Cuneo divisa dalle polemiche dopo il festival della Resistenza

Cuneo divisa dalle polemiche dopo il festival della Resistenza Cuneo divisa dalle polemiche dopo il festival della Resistenza Per la mancata proiezione di due film sul Vietnam - Dichiarazioni del sindaco e dell'opposizione - Lo scrittore Nuto Revelìi: « Non è un festival di minigonne o di pellicole umoristiche» (Dal nostro inviato speciale) Cuneo, 9 dicembre. Un burrascoso finale ha concluso la rassegna dei film sulla Resistenza a Cuneo. Alla cerimonia della premiazione il sindaco, cav. Tancredi Dotta Rosso, non ha potuto prendere la parola: ha tentato quattro volte, glielo hanno impedito bordate di fischi. Tre membri del Comitato organizzatore hanno dato le dimissioni, la manifestazione è in crisi, la popolazione è divisa da polemiche. Parliamo con uno dei membri dimissionari. Franco Viara, che riassume l'antefatto: « Il nostro Comitato, che per cinque anni aveva avuto pieni poteri, un mese fa è stato esautorato dal Consiglio co¬ mimale. I democristiani, che da soli hanno la maggioranza assoluta, e i liberali hanno trasferito i poteri alla Giunta ». « Il Comitato — prosegue Franco Viara — aveva proposto due film sul Vietnam prima di sapere che uno, quello di Alessandro Perrone, era stato definito poco obiettivo dalla maggior parte dei critici. Si era allora deciso di farlo precedere da una conferenza che ne condannasse 10 spirito e l'impostazione ». Ma il 25 novembre le organizzazioni della Resistenza prendono posizione. Tutte: Fiap. Partigiani autonomi, Anpi, Partigiani cristiani, Famiglie dei Caduti, ex Deportati politici. Gruppo Medaglie d'oro. Sottoscrivono un ordine del giorno in cui si dichiara inammissibile la programmazione del film di Perrone in una rassegna ispirata agli ideali della Resistenza. Il Comitato accoglie questo voto, ma la Giunta comunale il 29 novembre ribadisce: « Si farà come si è deciso all'inizio: o tutti due i film sul Vietnam o nessuno ». Il 3 dicembre appare il manifesto con il programma, e, dice Franco Viara. « non vi figurano né il film di Perrone né l'altro: "Lontano dal Vietnam", di un gruppo di registi francesi, tra cui Resnais, Lelouch, Godard, Varda ». Polemiche, trattative, proteste. Il 6 dicembre il Comitato si riunisce e mette ai voti la proiezione del film: « Lontano dal Vietnam ». Vo ta contro il presidente, prof. Mario Vertamy (de), si astengono il dott. Enzo Taricco (pli), il cav. Vittorio Cappa (de) e il prof. Maurizio Meinero (Combattenti e Reduci), votano a favore Franco Viara e l'avv. Nello Streri (psu), l'architetto Maurizio Saglietto (de) e il dott. Mario Izzo (pei). Ma alle line della vo tazione il presidente dice: « E' stato inutile. Il potere di decidere non è nostro, è della Giunta. Che è irremovibile: o tutti due i film o nessuno ». La pellicola, già pronta, doppiata in italiano, non verrà proiettata. Si dimettono per protesta Viara. Streri e Izzo, 11 democristiano Saglietto fa dure dichiarazioni contro la decisione della Giunta, si arriva alle bordate di fischi dell'altra sera. Parliamo con il sindaco. « Noi non siamo — dice — né da una parte, né dall'al¬ to clandestinamente, fuori programma, mentre erano stati accolti un film polacco che ridicolizzava la Resistenza e un documentario sulle Fosse Ardeatine di pretta intonazione fascista. E' tutta una questione di mentalità che va cambiata: la rassegna di Cuneo non è un festival di minigonne e pellicole umoristiche. E' dedicato alla Resistenza, ai campi di sterminio, a tutti coloro che sono morti per la libertà. Per questo non posso non approvare chi ha espresso il suo dissenso, anche in forma clamorosa ». iiiiiiiitra per la questione del Vietnam. Avevamo preso l'impegno di proiettare entrambi i film o nessuno, abbiamo voluto rispettarlo ». Aggiunge amaro: « Quel che facciamo, lo facciamo per il bene di Cuneo. Se c'è accordo tra i cittadini si possono prendere delle iniziative, ma se si incontrano continui ostacoli si finisce per rassegnarsi all'ordinaria amministrazione: e chi ci rimette è la città ». Il parere dell'amministratore di maggioranza, preoccupato soprattutto di interessi concreti, si scontra con quello del rappresentante dell'opposizione: « Il Comitato — dice l'avv. Streri — aveva approvato la proiezione. Impedirlo da parte della Giunta è stato un abuso di potere. La protesta dell'altra sera è stata una reazione a questa prepotenza ». Nuto Revelli, che intervenne per cercare una soluzione durante le trattative, parla con l'appassionata veemenza di chi vorrebbe vedere nel Festival non soltanto « una manifestazione culturale e di richiamo ». « Non è solo la questione del Vietnam — dice — la crisi sarebbe scoppiata lo stesso. Già l'anno scorso un film sul conflitto vietnamita era stato proietta- Awnareaaa per un episodio che si poteva evitare