Dieci persone, un solo letto

Dieci persone, un solo letto Dieci persone, un solo letto La famiglia di un manovale, 43 anni, giunta dal Sud con la speranza di trovare un lavoro e condizioni meno ingrate di 'ita - A Reaglie con un tavolo, due sedie, una piccola stufa - L'aiuto della San Vincenzo, una modesta offerta di « Specchio dei tempi » Una famiglia di immigrati dalla Sicilia — due coniugi e otto dei loro nove figli — hanno vissuto per settimane in condizioni deprimenti: un solo letto per tutti, un tavolo da cucina largo come un asciugamani, un paio di sedie, una stufetta che sprigiona più fumo che calore. Protagonisti di questo dramma della miseria nella « città del benessere », il quarantatreenne Vincenzo Paratore, la moglie Nunziata Caiascalcione, 26 anni, il primogenito Carmelo, diciannovenne, e gli altri figli minori: da 14 anni a otto mesi. Un'altra figlia, Agatina, 17 anni, è già sposata e risiede a Catania. La signora Nunziata è la seconda moglie del Paratore. La prima è morta tragicamente cinque anni fa, gettandosi in una cisterna ad Adrano (Catania) dove abitavano. Il medico le aveva consigliato di sottoporsi ad una radiografia, il timore di essere affetta da qualche male inguaribile spinse la sventurata a uccidersi. Il vedovo aveva già sei figli, Nunziata glie ne ha dato altri tre. Terminato il lavoro come manovale presso una impresa che scavava gallerie, Vincenzo Paratore si è illuso di trovare a Torino una sistemazione sicura. Al paese, durante l'ultima guerra, era già rimasto vittima di una tremenda avventura: la casa era crollata sotto un bombardamento, lui aveva trascorso parecchie ore sotto le macerie, ferito e terrorizzato. E' venuto nella nostra città con il figlio Carmelo, verso la fine di ottobre lo hanno raggiunto la moglie e gli altri figli. Hanno trovato quattro camerette a Reaglie, in strada Val dei Pomi 32, ma non possedevano masserizie. Il padrone di casa gli ha regalato un letto e un tavolo, il parroco don Sandrone e le danie della « San Vincenzo » si sono prodigati e si prodigano per alleviare la miseria di quésti sventurati. Qualche ^lettino, materassi, . coperte, altri soccorsi condizionati dalle modeste possibilità. Gaetano e Palmino sono stati accolti in un collegio a Rivoli, Alfio e Piero usufruiscono del patronato scolastico. Resta il problema di sfamarsi tutti i giorni, di sopravvivere. Vincenzo Paratore e Carmelo cercano disperatamente una occupazione durevole, perché gli attuali guadagni sono sporadici e insufficienti. Una famiglia di brava gente, che soffre per la prospettiva di un Natale squallido. La penosa situazione è stata segnalata a « Specchio dei tempi » dalla presidente della « San Vincenzo » di Reaglie. Abbiamo consegnato al parroco un primo aiuto di 100 mila lire per le necessità più urgenti dei Paratore. Mera miseria nella «citta del benessere Vincenzo Paratore con la famiglia riunita nella cucina della casa a Reaglie

Persone citate: Nunziata Caiascalcione, Paratore, Vincenzo Paratore

Luoghi citati: Adrano, Catania, Reaglie, Rivoli, Sicilia, Torino