Arrestato a Nuoro racconta come uccise il pastore, lo fece a pezzi e lo bruciò

Arrestato a Nuoro racconta come uccise il pastore, lo fece a pezzi e lo bruciò Arrestato a Nuoro racconta come uccise il pastore, lo fece a pezzi e lo bruciò L'assassino s'è costituito dopo tre giorni di latitanza - E' un agricoltore cinquantenne, socio della vittima - Dice: «Abbiamo litigato per il gregge e io l'ho colpito con la scure» Banditi sardi chiedono 30 milioni a un'azienda (Dal nostro corrispondente) Nuoro, 29 dicembre. L'agricoltore cinquantenne Giovanni Farci, che nella notte di Natale aveva ucciso a colpi di scure, in una lite, il socio Raimondo Lecis, di 36 anni, facendo a pezzi il cadavere e bruciandolo con una latta di petrolio, si è costituito all'alba di oggi ai carabinieri ed lia confessato. Stasera è chiuso in carcere, in una cella sottoposta a « grande sorveglianza »: l'accusa contro di lui è quella di omicidio volontario, aggravato dalle sevizie sul cadavere. Il feroce delitto era avvenuto la notte di Natale in regione « Lacera », una località aspra, selvaggia e solitaria che si stende sul monti della Barbagia, nell'a agro di Sevi », a 130 chilometri da Nuoro. Immediatamente i sospetti degli inquirenti si erano appuntati sul socio del pastore Lecis, l'agricoltore Farci che, insieme alla vitti ma, possedeva un gregge di trecento capre. I due uomini, n- giorni immediatamente precedenti la tragedia, erano stati visti prima discutere animatamente e poi litigare Del Farci, ricercato a casa rè sposato e padre di nove figli) e nelle terre che solitamente frequenta, non era stata trovata traccia. Ma ormai, braccato da centinaia di agenti di P. S. e carabinieri. non sarebbe riuscito a sfuggire alla cattura. Stamane alle 4,30 l'agricoltore — con la barba lunga, tremante di freddo ed affamato — ha bussato alla porta della caserma dei carabinieri di Seul. Al piantone che è corso ad aprire ha detto: « Mi conoscete. Sono Farci, il socio di Lecis. Vengo a costituirmi. Sono io che l'ho ucciso ». L'agricoltore è stato subito arrestato. Interrogato dal comandante della stazione carabinieri ha narrato come avvenne il delitto: « Quella notte io e Lecis ci incontrammo nella nostra capanna a "Lacara" perché dovevamo ancora una volta discutere del gregge. Lui gridò che lo volevo derubare, che non ero un uomo onesto e che non mantenevo la parola. Allora, afferrai da terra una accetta e lo colpii alla cieca ». Una pausa; poi l'agricoltore ha proseguito: « Non avevo intenzione di ucciderlo, lo giuro. Volevo soltanto "dargli una lezione". Ma quando lo vidi cadere morto con la testa fracassata e il sangue che gli usciva dalle ferite, decisi di sbarazzarmi del cadavere, ad ogni costo... ». Il Farci ha narrato diffu samente anche come portò a compimento l'orribile ope razione di sezionamento del cadavere: « Con l'accetta gli tagliai le gambe e le nascosi sotto un cespuglio. Poi trascinai il tronco, al buio, fino in fondo alla capanna. Infine versai a terra, in mezzo alla paglia, il contenuto di una lattina di petrolio. Vi diedi fuoco e fuggii... Speravo che l'incendio distruggesse tutto e che non fosse neanche possibile identificare la vittima ». Sul resto della confessione dell'agricoltore ì carabinieri di Seui e di Jerzu mantengono il massimo riserbo, cioè non vogliono precisare se, al delitto; era presente qualche altra persona, così come si è sempre sospettato. Il crimine fu scoperto soltanto verso il mezzogiorno del 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, quando alcuni familiari det pastore — preoccupati per la sua lunga assen za — si erano recati in regione « Lacara », cioè la località dove il Lecis di solito portava al pascolo il suo gregge di capre. n. C.

Persone citate: Lecis, Raimondo Lecis

Luoghi citati: Jerzu, Nuoro, Seui