avevano trovato a Torino una vita felice e serena

avevano trovato a Torino una vita felice e serena avevano trovato a Torino una vita felice e serena (c.s.I la tre famiglie distrutte dalla sciagura accaduta nei pressi di Ancona abitavano fino a poco tempo fa tutte nell'edificio di corso Traiano 150, in tre alloggetti distinti. C'erano tutte e tre le sorelle Rapanà: Annunziata, Marisa e Anna Rita che sono morte nella disgrazia insieme con tre loro congiunti: e in più, nella stessa casa abita una quarta sorella, Oronzina, che si è salvata perché, non trovando posto sulla vettura del cognato, era partita in treno alla volta di Campi Salentina di Lecce, per accorrere al capezzale della madre. Qualche settimana fa Marisa e i suoi — il marito Arcangelo Assenzio, facchino ai Mercati generali, le figlie Daniela di 7 anni e Luciana di 3 e mezzo, si erano trasferiti in via Flecchia 7, in un alloggio più adeguato alle loro necessità, due camere, tinello e cucinino. Via Flecchia è in prossimità del cor¬ so Traiano e la giovane donna poteva fare frequenti visite alle sorèlle. Era un gruppo di parenti molto affiatato, solevano dire che, stando così vicini e vedendosi di frequente, sentivano meno la nostalgia del loro paese lontano. Avrebbero voluto avere con sé anche i genitori, soprattutto la madre, ma era molto anziana e non voleva staccarsi dalla sua terra. Ora, nella casa di corso Traiano 150, tutti gli alloggi di questo gruppo così tragicamente falciato dalla morte sono vuoti. I coniugi Marisa e Arcangelo Assenzio, partendo per Lecce avevano preso con sé soltanto la figlia più piccina, Luciana, e avevano affidato Daniela al fratello di Arcangelo, Pomilio Assenzio. Ieri pomeriggio, dopo la tragica notizia, Pomilio e sua moglie Pomilia sono partiti per il Sud, come pure Luigi Naccarato, il marito di Oronzina, l'unica sorella che si è salvata. Pomilio, prima di partire, ha affidato Daniela a un vicino di casa. La bimba fa la seconda classe elementare; lo zio, pregandola, di stare con i vicini, le ha detto che la mamma e il babbo staranno via un no' di tempo. Non aveva il corap.gio di dirle la verità; ma ieri pomeriggio lei aveva già intuito che era successo qualcosa di molto grave, era triste, diceva che aveva voglia di piangere senza sapere perché. I vicini avrebbero voluto rallegrarla con qualche gioco, ma erano troppo turbati dalla sciagura e non avevano animo di pronunciare frasi scherzose, neppure per la necessaria finzione. Anna Rita Rapanà, la più giovane delle sorelle morte, si sarebbe dovuta sposare per Natale con l'operaio Giovanni Leone. Avevano già acquistato i mobili. Sarebbe stata un'altra famigliola felice, ma la sventura l'ha annientata ancor prima che si formasse.

Luoghi citati: Ancona, Campi Salentina, Lecce, Torino