«Il governo dovrà dire molti no per il bene del popolo italiano »

«Il governo dovrà dire molti no per il bene del popolo italiano » Discorso di Moro a Torino sulla sposa pubblica «Il governo dovrà dire molti no per il bene del popolo italiano » Il Presidente del Consiglio parla all'inaugurazione di un grandioso quartiere di case (1700 alloggi, 7500 vani) costruito dalla Gescal a Mirafiori - Ricorda che mentre la legislatura si avvia al termine, da più parti si insiste per immediati miglioramenti economici - Sarebbe facile rispondere di sì, afferma, e scaricare sul futuro le nefaste conseguenze di cedimenti irresponsabili - Invece dobbiamo resistere su posizioni » anche impopolari contro ogni cieco egoismo, perché non si possono dilatare il deficit della spesa pubblica e la pressione fiscale oltre il limite tollerabile dalla nostra economia - Se sapremo progredire con ordinato passo, conclude, raggiungeremo traguardi soddisfacenti per tutti Il presidente del Consiglio on. Moro ha pronunciato un importante discorso ieri mattina a Torino all'inaugurazione del quartiere « Mirafiori Sud » realizzato, con criteri modernissimi, dall'Istituto Case Popolari con i fondi della Gescal: 1700 alloggi con 7500 vani per una spesa di 8 miliardi 400 milioni, più 2 miliardi del Municipio per strade, scuole, servizi. Lungo uno dei viali di accesso, imbandierato, l'on. Moro è stato accolto dalle famiglie che occupano già una parte degli alloggi. Applausi, strette di mano, frasi di ringraziamento. Il Presidente del Consiglio, giunto alle 10,50 all'aeroporto di Caselle, era accompagnato dal prefetto, dal sindaco e dal questore. Tra le autorità il vescovo ausiliare mons. Bottino, il comandante della regione militare gen. Cassone, il rettore dellllniversità prof. Allara, il presidente della Provincia aw. Oberto, il presidente della Fiat dott. Agnelli con l'ing. Bonadé Bottino, esponenti delle categorie economiche, parlamentari, dirigenti delle organizzazioni sindacali. Dopo il taglio del nastro e la benedizione impartita dal vescovo, l'on. Moro, accompagnato dal presidente dell'Istituto Case Popolari aw. Dezani, ha visitato un settore del nuovo villaggio che l'espansione edilizia ha ormai saldato alla città. Dove prima c'erano prati e sterpaglie sorge oggi un quartiere confortevole. Gli alloggi sono forniti di frigorifero; quelli più grandi hanno 1 doppi servizi. Negli ampi spazi verdi centinaia di parcheggi numerati con le auto degli inquilini e degli assegnatari degli appartamenti a riscatto. Nella palestra della scuola l'on. Moro ha consegnato le chiavi degli alloggi ad alcune famiglie. Il presidente dell'Istituto Case Popolari ha tracciato un quadro dell'attività dell'ente, che ha compiuto in questi giorni i 60 anni di vita: « Amministriamo oggi case abitate da 130 mila persone e siamo impegnati nella costruzione di 4325 alloggi, in proprio o con finanziamenti pubblici, per un totale di 36 miliardi ». Il presidente nazionale della Gescal prof. Quartulli ha fatto una sintesi delle opere in cantiere e in programma: « Nel 1967 sono stati avviati lavori per 100 miliardi 591 milioni, e altre case per 100 miliardi verranno appaltate nel 1968. Il totale degli edifici del '67 ospiterà oltre 100 mila persone, pari alla popolazione di una città come Alessandria». AU'on. Moro e alle autorità ha rivolto un saluto il sindaco di Torino prof Grosso: «La Città, che nei periodi più difficili ha costruito direttamente case intende ora affiancare gli istituti pubblici realizzando le opere di urbanizzazione per i nuovi quartieri. A "Mi raflori-Sud" il Comune ha speso 2 miliardi». Il sindaco, applaudito dalle fami glie che gremivano la palestra, ha soggiunto: «Il numero del bambini, in queste nuove case, è elevato. Abbiamo bisogno urgent" di 50 maestri per "Miraflori-Sud" e 40 per il quartiere di corso Taranto » Il Presidente del Consiglio ha concluso la cerimonia con un importante discorso sulla politica economico-sociale del governo e sulle prospettive future. Il problema della casa non può essere risolto soltanto dagli enti pubblici, senza il concorso dell'iniziativa privata. In Italia l'edilizia agevolata ha una incidenza, mino re che in altri Paesi europei con " più elevato tenore di vita. Rilevato questo fatto l'on. Moro ha proseguito «La politica nel settore dell'abitazione dovrà dunque puntare, in via prioritaria, sulla diffusione della proprietà della casa, sema trascurare le abitazioni da ce dersì in affittò». Tra gli strumenti di que sta azione il Presidente del adeguati contributi pubblici appena possibile, all'edilizia sociale e u* rHargamento del credito fondiario». Di grande rilièvo l'ultima parte del discorso rivolta a tutti i settori della vita economica nazionale. «Per uno sviluppo economico c socia le ordinato e coerente del Paese abbiamo formulato un programma. E' una cosa seria che richiede convinta adesione e puntuale applicazione ». L'on. Moro ha proseguito: « Quindi nessun ottimismo facilone. Nello Stato, come in ogni famiglia, occorre un giusto equilibrio' delle entrate e delle spese Non si può dilatare il deficit al di là dei limiti di tollerabilità del sistema economico e neppure può essere appesantita, al di là di luesti stessi lìmiti, la pressione fiscale. Ogni spesa deve avere la sua copertura e cioè una entrata corrispondente. E la copertura non può essere procurata con un prelievo della ricchezza da parte dello Stato, che non tenga con: to dei riflessi economici. E fra le spese devono esservi, in giusta misura, quelle di investimento che creano nuove possibilità di lavoro equamente remunerai ». Il Presidente del Consiglio ha affermato: « Queste cose, semplici ma di vitale importanza, vanno ripetute in questo momento, nel quale si moltiplicano e si accentuano, specie nei confronti dello Stato, aspirazioni a miglioramenti economici di vari gruppi sociali. L'azione rivendicativa si fa più inten¬ sa e più rapida in vista della scadenza della legislatura. Sembra che tutti i problemi debbano trovare la loro soluzione nell'immediato futuro ». Dopo aver avvertito « che tutte queste richieste non possono avere rapida e contemporanea attuazione » Moro ha soggiunto: «Bisognerò dire molti no per il bene del popolo italiano. Sarebbe allettante per un governo dare sempre risposte positive e scaricare sul futuro le nefaste conseguenze di cedi- menti irresponsabili. E' invece dovere del governo resistere, anche su posizioni impopolari, ma fondate su una visione compiuta delle cose, sul vero interesse dei cittadini, su una realistica valutazione delle possibilità». Il Presidente del Consiglio ha accennato « ai riflessi internazionali che ci impongono attenzione e prudenza». Circa il futuro ha detto: « Ci stiamo procurando i mezzi per risolvere, nell'ordine e nei tempi giusti, ì nostri grandi problemi sociali ». Quindi ha concluso con un appello a tutti perché siano evitati «il moltiplicarsi incontrollato delle rivendicazioni, la pressione sul Parlamento, il cieco egoismo di chi pensa solo a se stesso e all'immediato ». Ha ribadito anche un impegno: « Il governo intende guidare fermamente, nei prossimi difficili mesi, il po polo italiano, senza alcuna debolezza, verso un traguardo elettorale sereno e senza avventure ». All'uscita dalla palestra l'on. Moro è stato circondato affettuosamente dalle famiglie che abitano nel nuovo quartiere. Una rapida corsa nel traffico di mezzogiorno della città, sino a Porta Nuova, dove alle 12,40 è partito in treno per Genova. Sergio Devecchi L'on. Moro pronuncia il discorso inaugurale all'apertura del nuovo tronco autostradale a Genova (Tel. Ansa]

Persone citate: Agnelli, Allara, Bonadé Bottino, Cassone, Dezani, Moro, Oberto, Sergio Devecchi

Luoghi citati: Alessandria, Genova, Italia, Torino