Un gesto vandalico contro il parroco l'attentato alla chiesa di Saint-Vincent ?

Un gesto vandalico contro il parroco l'attentato alla chiesa di Saint-Vincent ? Trovata la miccia che ha fatto scoppiare l'esplosivo Un gesto vandalico contro il parroco l'attentato alla chiesa di Saint-Vincent ? Il sacerdote compie da 12 anni, con fermezza il suo apostolato - Recentemente aveva scritto sul bollettino parrocchiale che nella città "almeno 12 coppie sono illegali" - L'affermazione aveva suscitato un vespaio di commenti - Il religioso sostiene che si tratta di un atto dinamitardo compiuto da gente venuta da fuori (Nostro servizio particolare) Saint-Vincent, 11 gennaio. Una squadra di vigili del fuoco di Aosta, ha trovato fra le macerie crollate dell'abside della chiesa di Saint Vincent, un residuo della miccia che sarebbe servita a far scoppiare la carica di esplosivo che ha provocato ieri mattina danni incalcolabili alla chiesa parrocchiale, all'albergo Posta e al Caffè della funicolare. Fino a stamane discordi erano i pareri dei tecnici interpellati sulla natura dello scoppio. Non si era infatti scartata del tutto l'ipotesi di una fuga di gas da una bombola adibita al riscaldamento della cripta. Il ritrovamento della miccia ha ora escluso definitivamente questa congettura, avanzata anche perché sembrava e sembra ancora impossibile che ci si debba trovare di fronte ad un attentato terroristico o ad un gesto di protesta nei confronti del parroco. Don Aldo Hosquet, il parroco, ancora stasera ci ha dichiarato: « Non ho la minima idea di chi sia stato. Non nutro il minimo sospetto. Secondo me è gente venuta da fuori ». Per il parroco, fin da ieri non esistevano dubbi: era stato un attentato terroristico. Diversa invece l'impressione degli inquirenti. Sempre ad un pazzo dinamitardo vien fatto risalire il gesto vandalico, ma il movente sarebbe la vendetta. Don Hosquet, parroco da dodici anni di Saint-Vincent, è giudicato da molti, un sacerdote che compie il suo apoj stolato con fermezza, senza mezzi termini, senza concessioni. Recentemente sul bollettino parrocchiale ha scritto ad esempio: « A Saint-Vincent ci sono almeno dodici coppie illegali ». L'affermazione ha suscitato un vespaio di commenti. Stamane verso mezzogiorno il sacerdote è stato interrogato dal Procuratore della Repubblica. Le risposte sono state quelle che ha dato a noi. Sono stati anche interrogati il viceparroco don Ruggero Bich e il sacrestano Ernesto Giampietro e altre persone, ma nulla è dato sapere. Il Procuratore della Repubblica e i carabinieri mantengono sulle indagini il più stretto riserbo. Solo una cosa hanno ammesso: che si tratta^ di plastico di . origine svizzera. «.Qualcuno ha fatto scoppiare un grosso quantitativo, da cinque a dieci chili di esplosivo gelatinoso, innescato con una miccia », ma non vogliono ammettere che la miccia è stata trovata. La miccia invece è stata proprio rinvenuta dai vigili del fuoco all'esterno della chiesa, sotto quella oiccola finestra sulla quale già ieri erano state ritrovate, accanto alla grata contorta, delle pietre cotte dal calore della vampata, « calcinate », come dicono i tecnici. L'ordine di scavare in quel punto era stato dato stamane dallo stesso Procuratore della Repubblica dopo che era stato eseguito un altro sopralluogo cui aveva partecipato anche il questore di Aosta, " dott. Mariano Perris. Tra il muro e la cripta vi era un'intercapedine colma di calcinacci e sotto quei calcinacci rimossi con attenzione dai vigili, è stata rinvenuta appunto la miccia bruciac¬ chiata della lunghezza di 15 centimetri circa. Per domani il dott. De Franciscis ha convocato ad Aosta il colonnello Saracco e il maggiore Compostella, gli artificieri di Torino che già ieri avevano detto che si trattava di plastico. La bombola di gas di dieci chilogrammi era stata ritrovata intatta. Dop le varie prove, è risultato che era ermeticamente chiusa e che mancavano solo sette chilogrammi di gas, usato nei giorni precedenti per riscaldare la cripta. Ora c'è il pericolo che crolli l'altare maggiore. La volta della cripta ha ancora ceduto. In serata è stata puntellata dagli operai inviati dalla Soprintendenza alle belle arti della Valle d'Aosta, e l'altare maggiore, di pesante marmo, verrà smantellato. In chiesa i fedeli hanno potuto entrare anche oggi, ma non hanno potuto proseguire oltre il centro dell'edificio. Il Santissimo è stato spostato in un altare laterale, dove anche stamane il parroco ha detto la Santa Messa. « Domenica, se non sarà possibile officiare la Messa in chiesa, le funzioni saranno dette nella sala parrocchiale », co¬ si ha dichiarato don Hosquet. E' inutile dire che il gesto sacrilego ha destato vivo scalpore in Valle. Questa sera s'è riunito in seduta straordinaria il consiglio comunale di Saint-Vincent. Il sindaco dott. Fosson ha avuto parole di esecrazione. Gli autori dell'attentato sono stati stigmatizzati da tutti. Si sono chiesti inoltre aiuti alla Regione e allo Stato « per ridare a Saint-Vincent la sua chiesa, uno dei più insigni monumenti della Valle d'Aosta, ora semidistruttà dal gesto sconsiderato d'un pazzo ». Per tutto il giorno, in un vento gelido, i carabinieri hanno presidiato la zona. I passanti si sono fermati attoniti a guardare le rovine. Molti valligiani sono scesi dalle frazioni, dai paesi disseminati sulla montagna, per vedere, per rendersi conto dell'accaduto. Il campanile ha le lancette ferme, storte, sulle quattro meno cinque, l'ora dell'esplosione. Italo Vaglienti * Vigili del fuoco e carabinieri recuperano la miccia tra le macerie della chiesa

Persone citate: Aldo Hosquet, De Franciscis, Ernesto Giampietro, Fosson, Hosquet, Italo Vaglienti, Mariano Perris, Ruggero Bich, Saracco