Duri allenamenti a Bardonecchia degli americani per le Olimpiadi di Giorgio Viglino

Duri allenamenti a Bardonecchia degli americani per le Olimpiadi Duri allenamenti a Bardonecchia degli americani per le Olimpiadi Sciatori e sciatrici Usa si preparano per Grenoble - Le vittorie olimpiche considerate negli Stati Uniti ottima propaganda per lo sport della neve - L'attività degli italiani (Dal nostro Inviato speciale) Bardonecchia, 19 dicembre. I campioni dello sci compiono gli ultimi serrati allenamenti, prima che la stagione inizi ufficialmente con i primi di gennaio. C'è stato un primo esame al Criterium di Val d'Isère, e ciascuno sulla base dei risultati ottenuti ha intensificato o mutato la preparazione. Tutti gli atleti sono tornati sulle proprie montagne alla ricerca di un po' di neve (difficile a trovarsi sull'arco alpino), eccettuati gli americani che arrivati in Europa con un buon margine sull'inizio della stagione hanno scelto fra tante stazioni quella italiana di Bardonecchia, do- ve da qualche giorno sono anche gli italiani. Della squadra americana sciano con eguale slancio ragazze e discesisti, quasi con rabbia, visto che debbono recuperare il ritardo di preparazione accumulato a novembre quando girovagavano per tutte le stazioni francesi cercando qualche pista sciabile. Debbono anche lavorare per il futuro, visto che con la fine della settimana la comitiva si scioglie, per lasciare tutti liberi di girare l'Europa in veste di turisti, fino alla fine dell'anno. v , ,.: L'ìnquadràiura di questa strana squadra, a mezzo fra il « team » sportivo e la comitiva studentesca, è peraltro ben definita. Il gruppo maschile composto da dieci discesisti è affidato a Gordon Eaton, quello femminile con sette ragazze è guidato da Chuck Ferries. il tutto sotto la supervisione di Bob Beattie, allenatore fino a qualche anno fa, ed ora passato al più impegnativo ruolo di manager. Beattie praticamente ha in mano tutto lo sci del Nordamerica ed è un compito importante se si vuol dar ragione alle statistiche che considerano Stati Uniti e Ca¬ nada i paesi in cui si pratica maggiormente lo sci, con una base di potenziale sviluppo quattro volte superiore a quella dell'Europa. Per sviluppare il movimento turistico, legato allo sport della neve, gli americani pun tano sullo sport a livello ago nistico. « Stowe — spiegava Eaton — è diventata una grande stazione invernale da quando Billy Kidd ha vinto la medaglia d'argento alle Olimpiadi di Innsbruck. A Tahoe City, Heuga è una sorta di eroe perché ha vinto la medaglia dl bronzo nella stessa gara. Per noi le Olimpiadi sono importanti e per questo speriamo di portarci a casa qualche successo, assieme con i campioni europei che i nostri managers importeranno sicuramente». Dopo Innsbruck, infatti, era stato ingaggiato negli Stati Uniti Pepi Stiegler, olimpionico di slalom, e prima ancora (dopo le gare di Squaw Volley), l'intéra squadra austriaca era stata smobilitata per rifornire di allenatori le varie stazioni americane. Eaton scende ai pronostici più dettagliati. «Kidd è forte, al pari dl due anni fa, prima della frattura alla caviglia. Può vincere lo slalom e può piazzarsi nelle altre due gare. Heuga ha poco sci alle spalle, non ha fatto preparazione estiva e deve ancora riconfermarsi sui suoi limiti. Jim Barrows ha delle chances in discesa, e poi ci sono i ragazzi, Rick Gnaffe e Jere Elliot, bravi anche loro». Discese impegnative, sìaloms e slaloms giganti, a fianco a fianco con gli italiani, che chiudono qui a Bardonecchia il più lungo periodo di preparazione finora mai affrontato. Si è iniziato nel giugno scorso e si termina ora dopo la disputa delle selezioni che hanno lanciato in questo inizio di stagione Piazzalunga e Mahlknecht, vincitori delle due prove di Madesimo. Giorgio Viglino Lo slancio di Jere ElMot, uno dei giovani della squadra americana (Telefoto)