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Uccide moglie e suocera ferisce due uomini, si spara Uccide moglie e suocera ferisce due uomini, si spara E' gravissimo - La tragedia nelle campagne di Catania - Il duplice omicida è un commerciante di 54 anni, sofferente di mania V- persecuzione (Dal nostro corrispondente) Catania, 18 dicembre. Tragedia della follia, stamane a Misterblanco, grosso comune agricolo di 16.000 abitanti ad otto chilometri da Catania e sulle pendici dell'Etna: un commerciante ambulante, Giovanni Colicchia, 54 anni, abitante in via Marchese 219, ha ucciso a fucilate la moglie Maria Vitelli di 49 anni e la suocera Rosalia Capizzi vedova Vitelli di 73; poi, fuggito in strada, ha ferito il cognato, Nunzio Vitelli di 43 anni ed un passante, Carmelo Baudo di 35. Infine l'omicida, per togliersi la vita, s'è esplosa una fucilata e versa in gravissime condizioni. Stasera è piantonato all'ospedale di Catania. Giovanni Colicchia era da tempo sofferente per una grav forma di esaurimento nervoso che era sfociata In ma nia di persecuzione. Stamattina alle 8 la moglie lo ha invitato a lasciare la stanza nella quale ormai da circa una settimana viveva vo¬ lontariamente segregato: l'Invito, rivoltogli con dolcezza, ha provocato il delitto. Si lénziosamente, 11 Colicchia è uscito dalla stanza e si è recato in un ripostiglio dove ha staccato dalla parete un fucile da caccia e, imbracciatolo, ha sparato uccidendo la moglie e la suocera. Quindi, cinta la cartucce ra, si è diretto verso l'abitazione del cognato Nunzio Vitelli e, incontratolo per strada, gli ha sparato contro Invece del Vitelli, il primo colpo ha ferito, non gravemente, un passante, Carmelo Baudo. Giovanni Colicchia ha poi sparato una seconda volta contro il cognato, ferendolo in parti vitali. Il folle omicida si è allontanato quindi verso la peri feria di Misterbianco e, prò prio quando i carabinieri ri chiamati dagli spari e resisi conto di quanto era avvenuto stavano per raggiungerlo, ha rivolto contro se stesso il fucile sparandosi In direzione della gola ma ferendosi alla spalla. s. 1. p.