Due coppie dì sposi di giorno lavorano e la notte svaligiano ville e cimiteri

Due coppie dì sposi di giorno lavorano e la notte svaligiano ville e cimiteri Scoperte dopo otto mesi di difficili indagini Due coppie dì sposi di giorno lavorano e la notte svaligiano ville e cimiteri Denunciate ad Ovada - Sono due fratelli e due sorelle, genitori di tre figli - Asportate linee elettriche e smantellate cabine di trasformazione - La refu^va era contraffatta prima di essere venduta ai ricettatori (Dal nostro corrispondente) Ovada, 29 dicembre. Due giovani coppie di sposi, fratelli gli uomini, sorelle le donne, tutti residenti ad Ovada, sono state denunciate per furto aggravato, continuato, e per associazione per delinquere. Si tratta di Romualdo Rimondo, operalo trentunenne e Sabina Siri, di 22 anni, madre di due bimbi, residenti in via Torino 18; Antonio Rimondo, operaio ventinovenne e la moglie Dina Siri, di 20 anni; madre di una bimba, abitanti in via S. Paolo 13. Con le due coppie sono stati denunciati per ricettazione gli ovadesi Domenico Urso, trentenne, via della Madonnetta 17; Giovanni Morino, di 46 anni, via San- t'Antonio ed i fratelli Enzo e Giuseppe Rossi di 38 e 36 anni da Mandrogne (Alessandria). Le due coppie sono accusate di avere svaligiato, dall'aprile scorso, parecchie ville disabitate della zona, di razzie nei cimiteri delle frazioni Giglieto, Martina e Urbe e del comune di Rossiglione (Genova) e di avere smantellato intere linee elettriche come quella che collega Ovada atti frazione Detta Costa ove gli abitanti sono rimasti senza luce per parecchi giorni. Difficile è stata per i carabinieri l'identificazione del responsabili dei furti perché i fratelli Rimondo di giorno lavorano presso il Cotonificio ligure di Rossiglione ed i « colpi » li effettuavano alla notte; inoltre le coppie provvedevano a smontare la refurtiva prima di venderla ai ricettatori. Gli inquirenti hanno scoperto presso l'abitazione di Romualdo Rimondo un « laboratorio » attrezzato per tagliare a pezzi i cavi di rame, per rendete irriconoscibili lampadari, elettrodomestici, ombrelli ed altro materiale. Con i due fratelli collaborava l'Urso che aveva l'incarico anche di smerciare ai ricettatori il materiale rubato. La refurtiva sequestrata dai carabinieri supera il milione e tra questa vi è un motore di 33 cavalli usato per attingere acqua dal fiume Orba ed irrigare le campagne nella zona di Molare e un quadro elettrico smontato da una cabina di trasformazione. Il materiale asportato dai cimiteri e composto da vasi di bronzo, croci, borchie ed altre suppellettili funebri veniva ceduto sembra ad .::m antiquaria di Ovada; quello meno pregiato veniva distrutto e venduto come rottame. f due fratelli, giunti dal lavoro, dopo essersi fatti prestare da amici o conoscenti un'auto, che in qualche caso era anche noleggiata, lasciavano ai parenti i loro figli e fatte salire sul veicolo le mogli si dirigevano verso la villa prescelta per svaligiare. Alle volte le due sorelle restavano presso la vettura fungendo da palo; altre entravano nelle abitazioni o nei cimitèri ver scegliere la refurtiva da asportare, g. t.

Persone citate: Antonio Rimondo, Dina Siri, Domenico Urso, Giovanni Morino, Giuseppe Rossi, Romualdo Rimondo, Sabina Siri, Urso

Luoghi citati: Alessandria, Genova, Ovada, Rossiglione, Urbe