Sette condanne da 10 a 19 mesi per le pubblicazioni oscene a Roma

Sette condanne da 10 a 19 mesi per le pubblicazioni oscene a Roma Il processo per direttìssima Sette condanne da 10 a 19 mesi per le pubblicazioni oscene a Roma Gli imputati sono il direttore, i collaboratòri, lo stampatore e i diffusori di «Gong» La rivista pubblicava fotoromanzi di carattere pornografico - Fra l'altro bandi un concorso che prometteva al vincitore di trascorrere tre notti e tre giorni con una ragazza (Nostro servizio particolare) Roma, 12 dicembre. I giudici del Tribunale di Roma hanno condannato questa notte per direttissima sette persone accusate di avere pubblicato articoli e foto osceni, e diffuso il periodico «Gong». Al direttore responsabile della rivista Franco Schiavetti sono stati inflitti 1 anno e 7 mesi di reclusione e 250 mila lire di multa; al redattore Franco Gasperoni e al regista di fotoromanzi Carlo Mandelli 1 anno e 4 mesi di reclusione e 220 mila lire di multa. Ai tre che erano stati arrestati una settimana fa è stata concessa la libertà provvisoria. Inoltre il Tribunale hà condannato il proprietario del periodico. Albino Principe a 10 mesi e 15 giorni e a 155 mila lire di multa; 11 proprietario della tipografia Giorgio Eusebio, il fotografo Pietro Orsola, il distributore Vittorio Schiavi a 10 mesi di reclusione e a 140 mila lire di multa. A questi ultimi che erano stati denunciati a piede libero è stata concessa la sospensione condizionale della pena. II p.m. dott. Occursio nella sua requisitoria dopo avere sottolineato che la rivista Gong deve essere considerata pornografica perché i fotoromanzi pubblicati descrivono con compiacimento morboso rapporti sessuali anche abnormi insistendo fra l'altro su atteggiamenti sadici e masochistici, aveva chiesto la condanna dei tre imputati detenuti a 2 anni e 800 mila lire di multa. Per gli altri quattro, incriminati a piede libero, 1 anno e 300 mila lire di multa. Il settimanale « Gong » sembra avere battuto ogni primato in fatto di sequestri: ogni sua pubblicazione ha determinato l'intervento dell'autorità giudiziaria, ma il processo celebrato oggi si riferisce soltanto agli ultimi 4 numeri nei quali sono stati pubblicati dei fotoromanzi'dal titolo: «Morte di una perversa»; «Carne inquieta »; « Bella perversa e spia »; « Donne crudeli ». Fra l'altro il periodico ha indetto un concorso il cui vincitore — questa era la promessa — sarebbe stato messo nelle condizioni di trascorrere tre giorni e tre notti con una ragazza. Il primo ad essere interrogato è stato Ferdinando Schiavetti, il direttore responsabile, che si è difeso sostenendo di avere accettato l'incarico per cui percepiva uno stipendio di 100 mila lire ogni mese soltanto perché aveva bisogno di danaro ed era reduce da una grave malattia. Ha detto che non si è mai interessato della pubblicazione limitandosi a riscuotere mensilmente lo stipendio. E' statò già condannato sempre per la medesima accusa dal Tribunale. Federico Gasperoni a sua volta ha negato di essere un redattore del periodico, ma di essersi limitato soltanto a collaborare saltuariamente. Il fotografo Pietro Orsola ha spiegato di avere scattato delle foto su richiesta della direzione di Gong; il regista Carlo Mandelli si è giustificato dicendo di avere eseguito dei lavori su ordinazione. Il proprietario Albino Principe il quale si è presentato come attore regista e direttore di produzione ha sostenuto di avere acquistato il periodico per conto dell'avvocato Sergio Pace ma di non avere mai seguito la pubblicazione; il direttore della tipografia Giorgio Eusebio e il distributore Vith torio Schiavi infine hanno dichiarato di non avere mai controllato il contenuto della rivista. g. g.

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