Piloti italiani e stranieri a Torino per preparare il Rally e di Montecarlo di Michele Fenu

Piloti italiani e stranieri a Torino per preparare il Rally e di Montecarlo Piloti italiani e stranieri a Torino per preparare il Rally e di Montecarlo I campioni d'Europa e d'Italia, Sodestrom e Munari, con Pat Moss, Leo Cella e gli altri corridori della Lancia hanno compiuto l'ultimo raduno prima della gara - Località di partenza Dopo il Gran Premio del Sud Africa e quello dì Nuova Zelanda, si prepara per lo sport dell'auto un altro grande avvenimento internazionale: il Rallye di Montecarlo. Atta prova in programma dal 19 al 26 gennaio, parteciperanno oltre 200 equipaggi, fra cui decine di « professionisti », assunti dalle Case europee che seguono questo particolare tipo di competizioni. Uno degli squadroni più forti sarà quello della Lancia, che ieri ha riunito a Torino i suoi piloti per l'ultimo raduno di preparazione. C'erano gli specialisti del Nord, il campione europeo dei rallies, lo svedese Bengt Soderstrom, con il co-équipier Gunnar Palm, un altro asso della Svezia, Ove Andersson, il belga Harris, Davenport, Pat Moss, la sorella dì Stirling, con Elysabeth Nistrom che farà coppia con l'inglese e c'erano anche numerosi guidatori italiani: Sandro Munari, campione nazionale, Leo Cella, Lombardini, Pinto, Paganelli, Barbasio e Barillaro. Una volta, i nostri piloti erano considerati molto bravi in circuito o, in generale, nelle gare disputate su terreni asciutti. « Sul ghiaccio e la neve — dicevano i competenti — meglio lasciar fare agli scandinavi e agli inglesi ». Ma da due anni a questa parte la situazione è cambiata, oggi Cella e Munari sono atta pari con gli assi del Nord. Merito di entrambi, naturalmente, e di chi ha avuto fiducia nelle loro possibilità. Munari ha strappato l'anno scorso il titolo italiano dei rallies a Cella. E' stata una lotta in famiglia, al volante delle Fulvia HF, ora vinceva uno ora prevaleva l'altro. L'ha spuntata Munari, che, molto simpaticamente, afferma: « Il migliore è sempre Leo i). E aggiunge: ' « Il migliore di tutti i piloti italiani, anche se Scarflotti, Vaccarella e De Adamich sono molto bravi». Munari ha 27 anni, è di Cavarzere, « Un paese della pianura veneta, vicino a Padova » spiega agli interlocutori. E' scapolo, ma forse ancora per poco, a dare ascolto a certe voci. I suoi hobbies sono due: le auto e il tiro a segno. Spesso riesce ad accomunarli. Per esempio, durante gli allenamenti per il Rallye di Montecarlo, ormai quasi conclusi, è riuscito a trovare il tempo per fermare la sua HF in qualche angolo remoto delle Alpi, in mezzo alla neve, e di mettersi a sparare con tro qualche bersaglio improvvisato. Capita che Cella, un altro « patito », lo raggiunga, e allora sono gare all'ultima cartucce ' A sera sono di prammatica lunghe discussioni fra Sandro e Leo per stabilire chi è il più bravo. Il pilota veneto ha cominciato a correre nei rallies nel 1965, dopo aver fatto per un po' di tempo il co-équipier dell'amico Cavallari. Ha già partecipato due volte al Montecarlo. Nel 1966, in coppia con Harris, sfiorò il più clamoroso dei successi, ma nella prova conclusiva, sul Col de Turìni, venne bloccato da un banale incidente mentre si trovava nelle primissime posizioni. L'anno scorso, sempre con Harris, arrivò quinto, lasciandosi alle spalle molti assi del Nord. Munari, con tutti ì colleghi, è ripartito in serata per Mon¬ tecarlo. Ancora qualche giorno di allenamento, poi il trasferimento atte città di partenza detta competizione. Per Munari - Lombardini, Soderstrom-Palm e Andersson - Davenport si tratta di Atene, per Pat Moss-Elysabeth Nystrom e Cella-Paganelli di Montecarlo, per Pinto-Harris e Barbasio-Barillaro dì Lisbona. Le vetture sono in ordine, decine di posti di assistenza sono distribuiti lungo ì percorsi, con 400 pneumatici di scorta (dieci tipi diversi, tutti con i chiodi), i piloti, per meglio sentirsi nell'abitacolo, hanno persino caschi muniti di radio. L'avventura sta per cominciare. Michele Fenu L'inglese Pat Moss, da sinistra, con Elisabeth Nystrom, Sandro Munari e Leo Cella alla riunione di ieri a Torino