La torinese arrestata per truffa accusa di usura tre impresari

La torinese arrestata per truffa accusa di usura tre impresari La torinese arrestata per truffa accusa di usura tre impresari La magistratura sta concludendo le indagini sul dissesto della Barai Boni e del commerciante di Nichelino - Gli accusati: «E' una calunnia» (Nostro servizio particolare) Pinerolo, 23 dicembre. (a. n.) L'istruttoria penale sul clamoroso fallimento della Baral-Boni di Perosa Argentina sta per concludersi: entro il 27 dicembre il sostituto procuratore della Repubblica di Pinerolo, dottor Oggè, formulerà le richieste di rinvio a giudizio. Tra gli imputati, oltre il geometra Pier Giorgio Boni, l'amministratore dell'impresa edile arrestato una ventina di giorni fa, vi sono due funzionari di una importante banca torinese, un noto commercialista di Torino e due industriali; in tutto dieci persone. Tra costoro vi è anche Rosina Moiso, abitante a Torino in via Broni 4. attualmente detenuta alle Nuove, con l'im¬ putazione di truffa aggravata e falso in assegni. La donna, difesa dall'avv. Walter De Filippi, è stata interrogata ieri dal dottor Oggè sulla vicenda della Baral-Boni: è accusata di aver approfittato della disastrosa situazione economica dell'impresa di Perosa Argentina per imprestare denaro ad alto interesse. Sembra che nel corso dell'Interrogatorio l'imputata abbia rivelato al magistrato alcuni retroscena del clamoroso dissesto. Ma i nomi delle persone accusate dalla donna erano già noti all'inquirente. Rosina Moiso è anche coinvolta in un altro caso di fallimento che ha avuto come vittima il commerciante di Nichelino Giovan Battista Gioda. Costui, disse di es¬ sere rimasto vittima di prestiti ad usura. E la Moiso avvalorò la sua tesi affermando nell'aprile scorso davanti al giudice istruttore dottor Franco che il fallimento era stato determinato da un interesse di mezzo miliardo che l'impresario aveva dovuto pagare alla società finanziaria che gli aveva prestato una forte somma. Ora la donna ripete le accuse, afferma, di essere stata intermediaria nell'operazione e parla di k interessi astronomici ». L'amministratore delegato e i titolari della società, qualificati dalla Moiso come usurai, hanno già smentito, questa estate, le accuse dicendosi estranei alla vicenda e vittime di una calunnia.

Luoghi citati: Nichelino, Perosa Argentina, Pinerolo, Torino