«E' morto l'uomo non la speranza»
«E' morto l'uomo non la speranza» IL COMMENTO VATICANO «E' morto l'uomo non la speranza» Città del Vaticano, 21 die. Il giornale radio della radio vaticana ha trasmesso oggi la seguente nota sulla morte dell'uomo con cuore giovane: « Louis Washkansky è morto, ma non è morta la speranza germogliata dalla sua vicenda, una vicenda che ha spazzato via dalle prime pagine dei giornali e dall'attenzione dell'opinione pubblica le tante banalità quotidiane. Per la prima volta nella storia, la chirurgia, in Africa, aveva operato il prodigio del trapianto del cuore in un uomo. Colta di sorpresa dalla notizia, l'opinione pubblica quasi stentava a crederla; sollecitava gli organi di informazione a fornire particolari scientifici e cronologici sull'avvenimento per convincersi che non era una fiaba. « Per diciotto giorni l'umanità è vissuta vicino ai letto di Washkansky quasi fosse il congiunto di tutti. Per diciotto giorni ogni informazione proveniente dal capezzale dell'uomo col cuore giovane ha costituito il fatto di cronaca. Questa mattina, l'annuncio funebre diramato dall'ospedale Groote Schuur ha sconvolto, mortificato, umiliato non solo i chirurgi che avevano osato l'eccezionale impresa, ma l'intera opinione pubblica, che con tanta simpatia e fiducia aveva seguito la loro opera. « Non è la prima volta — continua la nota — che l'uomo, nella sua instancabile ed indomabile volontà di progresso urta contro le sorprese dell'ignoto, contro gli imponderabili dell'inesplorato. La vicenda di Washkansky induce a riflettere sui limiti dell'uomo e della scienza, sulle difficoltà insite nel progresso. Sono limiti e difficoltà che suggeriscono la misura dei rischi da affrontare ed invitano ad avvalersi di tutti i ritrovati possibili per ogni passo in avanti. La morte di Washkansky è triste e quasi deprimente, ma non distoglierà gli audaci e coraggiosi dall'osare ancora, dal tentare nuove vie facendo tesoro delle conquiste e dei fallimenti di oggi. Quello che non è riuscito oggi, potrà riuscire domani. « Numerose operazioni, che oggi non comportano più particolari rischi, hanno dietro di sé un lungo cammino di esperienze e di tentativi contrassegnati da un numero più meno grande di casi mortali. Quando questi si verificano nonostante il rispetto scrupoloso di tutte le esigenze e prudenze che impongono scienza e principi morali, non possono costituire un motivo di scoraggiamento e di rinuncia. Sono mortificazioni, umiliazioni che richiede come prezzo ogni ma'rcia in avanti. Queste considerazioni possono offrire un conforto ai chirurghi della clinica Groote Schuur. Washkansky è morto, ma non è morta la speranza di vincere la battaglia nella quale egli caduto ». (Ansa)
Persone citate: Louis Washkansky, Washkansky
Luoghi citati: Africa, Città Del Vaticano
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