I bimbi dell'orfanotrofio di Brusasco riavranno i risparmi portati via dai ladri di Giorgio Lunt

I bimbi dell'orfanotrofio di Brusasco riavranno i risparmi portati via dai ladri Hanno perdonato gii autori dotta squallida impresa I bimbi dell'orfanotrofio di Brusasco riavranno i risparmi portati via dai ladri Ignoti giovinastri si sono introdotti nell'ufficio della superiora impadronendosi dei borsellini con le piccole somme «Specchio dei tempi» ha provveduto a colmare il danno subito - Sul volto dei poveri ospiti è ritornato il sorriso (Dal nostro inviato speciale) Brusasco, 29 diceubre. I ladri da strapazzo hanno un soprannome: rubagalline. Potremmo considerarli dei gentiluomini in confronto agli ignoti giovinastri che non hanno esitato a saccheggiare l'orfanotrofio di Marcorengo, una frazione di Brusasco in Val Cerrina. L'edificio fino a 25 anni addietro era un ospizio per la vecchiaia. Uno alla volta i ricoverati hanno chiuso gli occhi per l'eterno riposo, cedendo il posto a 60 bambini affidati alle cure di suor Maria Carla Giordano e di altre cinque religiose della congregazione « Ancelle dell'Annunziata ». L'istituto ha la qualifica di orfanotrofio, ma non tutte le creature che accoglie sono senza genitori. La maggior parte hanno un padre e una madre, tuttavia la loro situazione è più penosa di quella degli orfani. Bimbi di ragazze madri, figli di coniugi separati, innocenti vittime di egoismi o di problemi che si crede di risolvere nel modo più facile: abbandonando alla carità pubblica il piccino che costituisce un ingombro anziché una gioia. Qualcuno ha dei parenti che pagano una modesta retta mensile (mai superiore alle 10 mila lire), gli altri sono a carico della Provincia o di enti filantropici. Pasquale Lo Prete, di otto anni, è cresciuto nell'orfanotrofio di Marcorengo. La madre non volle mai saperne di tenerlo presso di sé. Ha anche un padre, ma lo conosce solo attraverso una cartolina spedita qualche mese fa da un centro sull'Adriatico. Tre parole: «Sono tuo popò». Non un saluto, un'espressione affettuosa. Per le feste natalizie, molti dei bambini hanno avuto una briciola di illusione. Sono andati a prelevarli i parenti o persone di buon cuore: benefattori dell'orfanotrofio, famiglie di Brusasco e dintorni. Con le suore sono rimasti una quindicina di piccoli sventurati: quelli che non hanno nessuno o sono ormai degli estranei per i loro familiari. Le suore si sforzano di combattere la tristezza svagandoli con un suggestivo presepe, un albero di Natale circondato da qualche giocattolo offerto da mani amiche. Ad aggravare lo sconforto dei bimbi e delle suore hanno provveduto i ladri. Nella notte tra sabato e domenica scorsa ignobili individui si sono introdotti nell'ufficio della superiora, mettendolo a soqquadro. In un cassetto della scrivania hanno trovato circa 60 mila lire, rovistando in un armadio sono riusciti a scovare tanti borsellini: custodivano il gruzzolo dei fanciulli. Poche centinaia di lire inviate dai congiunti o regalate da visitatori, per l'acquisto di caramelle o biscotti durante la gita domenicale. I più « ricchi » possedevano un migliaio di lire, nel borsellino dei più poveri c'erano soltanto 20 o 50 lire. I ladri hanno portato via anche quelle, insieme con tre cassettine con gli oboli per le Missioni e un magnetofono sul quale i bambini avevano inciso poesie e canti della Natività. Un doloroso risveglio, nell'orfanotrofio dell'Annunziata. Specialmente per i fanciulli, che non potevano capacitarsi di una simile malvagità. Oggi siamo andati a trovarli: ci mostravano il borsellino vuoto, rimpiangevano la perdita delle monete che bastavano a farli sentire meno infelici. « Specchio dei tempi » ha consegnato alle suore 100 mila lire, l'equivalente del danno materiale subito. Ogni portamonete dei bambini riavrà il peculio scomparso, anzi qualcosa in più. Il dono inatteso li ha colmati di felicità, per ringraziarci hanno voluto recitarci le poesie e intonare i canti registrati sul nastro del magnetofono rubato. Agii autori della squallida impresa hanno perdonato. Giorgio Lunt Due bimbi dell'orfanotrofio di Marcorengo: I ladri hanno vuotato anche i loro miseri borsellini (Foto Moisio)

Persone citate: Cerrina, Lo Prete, Maria Carla Giordano

Luoghi citati: Brusasco