Pieraccini: non soffochiamo con le tasse le possibilità di sviluppo dell'economia

Pieraccini: non soffochiamo con le tasse le possibilità di sviluppo dell'economia iMMtejrirlaia del ssmìsmìssìm-o del Bilancio Pieraccini: non soffochiamo con le tasse le possibilità di sviluppo dell'economia Il carico fiscale ha raggiunto il limite massimo; una maggior pressione avrebbe effetti negativi sulla produzione - Confermato per i! '67 un incremento del reddito di circa il 5,8 per cento - La prossima legislatura preparerà il nuovo piano quinquennale 1971-75, che terrà conto delle prospettive fino al 1980 (Nostro servizio particolare) Roma, 27 dicembre. Il ministro del Bilancio Pieraccini, facendo in un'intervista all'« Agenzia Italia » il bilancio del 1967, conferma che l'anno si chiude con un aumento del reddito di circa il 5,8 per cento sul 1966, sensibilmente superiore alla media (5 per cento) prevista dal piano quinquennale. Altro risultato positivo è che per la prima volta dopo sei anni c'è stato un aumento dell'occupa2iione. Tenendo conto di questi risultati, il bilancio di previsione dello Stato per il 1968 « ha fatto dei passi avanti verso il suo agganciamento con la politica di piano » A giudizio di Pieraccini, il 1967 costituisce un anno fondamentale per la politica di programmazione: è stato approvato il piano quinquennale 1966-1970; è stato creato (attraverso una ristrutturazione del vecchio ministero del Bilancio) il ministero del Bilancio e della Programmazione; dal Cir è nato il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione) che ha cominciato positivamente a lavorare, ponendosi come garanzia di unità dell'azione pubblica. Uno dei primi compiti della nuova legislatura, egli aggiunge, sarà quello di esaminare le direttive generali e gli obiettivi del secondo piano quinquennale 1971-1975. Il secondo piano sarà presentato in una prospettiva più ampia, fino a tutto il 1980. Gli uffici del piano sono già impegnati nella preparazione di quello che è stato definito il « progetto 80 ». «Punto di partenza fondamentale — dice Fieraccini — è la nostra convinzione ''he l i problemi fondamentali del secondo piano quinquennale saranno quelli dell'ammodernamento della nostra struttura produttiva, con l'introduzione delle nuove tecnologie, e della più adeguata preparazione umana, che richiede nuove strutture scolastiche, più moderni metodi di preparazione professionale, più moderni servizi sociali. Questi problemi, la cui soluzione è decisiva per la creazione di una società moderna, non sono certo risolvibili in un breve giro di anni. Di qui la necessità di porre il problema dello sviluppo a più lungo perìodo ». Circa i problemi più immediati Pieraccini dichiara che sul piano internazionale la svalutazione della sterlina, la chiusura del Canale di Suez, l'imminente abolizione dei dazi all'interno del Mec ci impongono «un lavoro più intenso e una politica più attenta per conservare un elevato ritmo nelle esportazioni ». Per la svalutazione della sterlina, in particolare, il Ministro ripete che gli effetti sull'economia italiana sono considerati « non rilevanti ». Diverso è il caso di singoli settori, come quello ortofrutticolo o quello tessile. «Si tratta di settori che, anche senza la svalutazione, si trovano in condizioni particolarmente difficili di fronte alla concorrenza internazionale. I recenti provvedimenti monetari rendono più urgenti le misure già allo studio: come quelli destinati ad accelerare l'istituzione di adeguate strutture di commercializzazione degli ortofrutticoli, già alla fase della produzione; o quelli che favoriscono l'ammodernamento dell'industria tessile. Il Cipe esaminerà questi argomenti, settore per settore, in collaborazione con gli imprenditori e i sindacati interessati ». Sul piano interno, prosegue Pieraccini, bisogna fare in modo che le risorse siano indirizzate al raggiungimento della piena occupazione e allo sviluppo del Mezzogiorno e delle altre aree depresse. Perché questi obiettivi siano raggiunti, è necessario contenere l'aumento della spesa corrente e restare ogni giorno coerenti con la politica economica tracciata dal piano quinquennale. Il problema è quello di una collaborazione costante fra il governo, gli imprenditori e i lavoratori. Consultazioni a tre sono già cominciate quest'anno con le conferenze sull'occupazione che si concluderanno all'inizio del nuovo anno. Ed è già avviata una nuova più impegnativa consultazione con le grandi imprese private, affinché i loro programmi di investimento si adeguino all'obiettivo dell'industrializzazione del Mezzogiorno. Sulla riforma tributaria Pieraccini ha insistito a lungo, affermando che «il governo considera raggiunto il limite oltre il quale una maggiore pressione fiscale avrebbe effetti negativi sull'attività produttiva e quindi sulla formazione del reddito ». Egli ricorda che il governo era contrario a nuove spese e che è stato costretto alla proroga dell'addizionale del 10 per cento sulle imposte, pur osservando che l'addizionale colpisce i redditi, e non direttamente la produzione. Rimane pertanto valido per il nuovo anno il principio « nuove spese-nuove entrate », che deve valere come ammonimento a non forzare la situazione. « Anche questo prin cipio — nota Pieraccini — ha i suoi limiti, al di là dei quali si intaccano le stesse precedenze del piano e la sua possibilità di realizzazione ». f. d. 1.

Persone citate: Pieraccini

Luoghi citati: Italia, Roma, Suez