Migliaia di camion in Piemonte bloccano le strade per protesta

Migliaia di camion in Piemonte bloccano le strade per protesta La iegge in vigore è dei 1935, serviva per carri a cavaiii Migliaia di camion in Piemonte bloccano le strade per protesta Gli autotrasportatori chiedono ira l'altro: norme che consentano carichi maggiori (il progetto è alla Camera da anni) ; l'autista unico fino a 250 km; un Albo professionale; crediti agevolati - AlcUni di questi provvedimenti sono già in vigore negli altri Paesi del Mec - Le manifestazioni a Torino, Asti, Cuneo, Vercelli e Alessandria Migliaia di autocarri, betoniere, autocisterne, autotreni, veicoli « Tir », sono sfilati ieri nelle strade di Torino, Asti, Cuneo e Vercelli. I cortei hanno paralizzato il traffico creando gravi ingorghi nelle zone centrali. La manifestazione, limitata al Piemonte, è stata organizzata dalla « Fai » (Federazione autotrasportatori italiani) onde sollecitare i provvedimenti che la categoria, chiede da tempo. Il comitato direttivo nazionale della Fai si riunisce giovedì a Milano per decidere le iniziative future degli autotrasportatori; non si esclude un'agitazione, che avrebbe il carattere di « serrata », di tutte le ditte di trasporti italiane. In Piemonte le società dì autotrasporti sono 12 mila con 30 mila veicoli e oltre 50 mila dipendenti. In una memoria che delegazioni hanno consegnato alle autorità delle sìngole province, la Federazione autotrasportatori italiani indica i problemi principali. « La nostra professione — affermano i titolari delle ditte di trasporto — è regolata da una legge del 1935, cioè dell'epoca dei carri a cavalli. Per ogni nuovo camion che mettiamo in esercizio dobbiamo chiedere l'autorizzazione, le pratiche sono lunghe e la espansione delle aziende è ostacolata. Esiste ai margini un vero e proprio commercio delle licenze che possono essere pagate anche un milione e mezzo l'una. E' urgente modificare questa legge ». Il nostro codice della strada prescrive che gli autocarri abbiano sempre due autisti. In altri Paesi europei basta un solo guidatore. Ciò crea una disparità di .costi. I trasportatori chiedono (d'autista unico sugli autotreni per percorsi fino a 250 chilometri». . Altro fattore che incide sui costi è la tassa di circolazione. Gli autotrasportatori « sono favorevoli al conglobamento della tassa di circolazione nel prezzo del gasolio » e spiegano il loro punto di vista: « 1 nostri veicoli viaggiano in media 220 giorni all'anno e paghiamo la tassa per 365. Inoltre andiamo sovente all'estero, cioè corrispondiamo la tassa due volte ». Di grande rilievo il punto del memoriale della Fai che sollecita « l'aumento delle portate per i nuovi autocarri; l'equo adeguamento delle stesse per gli autocarri già circolanti; la concessione di credito agevolato per il rinnovo del parco veicoli». La legge « pesi e misure » che dovrebbe essere discussa alla Camera nei prossimi giorni, risolve parecchi di questi problemi. E' una legge in cantiere da anni. Le ditte di trasporti soggiungono « speriamo che sia la volta buona ». Anche « per i trasporti speciali ed eccezionali sulle strade comunali, provinciali è statali, si chiede una diversa regolamentazione ». Le ditte si spiegano con un esempio: «Le grandi betoniere, idonee al trasporto di 200 quintali di cemento, devono limitare il carico a 140 quintali. Fino a poco tempo addietro erano concesse autorizzazioni per carichi superiori, ora non più. Ciò mentre da tutti i valichi alpini scendono a centinaia i camion, di ogni tipo, delle ditte straniere, con un solo autista e con carichi che superano i limiti prescritti dalle norme italiane ». Per difendersi dagli « abusivi » i trasportatori ritengono necessario istituire l'« Albo nazionale » e una tabella di « tariffe obbligatorie » per i noli del trasporto merci. Infine chiedono: riduzioni dei pedaggi sulle autostrade; sgravi fiscali; lo scioglimento dell'Ente autotrasporto merci (Eam) al quale le ditte versano 3 mila lire annue per autocarro, e una « più efficace funzionalità » degli Ispettorati della Motorizzazione. Per sostenere queste rivendicazioni si sono svòlti, come abbiamo detto, cortei di camion a Torino e nelle altre province. A Torino 1500 autocarri, dopo essersi concentrati in piazza d'Armi, hanno percorso le vie centrali bloccando colonne di macchine anche per un'ora. I vigili urbani hanno cercato di ridurre il disagio spezzando il corteo di camion in due tronconi. Così non tutti i veicoli han no potuto tsrnare in piazza d'Armi, dove il presidente nazionale della Federazione, dott. Remondini, e il presidente torinese, on. Carlo Stella, hanno illustrato la situazione della categoria. Al pomeriggio una delegazione ha presentato il memoriale che sintetizza le richieste ed i problemi più urgenti al prefetto dott. Caso. Ad Alessandria il corteo era composto da oltre, duecento autocisterne con camion e rimorchio. Assordane il concerto dei claxon. Dopo aver sostato in piazza Garibaldi, l'imponente colonna è sfilata per le vie cittadine, interrompendo il traffico. Una delegazione, capeggiata dal dott. Fagnano, si è recata dal prefetto dott. Bruschelli. A Tortona, nella provincia, c'è uno dei principali parchi di autocisterne italiani. A Cuneo cento autocarri si sono ammassati in piazza Galimberti. I veicoli erano tappezzati con scritte e manifesti con le richieste della categoria. Ingorghi e proteste degli automobilisti costretti a lunghe soste. Il prefetto dott. Cenerino ha ricevuto una delegazione di trasportatori accompagnata dall'on. Bima. A Vercelli hanno preso parte alla manifestazione oltre cinquanta veicoli pesanti (autocarri, autobotti, cassoni, ecc.), che si sono radunati in piazza Camana, dove ha parlato il segretario provinciale della Fai, Gino Simonetti. Quindi i camion sono sfilati per la circonvallazione della città. Ad Asti un centinaio di auto trasportatori con i loro camion si sono radunati ieri mattina sulla vasta piazza Emanuele Filiberto. Sergio Devecchi

Persone citate: Bima, Bruschelli, Carlo Stella, Caso, Gino Simonetti, Remondini, Sergio Devecchi