Università senza pace

Università senza pace tecipare» al lavoro comune e tenere « su richiesta » qualche lezione. Aboliti gli esami: unica condizione per es- sere promossi, la partecipazione assidua al lavoro collettivo. I giovani affermano di avere sperimentato il sistema in questi giorni e di esserne soddisfatti. Qualche esempio dei temi scelti per il lavoro collettivo: ali problema Vietnam »: « Imperialismo e politica di sviluppo dell'America Latina »; « Il tempo che intercorre tra la laurea e la professione di magistrato, notaio, avvocato». Intanto il tempo passa, tra poco ci sono le vacanze. A gennaio, nella sede di via Po, cominceranno gli esami « tradizionali » per chi ha frequentato. Gli studenti che occupano Palazzo Campana hanno ormai dimostrato che cosa vorrebbero; l'esperimento, patetico e disordinato, può considerarsi chiuso. C'è da augurarsi che questi giovani riflettano sul loro avvenire e cessino l'inutile azione di forza, dando prova dì fiducia nelle istituzioni dello Stato. La riforma che il Parlamento discute non adempirà forse tutti i loro desideri, ma potrà risolvere gran parte dei punti critici dell'invecchiamento universitario. coltà diverse. Il personale docente (che potrà annoverare esperti non appartenenti all'Università) dovrebbe «par¬ L9 occupazione è giunta al 170 giorno Università senza pace L'ansia dei giovani per il rinnovamento degli studi è comprensibile, ma non giustifica Fazione di forza per imporre esperimenti pericolosi - La « riforma » è all'esame del Parlamento - I giovani dimostrino di avere fiducia nelle istituzioni dello Stato L'occupazione di Palazzo Campana da parte di un gruppo di studenti universitari dura da 17 giorni. Le tre Facoltà sfrattate — giurisprudenza, magistero, lettere e filosofia — funzionano nei locali del rettorato e negli istituti di via Po: qui i professori fanno lezione agli iscritti che non condividono il parere degli occupanti. I giovani che hanno compiuto l'azione di forza, dopo i primi episodi di intolleranza, sono tranquilli. Si riuniscono in « gruppi di studio », elaborano proposte per le singole Facoltà, le raccolgono in « carte delle rivendicazioni » da presentare al Senato accademico. Due docenti, i professori Forte e Viola, esperimentano un nuovo metodo didattico, ad essi si aggiungerà oggi il professor Bobbio. Sono in corso trattative con il professor Lombardini perché faccia altrettanto. Che cosa vogliono gli studenti di Palazzo Campana? « Lottiamo contro l'autoritarismo accademico, i tradizionali metodi d'insegnamento, i piani di studio vecchi di secoli. Intendiamo collaborare alla scelta dì sistemi . nuovi e dei loro contenuti ». Su alcuni punti della protesta gli studenti hanno ragione, soprattutto quando viene messa in causa la posizione egemonica dei professori, e si critica l'invecchiamento delle strutture, l'eccessivo teorizzare, lo scarso legame degli studi universitari con l'attività professionale. Sulla necessità della riforma universitaria tutti sono d'accordo. Se n'è discusso per anni, fino all'esaurimento, adesso la parola spetta al Parlamento. Dalla riforma, ce lo auguriamo, uscirà un'Università nuova, più agile e moderna. Ma se è legittima l'ansia di affrettare i tempi, se è comprensibile il desiderio dei giovani delusi da un'attesa troppo lunga, ' questo stato d'animo non deve sovvertire le regole del vivere civile ed imporre con la forza esperimenti rovinosi. Architettura insegni. In questa Facoltà, la scorsa primavera, gli studenti hanno scioperato per 3 mesi, occupando la sede. Durante l'agitazione, riuniti in « seminari », hanno approfondito i temi della riforma universitaria e su questi hanno preteso di essere interrogati agli esami di matematica, di fìsica, ecc. contestando ai professori approfonditi riferi' menti alla materia. II nuovo anno accademico è cominciato un mese e mezzo fa, ma ad Architettura non si tengono lezioni, perché gli studenti non le vogliono. Protestavano perché la teoria era troppa; dicevano che i laureati non erano in grado di affrontare la professione. Ma c'è pericolo, per ora, che i prossimi «architetti » non conosceranno neppure la vituperata teoria. A Palazzo Campana si profila un'analoga situazione. Abbiamo sott.'occhio una « carta delle rivendicazioni». Gli studenti delle tre Facoltà chiedono di scegliere nelle loro assemblee « interdisciplinari » gli argomenti sui quali i « gruppi di studio » o « seminari » approfondiranno le ricerche. In queste assemblee saranno esaminate « anche » le proposte dei professori. Ai gruppi, finanziati con il bilancio universitario, potranno iscriversi studenti di Fa¬

Persone citate: Bobbio, Lombardini

Luoghi citati: America Latina, Architettura, Vietnam