Assassinò due suoi amici in una discussione politica

Assassinò due suoi amici in una discussione politica Comjrjace aia in Corto d'Assise Assassinò due suoi amici in una discussione politica Il delitto avvenne a Genova nel giugno 1966 - L'imputato (un manovale quarantacinquenne) era ubriaco e sparò diciotto colpi di pistola ti.ti nostro corrispondente Genova, lunedì mattina. Comincia stamane, in Corte d'Assise a Genova, il processo per duplice omicidio a carico del quarantacinquenne Virgilio Bonati che, nella notte tra il 4 e il 5 giugno dello scorso anno, uccise a colpi di pistola, due suoi amici, Esquilino Attucci di 63 anni, e Saverio Marascio, di 40, padre di cinque figli, con i quali aveva litigato durante una discussione politica. Il Bonati è anche accusato di violazione di domicilio, di maltrattamenti e di violenza carnale ai danni della moglie, Eugenia Costanzo, dalla quale viveva separato. Il giudice istruttore dottor Giuseppe La Spina, nella sentenza di rinvio a giudizio del luglio scorso, fa notare tra l'altro che il Bonati, un manovale di origine bergamasca, oltre ad avere un carattere violento è stato riconosciuto attraverso una perizia psichiatrica come seminfermo di mente. Virgilio Bonati aveva trascorso la sera del 4 giugno 1966 in compagnia dell'Attucci, del Marascio e di altri amici; insieme avevano bevuto parecchio. Erano quasi le due di notte e il gruppetto, poiché ormai tutte le osterie erano chiuse, si era seduto sul marciapiedi di via Pinettl, nella zona di Quezzi. Ad un certo momento, mentre parlavano di politica, il Bonati aveva insolentito uno degli amici chiamandolo « figlio ài un fascista». L'altro aveva reagito, ma la colluttazione era stata domata dai presenti. Poco dopo però Virgilio Bonati aveva nuovamente cominciato a litigare, questa volta con il Marascio. Dopo uno scambio di insulti, il manovale se n'era andato. Si era trattato però di una breve assenza: dopo qualche minuto era ricomparso impugnando una pistola. Il bergamasco sparò 18 colpi. Il primo a cadere fu Esquilino Attucci raggiunto da tre proiettili; poi fu la volta di Saverio Marascio colpito cinque volte. Subito dopo l'omicida fuggì, ma in mattinata si presentò in questura. Il processo si preannuncia con una battaglia di periti Infatti i periti d'ufficio, che in un primo tempo dichiararono il Bonati sano di mente, lo hanno poi riconosciuto seminfermo. Perciò il Pubblico Ministero dott. Mario Sossi ha chiesto al presiden te della Corte d'Assise di far sottoporre l'imputato ad una nuova perizia, per chiarire le ragioni del contrasto. Dal canto loro sia i difensori del Bonati, gli avvocati Biondi e Baccino, sia i legali di parte civile, avvocati Ciurlo e Gramatica, Intendono' nominare consulenti di parte. E' perciò probabile che la Corte decida per una superperizia, f. d.

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