Acciaio della Germania per un oleodotto israeliano di Tito Sansa

Acciaio della Germania per un oleodotto israeliano Firmato t'accordo tra Bonn e Tei Aviv Acciaio della Germania per un oleodotto israeliano La gigantesca « pipeline» collegherà Eilat, sul Mar Rosso, col Mediterraneo (Dal nostro corrispondente) Bonn, 21 dicembre. In grande segretezza è stato firmato a metà novembre a Duesseldorf (e lo si è saputo soltanto ora) un accordo tra il governo Israeliano e un consorzio di ditte tedesche (Thyssen e Mannesmann) per la fornitura di 70 mila tonnellate di laminati per un valore di circa 7 miliardi e mezzo di lire. I laminati costituiscono il 75 per cento di quelli necessari per la costruzione di un colossale oleodotto del diametro di 42 pollici (1 metro e 7 centimetri) che, attraversando 10 Stato d'Israele da Sud a Nord, unirà il porto di Eilat, sul Mar Rosso, con quello di Ashdod, sul Mediterraneo, a settentrione di Gaza. La nuova « pipeline », alla quale si cominciò a pensare già durante la prima crisi di Suez, nel 1956, sarà costruita a tempo di primato e, secondo i piani, entrerà in funzione, insieme con gli impianti di pompaggio e quelli di carico ad Ashdod, già tra ini anno e mezzo, nell'estate del 1969. Avrà una capacità di trasporto di circa 45-50 milioni di tonnellate di greggio l'anno, che sono all'incirca un terzo del fabbisogno dell'Europa occidentale che passerebbe per il Canale se Nasser non lo avesse bloccato nel giugno scorso. Con l'entrata in funzione dell'oleodotto, un terzo delle superpetroliere provenienti dal Golfo Persico potrà perciò evitare il lungo periplo africano intorno al Capo di Buona Speranza. Grandi industrie di diversi paesi (in primo luogo giapponesi) si sono battute nei mesi scorsi per ottenere la commessa per i laminati. Scrive il quotidiano economico Handeslblatt, 11 quale ha rivelato la notizia della firma dell'accordo, che Israele ha dato la preferenza al consorzio di ditte tedesche «per motivi politici». L'assegnazione del rimanente 25 per cento della fornitura di laminati necessari (per un valore di altri 2 miliardi e mezzo di iiiiiiiiiiiifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuii lire) è pure accanitamente contesa da aziende di diversi paesi, ma negli ambienti economici tedeschi si prevede che le maggiori probabilità di ottenerla l'abbiano alcune industrie italiane. La costruzione avrà grande importanza politica, perché, rendendo parzialmente superfluo il Canale di Suez (già ora limitato alle petroliere «piccole», sotto le 30 mila tonnellate), toglierà definitivamente di mano a Nasser un'arma di pressione e di ricatto. Tito Sansa

Persone citate: Aviv, Nasser, Thyssen

Luoghi citati: Ashdod, Bonn, Duesseldorf, Europa, Gaza, Germania, Israele, Suez