Alla bimba che muore sono giunte ieri 15 mila cartoline (ma ormai non vede più) di Sandro Doglio

Alla bimba che muore sono giunte ieri 15 mila cartoline (ma ormai non vede più) Si sta spegnendo In un ospedale di Bruges In Belgio Alla bimba che muore sono giunte ieri 15 mila cartoline (ma ormai non vede più) Efìane ha cinque anni ed è colpita da Ieucoencefalite - Amava le storie di viaggi - La torre di controllo dell'aeroporto di Coxide ha lanciato un appello ai piloti di tutti, gli aerei: «Scrivete a questa pìccola che presto morirà» - Ieri sono giunti sacchi di cartoline da ogni parte del mondo: ma Eliane ha perso conoscenza e non può sapere che tanta gente le vuole bene (Dal nostro inviato speciale) Bruges, 22 dicembre. Una bambina sta morendo. Ha cinque anni. E' stata colpita da Ieucoencefalite. « Le cellule del suo cervello degenerano rapidamente alterandosi, non ci sono speranze », dice il medico. Il papà della bambina è militare di carriera, è in servizio all'aeroporto di Coxide, sulla costa belga del Mare del Nord. La sua bambina ascoltava incantata per ore e ore i racconti dei viaggi degli aviatori amici di papà. L'ufficiale meteorologico della base di Coxide, l'altro giorno, assieme alle previsioni del tempo, ha lanciato per radio l'invito a tutti gli aviatori, a tutti coloro che lo ascoltavano, a mandare una cartolina illustrata, un ricordo, un saluto a Eliane De Feyter, la bambina che sta morendo e che amava le storie di viaggi. L'appello è stato ripreso e pubbli¬ cato da « La Stampa », oggi sono arrivate a Eliane 15 mila lettere e cartoline da ogni parte del mondo, moltissime da Torino e dall'Italia. Il postino arriva con altri due sacchi di corrispondenza. Non si sa quasi dove metterla. Ma Eliane ormai non può nemmeno più guardare le cartoline, né giocare con gli orsacchiotti e le bambole che le mandano. Le sue condizioni sono più gravi di giorno in giorno. Vivrà ancora quindici giorni, un mese al massimo, mi dice il professor Compernolle. Eliane giace in un lettino circondato da alte sbarre di alluminio, in una stanzetta tutta vetri della modernissima Kinderkliniek, nel giardino dell'Oud St. Jans Hospitaal, il più antico del Belgio. Eliane è bionda, gli occhi marrone spalancati, la bocca socchiusa. E' bella. Ogni mattina le suore e le infermiere la vestono di tutto punto: oggi indossa un vestitino bianco con fiorellini blu e rossi. I capelli scendono lunghi sul cuscino. Ci guarda, ma non ci vede. La mano le trema continuamente. E' difficile starle di fronte senza sentirsi strappare il pianto. Tutto è cominciato alla metà di novembre. Prima, Eliane era una bimba come le altre. Viveva con la mamma e cinque fratellini più grandi di lei in una graziosa casa sulla costa, ad Adinkerke, presso la spiaggia celebre di La Panne. Ogni sera aspettava con ansia il ritorno del padre, e rifiutava di addormentarsi se non le si raccontava qualche storia di viaggio. Un giorno è caduta svenuta mentre giocava. I medici l'hanno visitata, nessun dubbio purtroppo: « Ieucoencefalite », una parola terribile che significa la morte in un mese o due. Eliane è stata portata a Bruges, all'ospedale, lettino n. 49. Dal 19 novembre non si è più alzata. Al principio riconosceva il padre e la madre, rideva con i bambini che sono ricoverati nella stessa stanzetta, batteva ridendo le mani contro il vetro per richiamare l'attenzione delle infermiere che hanno l'ufficio accanto. Parlava di Natale. Voleva « l'albero più bello del mondo ». ra che quando sarà grande farà la « hostess ». Ma Eliane non diventerà mai grande: la sera stessa il suo male si è aggravato, da allora non è praticamente più uscita da uno stato di semi-incoscienza. Nel cortile della clinica passeggiano ignari i turisti che ammirano gli edifici dugenteschi della parte antica dell'ospedale, nelle cui sale sono anche esposte celebri opere del pittore Memling, uno dei massimi artisti fiamminghi. Qui attorno tutto — Bruges stessa, con i suoi canali e i suoi palazzi e le sue memorie — è così bello e talmente dolce è il paesaggio appena offuscato da un velo di nebbia, che sembra impossibile non poter credere a un miracolo che strappi Eliane alla morte che l'attende alla fine dell'anno o pochi giorni più in là. Il prof. Compernolle e il suo assistente Vercruysse tolgono ogni illusione. Una voce sottile, che sembra venire da molto lontano — un grido quasi in cui par di comprendere la parola « marni » (mamma) — fa accorrere medici e infermiere al lettino. Eliane muove appena la bocca, la mano trema. « E' tutto quello che sa ancora dire », piange la suora. Il postino sta portando altra corrispondenza per « Eliane De Feyter. oud St. Jans Hospitaal, Mariastraat, Bruges. Belgio ». Lettere e cartoline che vengono dall'America, dall'Africa: in un pacco c'è un disco'con la fiaba di Cappuccetto Rosso, spedito da Torino. Il male ha progredito rapidamente.. Il giorno di San Nicola, il 6 dicembre — quando in Belgio, come in altri paesi del Nord si distribuiscono i regali ai bambini — Eliane ha ricevuto bambole e giocattoli e dolci. Ha giocato tutto il giorno, felice. Ha confidato alla suo- I Sandro Doglio

Persone citate: Jans, Memling, Vercruysse

Luoghi citati: Adinkerke, Africa, America, Belgio, Italia, Torino