L'uomo dal «cuore nuovo» è morto ieri di «polmonite»

L'uomo dal «cuore nuovo» è morto ieri di «polmonite» 3ESs*m sioto opo&ato il 3 tllc&MMibM+B L'uomo dal «cuore nuovo» è morto ieri di «polmonite» Il prof. Barnard (che ha diretto l'intervento) esclude che il decèsso sia dovuto alla «reazione di rigetto» - Anche l'autopsia confermerebbe le dichiarazioni del chirurgo - La fine di Washkansky è sopraggiunta alle 6 - Il padre della ragazza cui era stato prelevato il cuore afferma: « Ora la mia bambina è morta per la seconda volta » (Nostro servizio particolare) Città del Capo, 21 dicembre. Louis Washkansky, l'emonio dal cuore nuovo» è morto stamane alle 5,50 (ora italiana) in seguito ad una grave forma di polmonite. Ha vissuto diciotto giorni con il cuore di una ragazza, Denise Darvall di 25 anni, uccisa in un incidente stradale- L'operazione — il più ardito degli intérventK chirurgici — è stata compiuta il 3 dicembre dal prof. Barnard e dalla sua équipe di trenta medici e infermieri. Ha sbalordito il mondo è gli ha dato una speranza nuova. Speranza che è stata alimentata i giorni successivi dai bollettini dell'ospedale « Groote Schuur », dove è avvenuto l'intervento. I medici erano ottimisti, il paziente migliorava prodigiosamente. Una prima crisi è- stata superata con facilità, poi è sopravvenuta la polmonite. Una forma infettiva insolitamente grave. E' franato cosi, d'un colpo, il primo capolavoro della chirurgia di trapianto cardiaco. Si tenterà ancora. Il prof. Barnard oggi ha dichiarato: «Non appena avremo l'occasione, effettueremo un altro intervento di trapianto cardiaco ». C'è al « Groote Schuur » un paziente Che chiede di essere sottoposto a questa operazione. E' un dentista di 58 anni, Philip Blaiberg, che ha il cuore incurabile. Il prof. Barnard è convinto: « La strada è questa ed è giusta. Non c'è alcuna prova che convinca della necessità di sospendere i trapianti cardiaci su pazienti affetti da disfunzioni cardiache». E conforta la sua affermazione con il fatto che il cuore « nuovo » di Washkansky non ha fallito minimamente nel compito che gli era stato affidato il 3 dicembre. Mentre i polmoni cedevano e si fermavano, il cuore continuava a battere con regolarità. Il dott. Ozinsky, anestesista dell'ér/wjpe del prof. Barnard, ha dichiarato: « Il paziente è rimasto cosciente per la maggior parte del tempo e le pulsazioni sono state forti fino a poco prima della morte a. Durante le ultime ore la respirazione era molto difficile e i medici hanno impiegato metodi manuali e meccanici per facilitarla. Washkansky non era in grado di parlare a causa delle cannule introdotte nella bocca, ma seguiva l'affaccendarsi dei medici con uno sguardo pieno di speranza. Le condizioni del paziente, già gravissime ieri, sono precipitate nella notte. Verso le 3 sono stati chiamati all'ospedale la moglie e il figlio Michael di 15 anni. Il moribondo li ha riconosciuti, ma non ha potuto parlare con loro. E' arrivato anche il prof. Barnard, che soltanto due ore prima era andato a casa per riposarsi un poco, esausto dall'intensa giornata passata al capezzale dell'infermo. Barnard ha sentito il cuore di Washkansky fermarsi. Lo aveva già sentito un'altra volta fermo, questo cuore: la mattina di domenica 3 dicembre, quando lo aveva prelevato dal corpo di una ragazza appena morta. Lo aveva rimesso in moto. Invece questa volta non può fare nulla. «JM"a non siamo battuti — ripete il chirurgo —. Ritenteremo e riusciremo». La signora Anne Washkansky ha ricevuto la notizia con grande forza d'animo. Ha stretto forte al petto il figlio, poi ha detto: « Invece di inviare fiorì per Louis, preferirei che i suoi gmici contribuiscano al fondo istituito per onorare la memoria di Denise. Darvall ». Il padre di Denise è ricoverato al « Groote Schuur » per le ferite riportate nell'incidente d'auto che gli ha ucciso la figlia e la moglie. Quando ha saputo che Washkansky era spirato, ha detto: «Mia figlia è ormai completamente morta. E' morta due volte. Una parte di Denise viveva ancora nel corpo di Washkansky: ora non c'è più niente. Mi sento completamente vuoto, la mia vita non ha più significato». Ha aggiunto che desidera assistere ai funerali di Washkansky, ma che dovrà attendere il permesso dei medici. I funerali avranno luogo domani alle 11 (ora locale) e saranno officiati dal rabbino capo della città; Washkansky sarà sepolto nel cimitero israelita. Era un ebreo immigrato dalla Lituania, i suoi genitori risiedono in Israele e sono attesi a Città del Capo. In tutto il Sudafrica la no tizia della morte di Louis Washkansky è stata accolta con profonda emozione e dolore. Il governatore della provincia di Città del Capo ha annunciato la creazione di un fondo che sarà intitolato «Fondo Chris' Barnard» e Che avrà lo scopo di prò muovere ricerche all'ospedale «Groote Schuur» per il tra¬ pianto del cuore e di altri organi. I membri del gruppo che hanno proceduto all'operazione su Washkansky hanno già aderito alla proposta di trasferire al fondo tutte le somme che essi guadagneranno per scritti o pubblicazioni sull'operazione del 3 dicembre. Due ore dopo la morte, il corpo di Washkansky è stato sottoposto ad autopsia. L'esame ha rivelato che una grave infezione polmonare è stata la causa del decesso. Entrambi i polmoni hanno rivelato tracce di polmonite causata, a dispetto di tutte le precauzioni possibili, da un germe di estrema virulenza. Non è stato trovato nulla di anormale nel cuore trapiantato e negli aspetti tecnici dell'operazione di trapianto. Nel pomeriggio, il prof. Barnard e alcuni suoi assistenti hanno tenuto una conferenza-stampa, che è stata trasmessa per televisione. Il prof. Barnard ha detto: «Il mio paziente è stato uccìso dalla polmonite. Non vi è alcuna prova, dal punto dì vista clinico, che faccia ritenere che la reazione di rigetto abbia avuto parte determinante nella morte di Washkansky ». Alla domanda se considera la morte di Washkansky una conclusione negativa dell'esperimento, Barnard ha risposto: «Per prima cosa non considero questo un esperimento, ma il trattamento di un paziente malato. Il risultato dell'autopsia giustifica pienamente il principio dei trapianti del cuore, in quanto rivela che sono stati i polmoni a cedere e non il cuore trapiantato ». Barnard ha concluso: «L'unico nostro problema è stato quello dell'infezione polmonare. Washkansky soffriva di diabete. Probabilmente il diabete ha facilitato l'infezione ». Il chirurgo è apparso sollevato quando la conferenza stampa ha avuto fine. Ha abbassato gli occhi ed ha esclamato: «Questo è tutto. Molte grazie ». E' un uomo stremato da diciotto giorni di lotta, provato da una continua ansia e da un'angoscia crescente, oggi oppresso dall'amarezza. Ma è più che mai convinto di essere sulla strada giusta, ed è pronto per un nuovo intervento, r. *. (Vedere a pagina 5 ampi servizi e un commento del prof. Ruggero Ceppellini). Il dolore della moglie di Washkansky (Telefoto A. P.)

Luoghi citati: Città Del Capo, Israele, Lituania, Sudafrica