Rare musiche del Seicento nel concerto Fadini-Turra
Rare musiche del Seicento nel concerto Fadini-Turra Rare musiche del Seicento nel concerto Fadini-Turra Opere quasi sconosciute di Alessandro Foglietti presentate ieri sera all'Unione culturale Si è svolto ieri sera all'Unione Culturale il secondò concerto della clavicembalista Emilia Padini e dell'organista Albino Turra. Il programma, presentato efficacemente da Carlo Parmentola, era dedicato a composizioni di Alessandro Poglietti, un musicista che non è ancora conosciuto e valutato in mo: do corrispondente al suo valore e al suo interesse storico. Organista imperiale alla Corte di Vienna, Poglietti perì nell'assedio che i Turchi posero alla città nel 1683. Null'altro è certo delle sue vicende biografiche: ma una nutrita serie di pagine, in special modo per strumenti a tastiera, sono rimaste a testimoniare un temperamento ricco, estroso, bizzarro anche, che con precisi contorni si colloca all'interno del gusto e della cultura barocca europea. Con una coscienza per quei tempi precoce egli si dedicò anche alla musica « a programma », che si industria a descrivere un determinato soggetto (fra le pagine ascoltate ieri. La Prisonnìe. Le Proces, La Sentence, appartenenti alla suite « Sopra la ribellione di Ungheria»). Ma questi « programmi », nei quali rientrano anche le consapevoli imitazioni di altri strumenti (come il Piffero dei soldati o il Violino ungherese compresi fra le variazioni sull'Ario allemagna « Sopra l'età della Maestà »), non sono una scappatoia per una mente povera di autentiche idee musicali. Essi vengono controbilanciati da un robusto senso della forma, ancora mèmore del contrappunto, e da una reale esplorazione dalle possibilità dello strumento. Anche ieri sera la Fadini e il Turra si sono dimostrati perfetti conoscitori dello stile e della lingua di musiche tanto interessanti, rare e sconosciute ai concerti tradizionali. Il pubblico, grato, ha riservato ai concertisti un lusinghiero successo, vice Recital di Don Powcll — Questa sera alle 21,15 al Conservatorio, per la stagione della « Stefano Tempia », il cantante e pianista negro americano Don Powell darà un programma dl negro-splrltuals, canti di lavoro e della libertà. I testi poetici Inglesi saranno letti e interpretati nella traduzione italiana da Wally Salio.
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