Sei torinesi bruciati vivi ad Ancona nel rogo dell'auto schiacciata da un camion

Sei torinesi bruciati vivi ad Ancona nel rogo dell'auto schiacciata da un camion Ib&l sciagura aw&sMuia all'alba, eli ieri muli9Adriatica Sei torinesi bruciati vivi ad Ancona nel rogo dell'auto schiacciata da un camion , Le vittime sono: marito, moglie e una loro figlia, due sorelle della donna e una bimba di sei mesi - L'incidente a venti chilometri dalla città - Coinvolti anche un autocarro, un furgone e una vettura - Ferito il pilota del pesante veicolo che ha provocato il tremendo scontro - Emesso l'ordine di cattura dal Procuratore della Repubblica (Dal nostro corrispondente) Ancona, 1 dicembre. Sei persone abitanti a Torino sono arse vive nel rogo dell'auto schiantata da un grossa camion. La sciagura è avvenuta stamane all'alba sulla statale Adriatica a venti chilometri da Ancona presso Ponte Rosso di Senigallia. Le vittime sono: Arcangelo Assenzio, di 38 anni, che era alla guida dell'auto distrutta, la moglie Marisa Rapanà, trentenne, la figlia Luciana di tre anni e mezzo; le due sorèlle, d.elfa .donna. Annunziata Rapanà in Ponchina, di 27 anni, la sua figlioletta Rita Ponchina, di 6 mesi; Anna Rita Rapanà, di 24 anni. I coniugi Assenzio abitavano in via Flecchia 7, mentre le cognate risiedevano in corso Traiano 150. Tutti erano diretti in Puglia al capezzale della madre delle tre sorelle, morente. Le sei salme, composte da mani pietose sono state allineate, nel pomeriggio di oggi, nell'obitorio del cimitero delle Grazie., Si attende che da Campi Salentìna, il paese della provincia di Lecce luogo d'origine delle vittime, giungano alcuni familiari per il riconoscimento ufficiale previsto dalla legge. I corpi sfigurati delle sei vittime erano stati estratti a fatica dai rottami della « Simca », incendiatasi dopo essere stata travolta da un pesante autoarticolato targato Catania, che proveniva da Taranto con Un carico dì grossi rotoli di lamiera d'acciaio e che aveva sbandato sulla sinistra, dopo essere entrato in collisione con un autocarro targato Padova. Nella caserma di. via Sanzio a Senigallia, la polizia stradale, presente il sostituto procuratore della Repubblica di Ancona, dott. Angelucci, sta procedendo da diverse ore all' interrogatorio dei due autisti del camion patavino. Luigi Borgata, di 25 anni, e Francesco Tombolato, di 20. Il primo era al volante e ha detto di avere visto sbandare l'autoarticolato pochi attimi prima di incrociarlo. Nei suoi confronti non è stato disposto alcun provvedimento di polizia giudiziaria. Il conducente del grosso autocarro. Vincenzo Forliano. di 26 anni, di Taranto, è ancora ricoverato in ospedale in stato di choc. Ha riporta¬ to ferite lacero-contuse alla fronte ed è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per una lesione interna all'emitorace. Non è grave, anche se la prognosi è riservata. Il secondo autista dell'articolato, Lucio Cassone, di 25 anni, di Taranto, dormiva nella cuccetta e non ha visto nulla. E' riuscito a venire fuori dal veicolo capovolto, a piedi nudi-, mentre il suo collega Forliano invocava aiuto. I vigili del fuoco l'hanno estratto dopo due ore. La cabina si era conficcata nel terreno molle di un campo e i vigili hanno dovuto scavare un fossato circolare profondo un metro per poter estrarre l'uomo. La dinamica del sinistro, secondo gli accertamenti compiuti dalla polizia stradale di Senigallia, sarebbe questa. Sono le 6,30 del mattino, e non c'è ancora luce piena. All'altezza di un distributore dì benzina, un autocarro Tigrotto di Padova, carico di articoli casalinghi, sta per incrociare l'autoarticolato targato Catania, che trasporta grossi rotoli dì lamiera d'acciaio. I due veicoli si strisciano, e quello di Padova, dopo essere finito addosso al furgoncino del pollivendolo Vittorio Animali, del luogo, che sta aspettando di fare benzina, si ribalta su un fianco e finisce con la cabina contro un grosso tiglio. I due autisti non riportano alcuna ferita. L'articolato, a seguito dell'urto, procede però ormai completamente a sinistra e si schianta con estrema violenza contro la « Simca » di Torino, che sta sopraggiungendo. La vettura: viene devastata e trascinata in un campo, dove s'incendia. II pesante veicolo finisce ribaltato al suo fianco, con la cabina conficcata nel terreno, mentre due grossi rotoli di lamiera che fanno parte del carico, divette le strutture che li assicurano, rimbalzano sull'asfalto. Un rotolo investe una « Ci¬ troen DS 19 », schiacciandole il muso. A bordo di questa auto ci sono due fratelli, Vittorio ed Enrico Pullè. rispettivamente di 27 e 25 anni, abitanti a Riccione, i quali non riportano alcuna ferita. I due tentano di soccorrere ma invano gli occupanti la « Simca » torinese, che ormai è avvolta dalle fiamme. Accorrono anche alcuni addetti al distributore di benzina con uno schiumogeno, ma le fiamme divampano ancora e saranno richiesti i vigili del fuoco per domarle. Vengono poi estratti dalla vettura distrutta i corpi, privi di vita di Anna Rita Rapanà. della piccola Rita Ponchina e della mamma della bimba, Annunziata Rapanà. Erano tutte e tre sul sedile posteriore. La piccina ha in bocca un succhietto. Si pensa che nei posti anteriori, completamente schiacciati, ci siano ancora due persone, il conducente e una donna. Si tratta infatti dell'Assenzio e della moglie Marisa; ma quando l'auto sarà rimossa ci si accorge che sotto la donna c'è anche una bambina, Luciana. Forse la madre, con un gesto istintivo, ha tentato di proteggerla coprendola con il suo corpo. A tarda sera il procuratore della Repubblica di Ancona, dott. Angione, ha emesso ordine di cattura nei riguardi del conducente dell'auto-articolato, Vincenzo Forliano. Il pilota è stato interrogato brevemente nella camera dell'ospedale, ma non si sa che cosa abbia detto. L'ordine dì cattura fa sup¬ porre che la sciagura sia sta la causata effettivamente da uno sbandamento del pesante veicolo, forse per la stan chezza del guidatore. Ermete Grifoni Le sei vittime delia sciagura avvenuta presso Senigallia: da sinistra, Marisa Rapanà, 30 anni, il marito Arcangelo Assenzio, 38 anni, e la figlia Luciana dl 3 anni e mezzo; Anna Rita Rapane, 24 anni, e Annunziata Rapanà in Ponchina, 27 anni, con la figlioletta Rita di 6 mesi