Mita Parane nei baschi delia Valsusa ci spiega perché non ha vinto «Partitissima » di Remo Lugli
Mita Parane nei baschi delia Valsusa ci spiega perché non ha vinto «Partitissima » Mita Parane nei baschi delia Valsusa ci spiega perché non ha vinto «Partitissima » «La canzone che ho presentato in finale è bella, ma non è da Festival» - L'ha scelta perché non vuole continuare ad essere tutta la vita «Pel di carota» - Sostiene che non le interessa il giudizio delle giurie: «Mi basta quello del pubblico. Ho totalizzato tre milioni e 400 mila voti» - Ora si sta preparando ad una tournée, in Europa ed in America Rita Pavone fotografata in auto durante una sosta del viaggio verso Mattie (Moisio) (Dal nostro inviato speciale) Susa, 8 gennaio. Rita Pavone è arrivata da Roma a Mattie, per trascorrere una breve vacanza nel suo chalet. E' con la madre, gli zìi e il fratello Cesarino di 15 anni che studia in un istituto di Albano e ha ottenuto un permesso per poter accompagnare la sorella. Andiamo a trovarla per scambiare due chiacchiere sui risultati di Partitissima e sui suoi progetti futuri. La villetta di Rita è nella borgata Grandi Tanze, fra vecchie case coi tetti d'ardesia. Non arriviamo fin là. Duecento metri prima dell'abitato incontriamo lei al volante di una « 1100 familiare ». Sta tentando di salire verso Mattie. ma le ruote slittano sulla crosta di ghiaccio. Dietro, a spingere, c'è suo fra¬ una brava cantante e una donna molto buona. A Partitissima, in certe serate in cui ci dovevamo esibire entrambe, lei non reclamava, pur vedendo che a me avevano assegnato un tempo superiore di dieci, persino quindici minuti. Altri cantanti hanno piantato tante grane solo perché avevano due minuti meno di me ». Le chiediamo se le piace la canzone che lei ha cantato nella finalissima. Tu, cuore mio. « E' stupenda, ma non è da Festival, bisogna sentirla cinque o sei volte prima di apprezzarla, penso che venderò ben pochi dischi di Tu, cuore mio. Ma io devo pensare all'avvenire, non posso continuare ad essere Pel di carota, lo so che se incidessi roba come La pappa col pomodoro continuerei a vendere dischi a milioni, ma devo dimostrare che so fare altre cose ». Ha l'aria sempre sbarazzina, il sorriso pronto, gli occhi castani mobilissimi, i capelli molto biondi, pelle e labbra pulite, libere da belletti. Continua ad essere una ragazzina molto per bene, allegra, simpatica. Ma mentre parla dimostra d'avere senno e posatezza da persona più adulta. Ripete: « Io penso ai futuro. Non so se sono brava, so che non sto con le mani in mano, voglio fare e migliorare, mi sento di poter affrontare bene la strada della " ragazza spettacolo ", quella che sa reggere il palcoscenico per un'ora e mezzo o due ore ». Il fratello la sta ad ascoltare in silenzio, affascinato. La vacanza di Rita sarà molto breve, non so ancora bene se si tratterrà qui a Grandi Tanze o se andrà al Sestriere o da una zia a Rapallo. A questa borgata della Valsusa è affezionata e vi ha costruito una villetta, perché qui veniva da bambina a passare le vacanze estive, quando la famiglia non era ricca del suo denaro, ma in compenso aveva la serenità che ora le manca: la madre e il padre non sanno trovare la via per riappacificarsi. 1 Le vacanze passano rapide, poi ci sarà da preparare Scampolo, un paio di trasmissioni televisive, quindi uno show teatrale per una tournée in Italia. Il lavoro più impegnativo verrà dopo: « L'agenzia americana di William Morris, che organizza tournées internazionali ad alto livello (è la stessa che manda in giro per il mondo Judy Garland ed Elvis Presley), mi sta preparando un lungo giro in Europa e in America. Naturalmente a que- ste esibizioni ci tengo molto, tello con un gruppetto di vecchi montanari. Si danno la voce per fare più forza e gridano anche consigli: « Dai adesso, Rita », « meno acceleratore », « metti la seconda ». La macchina finalmente supera il punto più critico, raggiunge l'asfalto pulito. Rita si ferma per far salire suo fratello e per stringerci la mano. Vorrebbe fare la faccia burbera: « Non si può stare veramente in vacanza, voi giornalisti arrivate subito a fare domande ». Ma sorride, allegra. « Sono arrivata da poco, sto andando a Mattie a trovare una mia amica ». Proponiamo di incontrarci più tardi, a casa. « Penso che non convenga — dice: — la casa è in disordine, mia madre la sta pulendo e quando sta occupandosi delle faccende non vuole vedere nes¬ suno ». Ci invita a salire sulla « 1100 » per chiacchierare li, sul bordo della strada. Il pomeriggio è pieno di luce, il vento, pungente, ha lucidato a specchio le montagne che brillano bianchissime. Rita indossa una pelliccia di visone su un maglione blu e un paio di pantaloni azzurri a quadri. Suo fratello ha un abbigliamento prettamente beat, pantaloni a righe e una lunga giacca verde. Parliamo di Partitissima, naturalmente. Dice Rita: « Per me è finita sabato 30 dicembre, non mi interessa il giudizio delle 18 giurìe, mi basta quello del pubblico. Lo sa che ho totalizzato tre milioni e 400 mila voti? Per me questo è successo pieno, cosa devo volere di Più? Ha vinto Dalida e io sono contenta perché se lo meritava, è perché-devo uscire dai confini italiani. Sono già stata a cantare negli Stati Uniti, ma adesso sarà un'altra cosa, farò uno spettacolo tutto mio, lungo ». Un accenno ai film. E' entrato in circolazione pochi giorni fa l'ultimo, La feldmarescialli. « L'ho visto per Natale — dice Rita — e mi sono fatta tante risate. Sono soddisfatta, mi pare di avere compiuto progressi/Forse mi piace più degli altri perché è quello in cui canto meno e recito di più». Remo Lugli Incontro con la cantante torinese, in una borgata di Mattie
Persone citate: America Rita Pavone, Dalida, Elvis Presley, Grandi Tanze, Judy Garland, Moisio, Rita Pavone, William Morris
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