Rinviato a nuovo ruolo il «giallo di Chivasso»
Rinviato a nuovo ruolo il «giallo di Chivasso» Il giovane uctiso e latto a petti Rinviato a nuovo ruolo il «giallo di Chivasso» Il nuovo processo (ordinato dalla Cassazione) doveva svolgersi domani a Genova: forse sarà celebrato a maggio - Il delitto avvenne nel settembre del 1962 (Dal nostro corrispondente) Genova, 16 dicembre. Il secondo processo di appello contro Lucia Montalbano, di 26 anni, i suoi fratelli Francesco e Paolo e la loro madre Francesca Trapani ved. Montalbano, fissato davanti alla Corte d'Assise di Genova per lunedi e martedì prossimi, è stato rinviato a nuovo ruolo per impedimento di uno dei difensori. La causa sarà probabilmente discussa in primavera, a maggio. I Montalbano, siciliani immigrati in Piemonte, furono al centro dell'agghiacciante « giallo di Chivasso ». La sera del 10 settembre 1962 il marito di Lucia, Ignazio Sedita, di 27 anni, da pochi giorni uscito dal carcere, giungeva a Chivasso dove viveva la moglie con la madre e alcuni fratelli minori. Nella stessa notte il Sedita fu ucciso con due coltellate al cuore; il cadavere, fatto a pezzi e messo in due valige, venne trasportato in taxi nei pressi di Ceva da Lucia e dal suo giovane cugino, Giuseppe La Bella. I resti orribilmente straziati del Sedita furono trovati da un cacciatore. A Torino, nel processo di primo grado, soltanto Giuseppe La Bella fu condannato per l'omicidio (23 anni), mentre la cugina, difesa dall'avv. Armando De Marchi, venne assolta per insufficienza di prove dall'accusa più grave ed ebbe 7 anni e 8 mesi per « vilipendio e occultamento di cadavere ». Per gli stessi reati Francesca Trapani, rimasta a piede libero, fu condannata a 5 anni e 2 mesi, mentre vennero assolti Francesco e Paolo, assistiti dall'avv. Giorgio Delgrosso. Il 20 novembre 1965 la Corte d'Assise di Appello di Torino riformò la sentenza: Lucia, ritenuta colpevole di uxoricidio, fu condannata a 28 anni e 6 mesi; la pena di La Bella venne ridotta a 17 anni; Francesco e Paolo ebbero 7 anni ciascuno e la loro madre 4 anni e 6 mesi. La Cassazione, sui ricorsi dei difensori De Marchi e Delgrosso, annullò il verdetto, per « difetto di motivazione », nei confronti di Lucia, dei due fratelli e della madre, confermando invece la pena di La Bella, f. d. «.
Persone citate: Armando De Marchi, De Marchi, Delgrosso, Francesca Trapani, Giorgio Delgrosso, Ignazio Sedita, Lucia Montalbano, Sedita
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