Ancora difficile adottare bimbi

Ancora difficile adottare bimbi A sei mesi Mia nuova legge Ancora difficile adottare bimbi I Tribunali per i minori hanno una giurisdizione troppo estesa e mancano di personale - Sarebbe necessario creare un corpo di assistenti sociali per aiutare i giudici Il bilancio di circa sei mesi di applicazione della nuova legge sulla adozione speciale non può dirsi, purtroppo, confortante. Alle naturali difficoltà che si incontrano allorché si deve interpretare una nuova legge in modo uniforme, e, nella specie, gravi difficoltà, perché la nuova legge ha travolto la concezione originale della adozione concepita come mero strumento per dare una discendenza alle persone che non avevano eredi e l'ha sostituita col più alto concetto di dare una famiglia pieno iure ai bambini in stato di abbandono, si aggiungono: da un lato le residue resistenze psicologiche di chi è ancora legato alle secolari tradizioni, dall'altro le condizioni assolutamente deficitarie degli organici dei giudici tutelari e dei Tribunali per i minorenni, nonché del personale addetto agli uffici distrettuali di servizio sociale presso i Tribunali predetti, e la mancanza addirittura degli - strumenti e dei servizi necessari ai nuovi gravosi compiti. Già in sede di discussione parlamentare erano state prospettate tali difficoltà, tanto più gravi ove si consideri che i Tribunali per i minori hanno giurisdizione vasta come quella delle Corti di Appello e sono, fin dalla loro istituzione, privi di personale adeguato, ma vani furono gli appelli, si che la situazione si va facendo preoccupante e non è purtroppo infondato il grido di allarme /anelato in recenti convegni, che è da temere, cioè, la paralisi di tutto l'apparato giudiziario e il fallimento degli scopi nobilissimi perseguiti dalla legge. Basti ricordare i numerosi e complessi compiti che la legge ha affidato alla Magistratura e che vanno affrontati con piena comprensione del nuovo spirito, con osservanza dei moderni criteri medico-psico-pedagogici, ormai universalmente accettati, e soprattutto con la massima sollecitudine, perché non si deve dimenticare che l'interesse preminente del bambino esige che i suoi bisogni affettivi siano al più presto soddisfatti e perché, quanto prima si provvede, tanto meglio si sanano i mali causati dalla mancanza di cure familiari. Il giudice tutelare che, per legge (art. 344 cod. civ.), sovraintende alle tutele, deve procedere anzitutto al reperimento dei bambini in stato di abbandono, ma, per far ciò, non gli bastano certo le denunzie dei privati o delle autorità o organi scolastici, ma occorre che le direzioni degli istituti di assistenza, pubblici e privati, gli inviino elenchi trimestrali dei bambini ricoverati. Per un'opera di vigilanza, è necessario, con l'aiuto delle autorità amministrative, un censimento degli enti assistenziali, specie di quelli privati, non pochi dei quali sono restii a inviare gli elenchi. Per riferire al Tribunale per i minori sulla posizione dei bambini in stato di abbandono, il giudice tutelare non ha, purtroppo, a sua disposizione alcun servizio sociale, e deve chiedere la cooperazione degli enti di assistenza, alcuni dei quali (Orimi, Istituti provinciali per l'infanzia, Enaoli) funzionano in modo eccellente. A sua volta, il Tribunale per i minori deve svolgere indagini per reperire i genitori, e, se questi non vengono trovati, deve adottare urgenti misure per sottrarre il bambino alla situazione di abbandono, procedere quindi alla dichiarazione di adottabilità e infine all'affidamento preadottivo. Si tratta di incombenze delicate, e l'ultima particolarmente si presenta difficile, perché ogni cura va posta per un'opera di preparazione e selezione dei genitori adottivi, al fine di scegliere quella coppia di coniugi che, per le sue qualità, risulti più adatta ai tipo di personalità de»\ bambino. Per tutto ciò è necessaria la collaborazione tecnica, organica e continuativa degli enti assistenziali, ma è pure necessario che il Tribunale abbia a sua disposizione un congruo numero di assistenti sociali per coordinare e dirigere la complessa opera di informazione, preparazione e controllo; altrimenti, tutto si riduce al meccanico disbrigo di una pratica burocratica. E' dunque urgente che il Parlamento approvi anzitutto il progetto di legge presentato dall'on. Macchiavelli (psu) fin dal 12 luglio scorso, diretto a ottenere che i magistrati addetti alle Presidenze e Procure dei Tribunali per i minori non siano applicati ad altri servizi, come ora accade, e identica norma dovrebbe essere adottata per tutti gli altri magistrati dei Tribunali predetti. E' poi necessario che i capi delle Corti di Appello provvedano con applicazioni e supplenze ad ovviare alle più urgenti carenze di magistrati e di cancellieri e che il Consiglio Superiore della Magistratura stabilisca una razionale ed efficace distribuzione degli attuali organici. E' necessario, infine, che il Ministero della Giustizia aumenti il personale degli uffici distrettuali di servizio sociale, oggi impossibilitati, o quasi, per la loro esiguità, a svolgere una parte di primo piano nello studio dei minori e nella selezione e preparazione degli aspiranti. E, da ultimo, sia lecito auspicare che venga finalmente esaudito il voto, da più parti espresso, che tutta la procedura, dato l'alto interesse umano e sociale cui si ispira l'adozione, sia esente da bolli e da tasse. Emilio Germano Magistrato di Cassazione

Persone citate: Emilio Germano, Macchiavelli

Luoghi citati: Cassazione