Diminuita la pena alla donna che uccise a Torino il marito
Diminuita la pena alla donna che uccise a Torino il marito Diminuita la pena alla donna che uccise a Torino il marito Da 17 anni a 11 - Il P. G. ne aveva chiesto 14 - Il delitto avvenne nel marzo '64 in via Alessandria - La prima sentenza, confermata in appello, fu annullata dalla Cassazione (Dal nostro corrispondente) Milano, 11 dicembre. (g.m.) E' comparsa oggi in Corte d'Assise d'Appello a Milano la trentunenne Pilomena Selvatico, che nel marzo 1964, a Torino, uccise il marito, l'operaio Angelo Le Noci di 32 anni, sparandogli quattro colpi di pistola. La donna ha ottenuto una sensibile riduzione di pena: da diciassette a undici anni e quattro mesi. La Corte ha concesso all'imputata l'attenuante della provocazione. Anche il P. M. aveva proposto la riduzione della condanna a 14 anni. La pena inflitta in primo grado (17 anni) era stata confermata in appello ma la difesa j ricorse in Cassazione e i giudici della Suprema Corte, riscontrando un difetto nella motivazione d'appello, annullarono il procèsso e dispose; ro per il nuovo dibattimento avvenuto oggi a Milano. Angelo Le Noci era di Venosa; Filomena Selvatico di Laveno (Potenza). Nel 1960 l'uomo si era trasferito a Torino ed aveva trovato lavoro come operaio alla Fiat; era descritto da tutti come un tipo tranquillo e laborioso, desideroso di farsi una famiglia. Nel 1961, tornato al suo paese per le ferie, conobbe Filomena Selvatico e l'accompagnò per due volte al cinema. Questa circostanza fu sufficiente a scatenare le dicerie dei paesani e i parenti della ragazza costrinsero Angelo Le Noci a sposare Filomena. Il giovane non si oppose e il 31 dicembre 1961 i due diventarono marito e moglie. La sorpresa per l'operaio venne quando portò la sposina a Torino: Filomena Selvatico, per una singolare usanza del suo paese, doveva vivere separata dal marito fino alla Pasqua successiva; soltanto a quell'epoca il matrimonio sarebbe stato consumato. Angelo Le Noci, dopo aver invano reclamato i suoi diritti, decise di chiedere l'annullamento delle nozze; gli sposi si divisero e la sera del 9 marzo si incontrarono in via Alessandria (nelle vicinanze della tintoria dove la giovane lavorava) per definire i loro rapporti. A conclusione del colloquio Filomena Selvatico sparò quattro colpi di pistola contro il marito e lo uccise. Anche stamane in aula la donna ha sostenuto che il marito, quella sera, la minacciò: « Lasciami lìbero altrimenti ti ammazzo » le avrebbe detto e le puntò contro una pistola: allora lei afferrò l'arma, gliela strappò di mano e fece fuoco: « Schiacciai il grilletto per paura — ha soggiunto Filomena Selvatico — perché se lui fosse riuscito a riprendermi la rivoltella m'avrebbe uccisa ». I giudici della Corte d'Assise d'Appello di Milano — che attraverso i carabinieri hanno anche potuto accerta re che Angelo Le Noci si era innamorato di un'altra donna — hanno dato credito a que sta versione, riducendo la pena all'imputata.
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