Il parere del medico sulla frattura alle costole di Angelo Viziano

Il parere del medico sulla frattura alle costole Il parere del medico sulla frattura alle costole E' necessario qualche mese per la completa- guarigione di una lesione costale - I diversi tipi di fratture - Improbabili le conseguenze traumatizzanti del « massaggio coi piedi » sui muscoli addominali di un atleta Un trauma ad una costa su cui ancora si discute, ed ora una ipotetica lesione indiretta, sempre su quella fatidica costa, a causa, pur essa ipotizzata, di un curioso allenamento dei muscoli addominali a mezzo di salterelli a piedi uniti sul ventre del pugile, sono i « fattacci » di cronaca su cui si intreccia ormai la storia alquanto romanzata del « caso Benvenuti ». Il medico anche a distanza potrebbe trarre concrete conclusioni soltanto se conoscesse la veridica « anamnesi » del famoso campione, cioè i particolari clinico-traumatologici precedenti l'incontro, e potesse inoltre scrutare nel decorso morboso susseguente, con i relativi reperti radiografici. Ma tutto quel che si sa è puramente il « si dice ». D'altra parte, lo sportivo desideroso di farsi una personale opinione come potrebbe orientarsi nell'incalzare di tanta verbosa polemica, per sciogliere a suo talento il « quiz », se della natura di quei « traumi » di cui si parla non si conoscesse neppur grossolanamente l'essenza? E' per ciò che, senza entrare in merito al « caso » in questione, rispondiamo a due quesiti postici. L'uno concerne la portata di una eventuale frattura costale, differenziandola, come il parlar comune vuole, dalla infrazio- pieghi l'una o l'altra a guarire. Il secondo riguarda possibilità, meglio che probabilità, di un rimbalzo di un traumatismo dei muscoli addominali su una costa. Per frattura di un osso s'intende la sua discontinuazione per rottura; ma diverse ne sono le varietà. Quando essa è completa, cioè a tutta sezione dell'osso interessato, i capi dei due nionconi possono restare più o meno contigui, oppure — per trazioni di muscoli, ad esempio — spostarsi in vario senso con diversi rapporti tra loro; così come possono costituire (a parte il caso dello scheggiarsi ) punte ledenti parli molli vicine, con relative complicazioni. Nei casi più favorevoli la frattura non interessa il periostico, cioè la membrana di tessuto connettivo che aderisce all'osso stesso e lo inguaina. E' allora un qualcosa come la rottura di un ramo verde; si rompe dentro, ma la corteccia resta salda e mantiene i monconi aderenti. V infrazione tecnicamente parlando è frattura anch'essa, perlopiù incompleta, lineare, ma una specie di venatura senza una reale discontinuità dell'osso interes sato, e senza la minima alterazione della forma di esso; mentre nelle fratture vere ne va di mezzo l'architettura, la impalcatura ossea, con la conseguente alterazione funzionale. Orbene queste premesse vanno pur tenute presenti nel caso di fratture o infrazioni traumatiche delle coste, ossa piatte e lunghe, incurvate ad arco dalla colonna vertebrale allo sterno, cui si uniscono mediante una cartilagine. Ogni varietà condiziona la durata del processo di guarigione. Relativamente modesto in caso di infrazione, ove lo stretto combaciamento delle facce della lesione e il mancato loro spostamento ne facilita la salda tura e i movimenti respiratori della gabbia toracica non ne disturbano la coesione; il processo riparativo è assai più lungo allorché si tratta di frattura vera e propria (sia pure escludendo i casi complicati, ad esempio, da lesio ni pleuriche). Allora contare in una ven lina dì giorni la guarigione clinica, basandola sul concomitante scomparire del dolore più o meno esacerbato dai ne, e su quanto tempo im-1 movimenti respiratori, non è dire che si sia formato già un buon callo osseo; che solo dopo almeno trenta giorni inizia la calcificazione del primitivo callo fibroso tale da fornire un certo affidamento, eppoi ci vuol pur tempo perché, sulla base di una semplice cementazione, il « callo » subisca un rimaneggiamento tale da ricostruire un'architettura ossea secondo buone lìnee di forza e resislenza, che successivamente sarà persin più saldo dell'osso primitivo. Nel complesso si parla di qualche mese, prima di concedere deliberatamente la ripresa di un lavoro assai impegnativo per la parte lesa. Ovviamente, ripetiamo, ben diversa è la situazione in caso di modeste infrazioni. D'altronde anche la sede della frattura costale condiziona la durata del processo di guarigione. Esempio. Se la rottura interessa la parte anteriore della costa guarisce più lentamente, perché lì risente di incresciosi movimenti costali (respiratori) più ampi che posteriormente e soprattutto perché in tal sede mancano mezzi naturali (legamenti, fasce, muscoli) che tengano a posto la parte. In quanto al secondo que sito è da riflettere che quel l'allenamento « pedestre » dei muscoli addominali per la resistenza all'è incasso » è ovviamente eseguito graduai mente e. come tale, non può riuscire traumatizzante. Angelo Viziano