Trovata morta la pettinatrice che fuggì con un diciassettenne
Trovata morta la pettinatrice che fuggì con un diciassettenne ME Lì. A SUA CASA DI SAVIGLIANO Trovata morta la pettinatrice che fuggì con un diciassettenne Si è uccisa col gas - Aveva 24 anni ed era madre di un bimbo di 6 anni - Il cadavere trovato su un divano senza abiti, ricoperto solo da un cappotto - Separata dal marito aveva intrecciato la nuova impossibile relazione - Il tragico gesto compiuto in un momento di sconforto (Dal nostro inviato speciale) Savigliano, 23 dicembre. Una pettinatrice di ventiquattro anni, madre di un bimbo di sei, sì è uccisa col gas. Si chiamava Silvana Petitti, abitava in via Torino 11. Di lei si erano occupate recentemente le cronache: era fuggita a Torino con un giovane di 17 anni. Per questo era stata denunciata per sottrazione consensuale di minore. La sua vita ha avuto pochi momenti felici. Il padre, partigiano, fu fucilato dai tedeschi alla fine del '44. La moglie e le figlie furono costrette ad assistere all'esecuzione. Un ricordo che non abbandonerà più la mente di Silvana. Nel giugno del '61 la giovane, che ha solo diciotto anni, si sposa con l'imbianchino Ignazio Fenu, 27 anni. Sembra un'unione felice: lei lavora come pettinatrice, lui guadagna discretamente. Nasce un figlio. Flavio, che ora ha sei anni. Il bimbo è spastico, ha il braccio e la gamba destra paralizzati. Il matrimonio si sgretola. I coniugi non vanno più d'accordo. Due anni fa chiedono la separazione legale. Silvana i ffìda il bimbo alla madre Lucia Ambrassan che abita in piazza Schiapparelli, ed apre un laboratorio da nettrinatrice nel suo alloggio al secondo piano di via Torino 11. La tranquillità dura poco. Giovane, graziosa, Silvana ha parecchi corteggiatori. I vicini mormorano, le voci giungono alla madre, che rimprovera severamente la figlia per la sua condotta giudicata troppo liberale. Sensibile, scoraggiata per il fallimento del suo matrimonio, scappa a Torino. Vaga senza mèta per la città uno. due giorni. Una sera tenta di uccidersi in una stanza d'albergo, in ghiottendo un intero tubetto di barbiturici. All'inizio dell'estate scorsa Silvana Petitti conosce in una sala da ballo Pier Franco Taricco. Un ragazzo alto e robusto, che ha 17 anni ma dice di averne 19. E' il classico colpo di fulmine. Silvana si innamora perdutamente di questo giovane educato, gentile, un po' timido. La loro relazione procede tra mille tempeste, ostacolata dai genitori di Pier Franco che non tollerano che il figlio frequenti una donna sposata e con un bimbo. Nell'ottobre scorso i due innamorati scappano da Savigliano, la loro fuga dura tre giorni: Pier Franco torna a casa pentito e i genitori lo perdonano. « Non devi rivedere mai più quella donna », ordinano. Ma pochi giorni do po Silvana e Pier Franco si allontanano per la seconda volta. La scappatella dura poche ore: rintracciati, il padre del ragazzo affronta Silvana. Volano parole dure, la giovane esce dal colloquio stravolta. Il 10 novembre scorso Silvana Petitti e il suo innamo¬ rato scappano per la terza volta. I genitori di Pier Franco denunciano la donna ai carabinieri per «sottrazione consensuale di minore». La coppia viene ritrovata dieci giorni dopo all'albergo Oriente dì via Lagrange 17, a Torino. Tornano a Savigliano. Pier Franco è tenuto sotto controllo dai genitori, che non lo perdono d'occhio un solo istante. Silvana riapre il laboratorio, ma gli affari vanno male. I giornali hanno pubblicato la notizia della sua fuga col ragazzo, e le clienti disertano il negozio. I due si incontrano ancora. Sempre più dì rado, pochi istanti di felicità rubati quando e come si può. Ma, sono voci raccolte un po' dappertutto, i loro rapporti non sono più cordiali come un tempo. Pier Franco è sempre più. freddo. La sua giovane età lo giustifica: ha vìssuto una straordinaria avventura, ma non è ancora in grado di legarsi per sempre ad un affetto come quello voluto dalla donna. Per Silvana è il crollo di tutti i suoi sogni. Domenica sera i vicini la vedono rincasare per l'ultima volta. Poi, più nulla. Oggi, preoccupati avvertono la madre. « In casa c'è la luce accesa, ma Silvana non è più uscita da domenica, e non si sentono rumori ». La madre accorre. Ha la chiave, apre: una zaffata di gas la costrìnge ad arretrare tossendo. Vengono avvertiti ì carabinieri, arrivano il tenente Parisi, il brigadiere Cabras, i carabinieri del nucleo dì polizia giudiziaria. In cucina, sdraiato su un divano, si è trovato il corpo completamente nudo della giovane. E' coperta da un cappotto di lana, la testa ciondola sul pavimento. Accanto, una bottiglia di liquore quasi vuota e un bicchiere. Viene chiamato il medico dott. Sidoli. La morte risale a cinque o sei giorni fa, provocata da avvelenamento da gas. Le indagini accertano senza ombra di dubbio che Silvana Petitti si è uccisa. L'alloggio è hi ordine, nessun segno di lotta. I rubinetti del gas sono aperti, porte e finestre chiuse dall'interno. Francesco Fornari Silvana Petitti Fenu, la ventiquattrenne trovata morta in casa ieri a Savigliano
Luoghi citati: Savigliano, Torino
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