La noia di «Partitissima»

La noia di «Partitissima» c b o si a c a televisiva ^^^B stra: in certi momenti sì capiva che la gentile Lea stava cantando solo perché muoveva la bocca e alzava lo sguardo al cielo. Torna Villa che, sempre sparando acuti, elogia la cucina di Roma e in un'ora che vede lo spettatore ruminare la cena, sazio di cibo, gorgheggia di spaghetti alla carbonara, di abbacchio e di cotiche e fagioli. Subito dopo c'è uno stiracchiato monologo di Antonella Steni che discorre di salsicce, conigli e pesce puzzolente. Torna ancora Villa e stavolta canta la sua romanza. Delirio, battimani a scroscio, invocazioni. Intermezzo di Franchi e Ingrassia. E' una scena da fiera. I due sono quasi commoventi tanto si prodigano. Sgambettamenti, smorfie, urla spaventose. Seconda parte. E' di scena la Vanoni scortata da Jannacci. La Vanoni fa la piccola e pura fioraia che Lupo, impresario in mantello, tuba e mazza, lancia come vedette in un café-chantant della Milano primo Novecento. Si esibiscono Christophe, un francese che a sentirlo cantare e a non vederlo si resta in dubbio se sia un uomo o sia una donna; e Anna Identici che interpreta — bene, bisogna dire — « Non passa più », melodia che avrà riportato ai ricordi d'infanzia i brizzolati e i calvi di oggi. Canta anche Lupo, ma è preferibile che dica poesie. Fastoso l'allestimento del café-chantant. Peccato che lo spettacolo non abbia nulla del varietà piccante e tutto delle recite di collegio o del saggio da oratorio. Si conclude quindi con un abbraccio la storia tra l'impresario Lupo e l'ex fioraia Vanoni. Ci si è soltanto dimenticati che doveva essere una storia ironica. Chiude la Vanoni, Lupo — che ancora una volta non ha avuto, come presentatore e animatore, una battuta decente a disposizione — fa la sua solita cantatina finale, passerella, coro e tutti a nanna. Abbiamo messo un interrogativo, all'inizio. E' già il caso di rispondere affermativamente? * * Stasera, quinta puntata del romanzo « La fiera della' vanità»: per chi ama le storie in costume, tutte esteriori e straripanti di personaggi, è un romanzo che va benissimo; per gli altri è una trasmissione da evitare accuratamente. Alle 22,15 circa « La domenica sportiva ». Sul secondo canale avremo uno dei consueti programmi canori e umoristici. Il titolo è eloquente: « Biglietto d'invito a Montecatini ». Partecipano Milva, la Caselli, Little Tony, Rocky Roberts ecc. ecc. Indi un racconto de « La parola alla difesa », uno dei pochissimi cicli di telefilm americani raccomandabili. Pomeriggio. Sul canale nazionale andranno in onda dalle 15 alle 17 riprese di ginna stica femminile e di ippica. Il resto come sempre: alle 17 « Il club di Topolino », alle 18 il torneo di canzonette « Sette voci » e alle 19,10 la cronaca di calcio. Oggi ci sarà una novità, cioè entrerà in funzione il « secondo » anche al pomeriggio offrendo quindi una scelta: preceduta da un concerto bandistico sarà trasmessa alle 18,10 la commedia « La duchessa d'Urbino » di Lope de Vega, con Diana Terrieri, Ernesto Calindri, Paola Mannoni, Umberto Ceriani, registrata qualche tempo fa al Teatro Metastasio di Prato. * * Domani, lunedì, potremo vedere o rivedere un celebre film di Billy Wilder, Viale de! tramonto (1950), con Gloria Swanson, Eric von Stro heim e William Holden. Sem pre domani, nella rubrica Tuttilibri (alle 18,45 sul «nazionale ») saranno presentate alcune novità di inviati speciali fra cui « Giappone domani » di Giovanni Giovannini. u. bz. La noia di «Partitissima» E' uno spettacolo banale, con allestimento fastoso, ma senza trovate e senza umorismo - Ieri gara tra Claudio Villa e la Vanoni - Stasera «La fiera della vanità» Ilaria Occr ni (Emmy) nella «Fiera della vanità» (Tel.) L'edizione di quest'anno di « Canzonissima », ossia « Partitissima », è da considerare tra le peggiori? Ce ne renderemo conto meglio alla fine. Per adesso abbiamo cominciato a porre la domanda. Diamoci alla cronaca. Trio canoro Villa-Lupo-Vanoni con tentativi umoristici non riusciti. Poi si va. Quadro con piazza Navona, le ballerine vestite da turiste, i "boys" vestiti da maschi e baldi marinai, le bancarelle, una fontana strepitosa che sarà costata alla tv un occhio della testa. Claudio Villa fa da cicerone a base di acuti. Canta Orietta Berti in paltò, c'è una scenetta tra Villa e Ingrid Schoeller che vorrebbe èssere comica e non lo è assolutamente, c'è Lupo che in maglione recita una poesia. Ecco Lea Massari, stimata e intelligente attrice. Ma « Partitissima » non risparmia nessuno: la Massari ha una voce-esile, delicata, soffocata, di quelle voci che vanno bene a sussurrare canzoni confidenziali nell'orecchio di pochi ìntimi e con l'accompagnamento discreto di una chitarra. Qui le hanno fatto intonare « Roma nun fa' la stupida stasera » sovrappo nendole il fragore dell'orche¬

Luoghi citati: Giappone, Milano, Montecatini, Prato, Roma