Commozione e dolore di Torino

Commozione e dolore di Torino Un gesta di fraterna solidarietà versa la Sicilia Commozione e dolore di Torino Nella nostra città vivono e lavorano 80 mila siciliani - Migliaia di telegrammi per avere notizie - Interminabili ore di attesa per ottenere la comunicazione telefonica - Alcuni sono partiti in auto, altri con il treno del Sole o con l'aereo - Giunte a « La Stampa » le prime immediate iniziative per i soccorsi : in poche ore raccolte lire 63.275.000 - 1 nostri inviati sono già partiti - La Croce Rossa raccoglie: medicinali, indumenti, abiti e denaro - Avis e Donatori del Piemonte offrono plasma - Contributo del Comune di Torino Per la sottoscrizione a favore delle popolazioni colpite dal terremoto in Sicilia gli uffici de « La Stampa » in via Roma restano aperti ininterrottamente dalle ore 9 in poi Migliaia di siciliani che lavorano a Torino hanno parenti nei paesi distrutti dal terremoto che ha devastato l'altra notte la parte occidentale dell'isola: migliaia di per-x sone colpite dall'angoscia, dalla disperazione, dal dolore. A loro si è unita tutta la città con manifestazioni di affetto, iniziative di soccorso e i primi aiuti tangibili. I siciliani a Torino sono circa 80 mila: in parte si tratta di gente modesta, bravi lavoratori, giunti in questi ultimi anni nella metropoli industriale per cercare un lavoro, fuggendo in parecchi casi alla fame e alla miseria. Oppure sono tecnici volonterosi, e anche valenti uomini di cultura e professionisti che hanno trovato facilmente impiego alle loro capacità. Torino è accanto a loro con sincero dolore. La notizia della tragedia dell'isola è arrivata in città ieri mattina con la radio e le edizioni di «Stampa Sera». Si è iniziata allora la corsa affannosa per « sapere che ne è dei propri cari, -se la casa è distrutta, se si è perso tutto ». Dagli uffici di via Alfieri sono partiti centinaia di telegrammi: « Siamo in ansia: diteci come state »; « Partiamo subito, portandovi Quello che abbiamo »; « Con l'angoscia nel cuore attendiamo vostre notizie ». I telegrammi sono stati inoltrati con urgenza; il servizio, almeno per i grossi centri di smistamento, è stato assicurato dalla direzione delle Poste. Ma non è stato possibile garantire l'arrivo nelle zone colpite più gravemente: negli uffici dei grandi centri della Sicilia il personale era insufficiente poiché parte degli impiegati sono accorsi presso i congiunti nei paesi distrutti. Chi ha cercato di telefonare ha atteso inutilmente ore e ore: le linee sono interrotte. Per Palermo era in funzione una sola linea: le telefoniste avvertivano che occorrevano dieci-dodici ore per il gran sovraccarico di chiama te da tutta Italia. Soltanto chi ha telefonato nel primo mattino ha potuto parlare con la capitale dell'isola in giornata. Nel pomeriggio le chiamate da Torino sono state alcune migliaia; ma molte sono state disdette dopo ore di snervante attesa. Il centralino del « 14 » è rimasto occupato quasi ininterrottamente. Chi ha potuto è partito per la Sicilia: alcuni in auto, altri in aereo, altri con il treno del Sole. A Caselle ieri pomeriggio hanno preso l'aereo per Roma i fratelli Matteo e Salvatore Guadagna, di 28 e 22 anni, e Filippo e Antonino Principato, 28 e 30 anni, impiegati a Rivarolo: « Siamo tutti e quattro dì Montevago, il paese distrutto come dalla bomba atomica — ci hanno detto con il pian to nella voce — là abbiamo i nostri parenti: non sappiamo se sono vivi ». Anche l'insegnante Luigi Fontana, 32 anni, è partito con il volo per Roma: « A Gibellina ho i miei genitori — ci ha detto — penso con terrore a quel che vedrò ». Sul treno del Sole si sono accalcate decine di siciliani. Avevano i visi segnati dall'angoscia, ci hanno chiesto con ansia « se avevamo notizie da laggiù ». Hanno troncato all'improvviso il loro lavoro, chiesto in prestito denaro agli amici e sono partiti per quei paesi dove regna lo squallore. Giuseppe Di Fazio, 22 anni, cameriere in un ristorante del centro; è a Torino da due anni: « Sono di Termini Imerese — ci ha detto — appena saputo del terremoto, ho tentato di telefonare a Palermo dove ho amici che avrcb bero potuto dirmi qualcosa dei miei. Ho atteso fl.no alle 20.30: niente da fare, non è stato possibile comunicare con Palermo. Allora ho deciso: ho detto ài padrone che volevo andare in Sicilia per sapere che è accaduto ai miei genitori, ai miei fratelli. Mi ha dato il permesso e dieci A Caselle un gruppo di siciliani sale sull'aereo di Roma; sono diretti a Palermo, vanno a portare conforto e aiuto ore ci sono giunte lire 63 milioni 275.000. I nostri inviati sono già partiti e oggi stesso inizieranno la distribuzione diretta alle famiglie più bisognose di Gibellina e Montevago. La Croce Rossa torinese, con un autocarro messo a disposizione dalla Fiat, spedirà stamane un primo aiuto: 10 casse di medicinali, 230 cassa di vestiario Invernale, 32 sacchi di scarpe. In via Bo¬ logna 171 e in via Verdi 0 la Croce Rossa riceve offerte di coperte, indumenti, medicinali e generi di conforto. La Banca del sangue e la « Fìdas » hanno rivolto un appello ai cittadini affinché anni, guardia di pubblica sicurezza ad Aosta: ha i genitori ad Alcamo. Ha ottenuto una licenza straordinaria: teme di non trovare più nessuno ad attenderlo. I fratelli Francesco e Isidoro Esposi- jto, 28 e 25 anni: vanno a Termini Imerese dove hanno i genitori, cinque sorelle e un fratello: « Nostro padre è sofferente di cuore: il terrore può averlo ucciso ». I fratelli Enzo, Anna e Lucia Coschera, via Sordevolo 2, ieri sera sono venuti al nostro giornale con il cuore in angoscia. Volevano sapere se Menfl e Borgofazio erano stati colpiti dal terremoto. «Abbiamo i genitori e tre fratelli che vivono in quel paesi e non sappiamo che fine hanno fatto. Abbiamo provato a telefonare, ma le linee sono interrotte». Intanto Torino si è mossa. Pubblichiamo in prima pagina l'inizio di un commovente gesto di solidarietà. Dopo la Fiat, la Cassa di Risparmio e l'Istituto San Paolo, il sen. Bosso ci ha comunicato che l'Unione Industriale aveva deciso un primo intervento di lire 5 milioni. Il dott. Vitelli ha annunciato il versamento di 3 milioni per la Camera di Commercio e la società Pininfarina ci ha inviato un assegno di 2 milioni. In poche donino sangue per i siciliani rimasti feriti nel crollo delle case. Le offerte si ricevono mattina e pomeriggio in corso Polonia 14; dalle 16 alle 19 in via Pomba 2. Analoga iniziativa è stata presa dall'Avis. Ieri sera si sono presentaci per i prelievi parecchi giovani'operai e studenti. •L'Unione meridionali e immigrati, in una seduta straordinaria, ha rivolto al ministero dei Trasporti la richiesta di speciali agevolazioni per i viaggi di coloro che devono raggiungere i paesi colpiti. Il prof. Aurelio Sorrentino, ultimo presidente del disciolto « Circolo dei siciliani », ci ha detto: « Rivolgo un appello a tutti i siciliani di Torino e dei paesi della cintura e a quanti simpatizzano per noi: date quel che potete per quella povera gente sconvolta dal terrore e dalle sofferenze ». vedo l'ora di arrivare ». Baldo Castrogiovanni, 25