Un «dream-car» di Torino per gli Stati Uniti di Fulvio Cinti

Un «dream-car» di Torino per gli Stati Uniti Un «dream-car» di Torino per gli Stati Uniti E' stato progettato da Mario Revelli - Si chiama «Exemplar» - Le caratteristiche Pochi giorni fa è partita da Torino, In aereo, diretta negli Stati Uniti, una vettura speciale. Ideata dal progettista torinese Mario Revelli e costruita in una piccola carrozzeria dei Nichelino. Sarà presentata, insieme ad altri tre «dream cars » realizzati dal Centri Studi della General Motors della Ford e della Chrysler, al partecipanti all'annuale congresso dell'Automotive Engineering che si terrà a Detroit itali'8 al 12 gennaio. L'«Exemplar», cosi è stato battezzato 11 prototipo, è un attento studio di linea con alcune proiezioni negli anni futuri c nel quale confluiscono anche molte nuove Idee In tema di comfort e di sicurezza. Revelll ha soprattutto cercato di ottenere In un'auto di elevati volumi e di grossa cilindrata — si tratta di un autotelaio standard di vettura americana con motore di circa 7000 eme e oltre 400 CV di potenza — una forma « a delta », cioè priva di pericolose sporgenze in caso di urto frontale, e funzionale per assicurare al passeggeri 11 più elevato grado di comodità. Egli sostiene. Infatti, che oggi è assai più facile disegnare una bella automobili' con un piccolo abitacoli-; maggiori problemi presenta" Invece ottenere una , *«- «st *-j -* --ir - *» ' ati. t vettura comoda e moderna. In pianta, la forma è a delta, la parte anteriore è cioè più stretta di quella posteriore. Le dimensioni della « Esemplar » sono pertanto cosi distribuite: lunghezza m 5,920. larghezza massima m 2, carreggiata posteriore m 1,71, p&sso- in 3,020. La parte anteriore e quella posteriore hanno eguali quote: m 1,250. La sistemazione degli elementi meccanici è quella tradizionale: motore davanti e trasmissione dietro. Ma per aumentare le difese passive in caso d'urto, davanti al motore è stata posta, in posizione coricata, la ruota di scorta. Per 11 comfort, Revelll rileva: « In questa vettura, I passeggeri del sedili posteriori vlag- giano realmente In prima classe; dispongono cioè di poltrone, accuratamente studiate nella linea, e con un'Inclinazione dello schienale che si comanda elettronicamente, come avviene per 1 sedili anteriori ». Ciò che colpisce nella « Exemplar » sono soprattutto I particolari accessori e le rifiniture. I cromi Bono stati completamente abbandonati e sostituiti da elementi In bronzo, In rame e In ottone. Ammirevoli sono staU nella lavorazione di questi metalli pregiati gli artigiani torinesi: un'esecuzione finissima come quella degli antichi ce-, seUatorl fiorentini. Tutta la vettura ridonda un po' di questi metalli (anche I dischi del freni sono In rame; che ha caratteristiche di raffreddamento notevolmente più elevate dell'acciaio), ma sono giustificati dal fatto che a finanziare l'Impresa (oltre 50 milioni di dollari, cioè più di 31 miliardi di lire), è stato un grande complesso americano di materie prime, U Bridge Port. Nella realizzazione delÌ'«Exemplar», preziosi collaboratori del progettista torinese sono stati Sergio Cogglola, nel cui « atelier » Io studio ha preso forma In meno di sei mesi di lavoro, e Luigi Oddone. Fulvio Cinti Bin i 1 , *«- «st *-j -* --ir - *» ' ati t Particolare « muso » della nuova « Exemplar »

Persone citate: Luigi Oddone, Mario Revelli, Sergio Cogglola

Luoghi citati: Detroit, Stati Uniti, Torino