Accusala di avere assassinato Acquarone la suocera sviene sei volle in Tribunale

Accusala di avere assassinato Acquarone la suocera sviene sei volle in Tribunale Drammatica udienia per il fatto di sangue di Acapulco in Messico Accusala di avere assassinato Acquarone la suocera sviene sei volle in Tribunale Pallida e stravolta Sofia Bassi è entrata nell'aula al braccio del marito - Senza pronunciare parola, si è accasciata ripetutamente sulla propria sedia - Sospesa l'udienza - Il magistrato deve decidere entro oggi o domani se rinviarla a giudizio per omicidio «premeditato e proditorio nei confronti di persona indifesa » o lasciarla in libertà - Schermaglie tra accusa e difesa - Trasferita a Verona la salma del conte (Nostro servizio particolare) Acapulco, 8 gennaio. Sofia Bassi De Celorio, di 48 anni, che in base ad una inchiesta preliminare è accusata di avere assassinato il genero Cesare Acquarone, di 42 anni, sparandogli a bruciapelo cinque colpi di pistola, è comparsa oggi pomeriggio davanti al giudice della Corte criminale di Acapulco Artemio Arellano. Questi, in base alla legge messicana, ha 72 ore di tempo, .dal momento della prima incriminazione (avvenuta sabato) per dichiarare « presumibilmente colpevole » l'indiziata e quindi sottoporla a processo, oppure per rimetterla in libertà. Il termine per la decisione del giudice scade domani alle 21 (ora italiana), ma potrebbe essere rinviato di un giorno essendoci stata di mezzo la domenica. L'avvenente suocera di Cesare Acquarone è entrata in aula sorretta dal marito, l'industriale Gianfranco Bassi. Aveva il volto pallido e stravolto. Portava un pesante cappotto di lana, chiuso fino al collo, sopra la camicetta e i calzoni dai colori vivaci. Il tremito da cui era pervasa si è accentuato e la signora, dopo pochi minuti, si è piegata priva di sensi sulla sedia. E' accorsa in aiuto una sua sorella, Adelina Elorio, che le ha fatto annusare dei sali. Sofia Bassi è parsa rimettersi, ma quando il giudice Arellano ha fatto cenno di riprendere la seduta, è svenuta una seconda volta. Il medico personale ed il sanitario di servizio, dopo averla adagiata su alcune sedie per visitarla, hanno disposto il suo ricovero nell'infermeria della vicina stazione di polizia. Rientrata in aula, la signora è mancata altre quattro volte. Il dibattito è stato soppeso. Conosciuta nel suol termini esatti, l'accusa contro la signora appare assai pesante: le aggravanti di avere ucciso un familiare usurpandone la fiducia e in posizione di vantaggio, potrebbero farla condannare al massimo della pena. Sull'assurdità di un delitto « che non è stato provato e che non. appare giustificato da nessun movente» si fa forte però il collegio difensivo, costituito dagli avvocati Roberto Palazuelos junior e senior, e da Adolfo Aguilar y Quevedo, un principe del Foro messicano. L'avvocato Aguilar intenderebbe riprendere e sviluppare la tesi della sua cliente: sosterrà cioè l'accidentalità della sparatoria che ha freddato Cesare Acquarone. Essa sarebbe stata provocata da una « temporanea incapacità di intendere e di volere » di Sofìa Bassi De Celorio, manifestatasi in lei dopo che-il primo colpo le sfuggì dall'arma. I difensori contestano al vice procuratore distrettuale Ramon Palacios, che ha mandato la nobildonna davanti al giudice, una serie di presunte irregolarità procedurali. Esse sono: l'interrogatorio a porte chiuse, da parte della polizia, di coloro che si trovavano nella villa durante la morte del conte, e in particolare del figlio di Sofia Bassi, Gianfranco junior, di 13 anni; il ritardo con cui è stata effettuata la « prova della paraffina» (tre giorni dopo l'accaduto) sulle mani del conte (anche se è difficile che eventuali tracce di polvere da sparo si fossero conservate: sembra infatti che il cadavere della vittima sia rimasto per circa mezz'ora nell'acqua della piscina); il mancato deposito agli atti delle deposizioni rese da Gianfranco Bassi senior, marito dell'accusata, e da Harelin Diericx, suo figlio di primo letto. II vice procuratore distrettuale avrebbe inoltre esorbitato dalle sue funzioni caricando di aggravanti l'accusa di omicidio: soltanto il giudice, infatti, sentite le testimonianze e raccolte le prove, può incasellare esattamente il delitto. L'accusatore di Sofìa Bas¬ si replica sventolando il rapporto degli esperti balistici, secondo cui i cinque colpi che hanno ucciso Cesare Acquarone furono sparati, deliberatamente, uno alla volta. E la validità del rapporto è stata confermata oggi da un detective privato assunto dalla famiglia Acquarone ad Acapulco. Inoltre, secondo l'accusa, anche se non è stato individuato un preciso movente, esistono indizi di un « delitto passionale », conseguenza di una accesa discussione che la signora Sofìa Bassi ebbe con il genero a proposito delle sue presunte relazioni extraconiugali, r. s. Sofia Bassi De Celorio in carcere ad Acapulco (Tel.)

Luoghi citati: Acapulco, Messico, Sofia, Verona