramico diretta da Giulio Questi. Marco, un giovane industriale di pollicoltura, è il «lato» più tarato di un « triangolo » composto da lui, dalla moglie Anna (l'industria è sua) e dalla cuginetta-segretaria Gabri, sua amante, e per la quale Anna stessa, manco a dirsi, sente una viva Inclinazione. E' infatti un maniaco in sembianze di gentiluomo, che a ore fisse usa appartarsi in un motel con la prima ragazza che gli capita a tiro, per seviziarla a comodo. Logico che glie ne resti un certo «magone», e che 1 misteri tecnologici dell'allevamento dei polli (e molto più lo slogan: un pollo per ogni italiano) lo lascino indifferente. La moglie, di cui egli si sbarazzerebbe volentieri, contentissima del « ménage à trols », copre d'attenzioni la rivale, la quale dal suo canto nasconde dietro 1 suoi attucci di bambina un disegno infernale: uccidere Anna, fare cadere i sospetti sul marito, e quindi, sbarazzatesi d'entrambi impadronirsi del loro patrimonio. SVILO SCHERMO Per riuscire a tanto, niente di meglio che rivelare ad Anna i sadici diporti di Marco, essendo sicura che lei, invece di scandalizzarsi (oibò), mostrerà il più vivo interesse, anzi vorrà penetrare nella camera del motel, aspettarvi il marito e prestarglisi come vittima. A questo punto 11 « giallo » impone le sue regole violente: quando arriva Marco, Anna è già morta grazie all'intervento di un complice, e prima che arrivi la polizia. Marco ha trasportato il corpo nel laboratorio, presso l'impastatrice ove sarebbe facile farlo sparire; se non che, misteriosamente, è lui che finisce nell'orrenda macchina, lasciando la polizia e la coppia dei complici, sopraggiunti sul cadavere, con tanto di naso. Ma non bisogna dare troppo peso a una vi cenci a .che. è. palesemente un pretesto per una « composizione » di stile pop, simile a quella offertaci da Brass nel CUore in gola, salvo che qui il gioco è tanto più freddo, anzi calcolatamente refrigerato da un'assoluta mancanza di partecipazione. Le forme sono sbrigate con abilità spesso raffinata, ma dietro si sente che non c'è niente, o appena il feticismo per il puro segno. L'interpretazione è attirata da tanto vuoto. Trintignant, che dopo il film di Lelouch si presta a cinedo del cinema intellettualistico contemporaneo, è prodigo del suo nudo depilato quasi quanto la Lollobrigida, che conferma, con nuova sicumera, la propria nullaggine. Ewa Aulin, che ha la freschezza dalla sua, è la « terza forza ». Di qualche interesse alcune notazioni prettamente documentarie sulla pollicoltura alla luce delle nuove ricerche biochimiche, ma vano il tentativo d'inserirle in un discorso dal quale risulti il parallelismo tra la vita artificiata dei polli e la nostra. A getto continuo i virtuosismi fotografici di Dario Di Palma e 1 musicali di Bruno Madema, spiccanti senza contrasto nella debolezza del contesto. I. p.

Persone citate: Brass, Bruno Madema, Dario Di Palma, Ewa Aulin, Gabri, Giulio Questi, Lelouch, Lollobrigida, Trintignant