Un anno di sport
Un anno di sport Un anno di sport In dodici mesi i tifosi si sono entusiasmati per le vittorie di Benvenuti, della Ferrari, per lo scudetto della Juventus ed il record ciclistico di Bracke - Hanno pianto la morte di Meroni, Bandini e Simpson - Le proteste di Anquetil e le discussioni sul doping Lo sport può bruciare senza rimpianti l'anno vecchio: i momenti lieti, gli entusiasmi, nel 1967 sono stati offuscati dalle molte giornate tristi, dalle tragedie che hanno colpito personaggi cari alle folle. Volendo ricordare, di ogni mese, l'avvenimento che ha impressionato gli sportivi, si comincia proprio con una tragedia: il 4 gennaio, sulle acque del Lago Coninston in Inghilterra, il « Bluebird » di sir Donald Campbell si inabissa mentre viaggia alla velocità di 440 chilometri orari. Una impennata, uno schianto, un gigantesco spruzzo, un ribollire di schiuma: i sommozzatori trovano soltanto il casco, la maschera ad ossigeno e il fazzoletto del temerario pilota. Donald Campbell voleva migliorare il primato di velocità sull'acqua che già gli apparteneva con la media di chilometri 444,fil5; è scomparso come il padre, sir Malcolm, perito nel 1948. Ancora i motori al centro dell'attenzione nel mese di febbraio, ma stavolta in una occasione felice. Il giorno 5 del mese, una domenica, le Ferrari P 4 dominano le Ford nella « 24 ore » di Daltona Eeach negli Stati Uniti, al termine di una sfida che appassiona in tutto il mondo. Il 19 marzo, giorno di San Giuseppe, i migliori ciclisti d'Europa scattano da Milano verso Sanremo. La « corsa al sole » da anni non è più la gara d'apertura, lo sport della bicicletta ha via via anticipato l'inizio di stagione, ma il traguardo di via Roma resta sempre il più ambito ed il più importante della primavera. La prova è durissima, e alla distanza sono i campioni ad emergere: Motta, Bitossi e Gimondi (finiti secondo, terzo e quarto) nulla possono contro lo scatto finale di Eddie Merckx. Per il 14" anno consecutivo uno Bandini perito a Monaco straniero è così primo a Sanremo. La notte del 17 aprile, mezza Italia tigne la radio aperta: alle 4 di mattino Nino Benvenuti sale sul ring del Madison Square Garden di New York per affrontare il campione mondiale dei pesi medi, il negro americano Emile Griffith. I pronostici sono per Griffith, invece Nino vince; atterra l'avversario, va a sua volta al tappeto, ma il conteggio finale dei punti è a suo netto favore. Nella notte, la voce di Nino è straordinariamente calma nell'intervista che Paolo Valenti riesce ad improvvisare sul ring. Benvenuti diventa anche per gli americani il personaggio dell'anno, e rimane tale anche dopo la contrastata sconfitta di fine settembre. L'automobilismo italiano, rilanciato dalla vittoria di Daytona e dal successo della Ferrari nella « 1000 km » di Monza del 25 aprile, perde in maggio il suo migliore pilota, proprio l'uomo dalla cui prontezza di riflessi, dalla cui abilità e saldezza di nervi, erano dipesi in gran parte i trionfi dell'inizio d'anno. Alle ore 17,09 di domenica 7, durante l'820 giro del Gran Premio di Monaco, la macchina di Lorenzo Bandini urta contro un muretto all'ingresso della curva della « chicane », sbanda, compie un testacoda, striscia contro il pa¬ lino Castano in trionfo rapetto sul mare, si rovescia e prende fuoco. Bandini viene estratto dai rottami in fin di vita per le ustioni e per le ferite, lotta due giorni con la morte nell'ospedale di Montecarlo mentre infuna una penosa — anche se giustificata — polemica sulle cause dell'incidente e sulla prontezza dei mezzi di soccorso. Il 9 maggio, a soli 32 anni, Bandini muore. Il mese di giugno è duro per i tifosi dell'Inter, esaltante per quelli della Juventus. Il 1", un giovedì, si gioca la seconda parte dell'ultima giornata di Serie A; le gare che possono contare per promozione e retrocessione sono state posticipate in blocco di quattro giorni per concedere ai nerazzurri di prendere fiato dopo avere perso — il 25 maggio a Lisbona — la finale europea della Coppa dei Campioni contro gli scozzesi del Celtic (1 a 2). Per l'Inter, il momento non è davvero propizio: la Juventus batte in casa la Lazio, ma la squadra di Helenio Herrera — in vantaggio di un solo punto in classifica sui bianconeri — perde clamorosamente a Mantova su un tiro di Di Giacomo sfuggito alla presa di Giuliano Sarti. Il lungo e coraggioso inseguimento dei torinesi è premiato proprio all'ultima giornata: la Juventus vince il suo 13" scudetto. Helenio Herrera, in un mare di polemiche, lascia la guida della Nazionale che gli era stata affidata il 23 febbraio. L'estate è la stagione del ciclismo, gli sportivi sono delusi dall'andamento del Tour dove Gimondi stenta, al punto di accusare una seria crisi nella tappa del Ballon d'Alsace. Il 13 luglio la corsa punta su Carpentras, verso il traguardo sulla strada dei corridori c'è il Moni Ventoux, la tremenda montagna di pietra bianca, priva di vegetazione, che atterrisce i corridori ed affascina i tifosi. La corsa, purtroppo, passa in secondo piano, perché a 3 chilometri dalla vetta un corridore non regge alla fatica, al caldo asfissiante, e scivola di bicicletta. Lo rimettono in sella, ma cade di nuovo, Cercano di soccorrerlo, poi lo trasportano in elicottero all'ospedale Santa Marta di Avignone. Senza riprendere più conoscenza, l'inglese Tom Simpson — uno dei più simpatici per sonaggi del ciclismo — muore lasciando in tutti un tragico dubbio. Solo il caldo, solo la fatica, sono colpevoli? L'autopsia, le inchieste del medico del Tour e della polizia, rivelano che per superare il Ventoux il povero Simpson aveva fatto ricorso ad eccitanti, sostanze che « non fanno sentire il limite della fatica ». Nasce, finalmente, una seria campagna contro il "doping" Per arrivare a tanto, però, doveva morire qualcuno. Il ciclismo continua in agosto, con i « mondiali » in Olanda. I risultati non sono troppo favorevoli agli italiani, i nostri corridori perdono anche le prove in cui erano favoriti. Il 31 | del mese, i dilettanti azzur 1 ri della 100 chilometri a cronometro si imbattono 1 in un avversario singolare: : la squadra svedese è forI mata da quattro fratelli I I quattro Petterson — To- mas, Erik, Sture e Costa, da venti a 27 anni — vincono alla sbalorditiva media di 46,979 orari. A settembre, il 27, Jacques Anquetil prima entusiasma e poi delude sulla pista del velodromo Vigorelli a Milano. Il campione francese strappa al connazionale Roger Rivière il record dell'ora in bicicletta (percorre 47 chilometri, 493 metri e 66 centimetri, ovvero 146 metri e 66 centimetri più di Rivière) ma si oppone, spalleggiato dal focoso direttore sportivo Geminiani, al controllo antidoping. Il record non gli viene riconosciuto, il normanno protesta e minaccia querele, ma senza risultato. Sull'albo d'oro del record resta il nome di Rivière. Con l'autunno ritorna il calcio, ma la sera di domenica 15 ottobre non c'è coraggio di parlare dei risultati, delle vicende del Il pugile Nino Benvenuti campionato. Poco prima delle 22, in un tratto poco illuminato di corso Re Umberto, Gigi Meroni è stato travolto da due auto: il ventiquattrenne giocatore del Torino muore alle 22,40 all'ospedale Mauriziano, tra lo strazio della signora Cristiana e degli amici, la commozione di tutta la città e di tutto il Paese. Poche ore prima era stato fra i protagonisti della vittoria granata sulla Sampdoria. Il 1" novembre, i giornali dedicano pagine intere e grosse fotografìe ad un atleta noto, ma non certamente famoso. Ferdinand Bracke, ventottenne ciclista fiammingo, si è imposto all'attenzione di tutti Il belga Eddie Merckx conquistando il record dell'ora, primo corridore al mondo a superare il mui ro dei 48 ttm (48,093) La I impresa è realizzata quasi in silenzio, sulla pista di Roma (quando i tecni ci da anni sostenevano che l'unico anello adatto a tentativi del genere era il Vigorelli), e Bracke si sot topone senza fare storie al controllo antidoping. L'anno per gli sportivi italiani finisce col calcio: il 23 dicembre a Cagliari, gli azzurri travolgono (4-0) la Svizzera e si qualificano per i quarti di finale della Coppa Europa delle Nazioni. Una gara facile, una vittoria propiziata dagli errori del portiere avver sario e che, quindi, non deve illudere troppo sulla forza della nostra rappre sentativa. Ad ogni modo un buon augurio per il 1968. b. p. Uff
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