Il glorioso clavicembalo

Il glorioso clavicembalo CONCERTI Il glorioso clavicembalo L'ha suonato ieri mattina al Conservatorio l'inglese George Malcolm per il ciclo bachiano Il clavicembalo, il glorioso strumento di Bach, Scarlatti, Coitperin, detroniesato dal democratico pianoforte durante l'epoca romantica, ha avuto all'inizio del nostro secolo la sua grande rivincita; un gusto sonoro nuovo, lo scrupolo filologico di ripristinare il suono originale di opere di secoli passati e l'"nera appassionata di alcun, apostoli ( corno la celebre Wanda Landowskaj fecero risorgere, se vogliamo in modo artificioso, l'antico strumento. Afa sarebbe stata una rinascita probabilmente effimera, se il clavicembalo non avesse avuto dalla sua una letteratura enorme, con vette altissime, pari quasi a quella del pianoforte. Oggi non è più raro ascoltare il clavicembalo alla radio o in dischi, e quasi di norma lo troviamo aggregato in complessi cameristici; molto meno comune, almeno da noi, tutto un concerto dedicato al clavicembalo come quello, di livello eccezionale, tenuto ieri mattina al Conservatorio da George Malcolm per la serie bachiana dell'Unione Musicale. Attivo e noto anche come direttore d'orchestra, Malcolm è un musicista che nel mondo espressivo bachiano si muove con una consumata disinvoltura, dando l'illusione di lasciare parlare l'opera da sola, naturalmente, senza intervento dell'esecutore trasformato in semplice spettatore di quanto avviene sotto le sue dita. Fraseggi nitidi (anche nei passi più volanti), ricchezza di coloriti, e (finalmente!) giusti stacchi di tempo, ben- differenziati secondo ì vari moduli di danza presenti in una suite, sono fra le doti più elidenti di Malcolm, ieri ammirate e molto applaudite da un numeroso pubblico nel Concerto italiano, nella V Partita, nella VI Suite inglese e nella V Suite francese; tutte pagine famose, ma sembravano tornate con nuova gioia allo strumento d'origine. vice

Persone citate: Bach, George Malcolm, Scarlatti, Wanda Landowskaj